La madre di tutte le partite si è conclusa dunque a reti bianche, all’insegna del non facciamoci del male. Del resto ci hanno provato in tutti i modo ad accenderla, quelli fuori dal campo. Prima Paolillo con la risposta ad Andrea Agnelli, che semplicemente compie un atto dovuto dopo le nuove intercettazioni finora occultate e poi venute a galla, asserendo che la Juve deve restituire all’Inter tutti gli scudetti (anche quelli che a vinto il Milan?). Poi i tifosi sugli spalti con cori irripetibili contro lo stesso Agnelli ed infine i giornalisti (i soliti noti a dir il vero) che dopo la partita rimpiangono La caramella Mou e le sue polemiche incendiarie. Ormai il calcio per loro è solo arena, come mi è capitato di scrivere molte volte, per poi scrivere anche di episodi di violenza e intolleranza… mi sembra tanto la vecchia storia della multinazionale farmaceutica che crea il virus per poter vendere la cura.
Sarà che questa volta i protagonisti principali hanno voluto contare più di chi siede in tribuna, i quali non potendo giocare hanno con la polemica il loro unico strumento di interazione col campo, fatto sta che sono stati loro gli unici a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, con le dichiarazioni di Benitez prima e con la correttezza in campo poi.
Da sempre inter-Juve non è mai stata spettacolare come un Juve-Milan, è sempre stata giocata sui nervi e sui giornali, non fa eccezione questa partita, tranne che stavolta c’è stata meno rissa e più gioco. Dovessimo spuntare il nome dei migliori delle due squadre diremmo Krasic ed Eto’o, gli unici che con la loro incontenibile fantasia sono stati in grado di dare qualche grattacapo alle due difese schierate in stile barricata. Per quanto ci riguarda, con la pochezza realizzativa dei nostra attaccanti avessimo avuto ancora uno come Trezeguet avremmo potuto anche fare nostra la partita. Lui da solo lo scorso anno, tra infortuni e panchine varie ha realizzato 10 gol, esattamente quanti ne hanno realizzato Amauri e Iaquinta messi insieme. Fino ad ora la Juve ha realizzato 12 gol, la maggior parte dei quali segnati da difensori e centrocampisti, ed in una partita come questa in cui ognuno ha dovuto tenere le sue posizioni, per assicurare l’equilibrio ed impedire contropiedi dannosi, gli unici che potevano segnare erano gli attaccanti, quel che è successo è il risultato della mia equazione.
Due pareggi esterni (Manchester e Milano) che indubbiamente sanno più di due punti guadagnati che di quattro persi… ed ora sosta Nazionale.
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