L’intera serie A soffre di vertigini, nessuno vuol restare solo in vetta, e dopo la sconfitta del Napoli di ieri non siamo da meno noi e l’Udinese, l’unica che ci guadagna e il Milan che quatto quatto si avvicina. Il risultato è un polpettone, tutti nel gruppo con nessuno che tira la volata, sintetizzato ottimamente da una domenica in cui si sono segnati solo due gol e tutti nella stessa partita e dalla stessa squadra (il Bologna, fino ad ora ultimissimo a 1 punto)
Dopo sei partite ancora nessuna sconfitta, ma già tanti pareggi. Quando si inizierà a far sul serio e i gufi della rosea cominceranno ad avere ragione, circa durezza dell’inverno, rimpiangeremo i punti lasciati per strada. Sempre la stessa musica, quella del “poteva essere e non lo è stato”, con noi insieme agli altri mentre potevamo approfittare del fatto di chiamarci Juventus per staccarli, proprio ora che la serie A si è livellata. D'altronde la strada è ancora lunga, e la nostra parte del cervello non legata ai sogni ma alla razionalità deve rimanere in allerta.
Partiamo con la stessa formazione anti-Milan, ma forse non ricordiamo di averla spuntata sul Diavolo con due gol fortunosi di Marchisio (un centrocampista) e che le punte erano state inconcludenti. Scarso peso offensivo che si è visto anche oggi, sia con Vucinic solo in avanti che con Del Piero (non in giornata eccettuata quel palo su cross di Pepe). A differenza dello scorso anno, quando subivamo sempre l’avversario, quest’anno il gioco complessivamente si vede. Ottimo il pressing che ci porta a rubare molti palloni e a far sentire il nostro fiato sul collo dell’avversario, ma ci vuole più cattiveria sotto porta. Un po' meglio la difesa (speriamo bene) che ci consente di subire molto meno.
Il più grande rimpianto rimane Krasic, ormai con la dieghite acuta, pensando a come in molti l’avevano già eletto il nuovo Nedved, e non solo per la sua somiglianza fisica, mentre si registra la prima sgroppata di Estigarribia (senza voto), finora sconosciuto agli juventini della domenica e usato dai più esperti per darsi un tono sui primi: “Perchè non convoca mai Estigarribia?” – “Estigachi?”
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