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lunedì 14 maggio 2012

Serie A 38> Juventus vs Atalanta 3-1 – Del Piero: Lui è leggenda

La passione è ciò che ci rende uomini. Ciò che ci fa piangere, esultare e a volte entrambe le cose assieme. Ciò che ci distingue dai corpi inanimati e dalle piante. Anche se, quest’oggi, mi piace pensare che persino i peli d’erba del campo di siano girati al passaggio del Capitano.

Tutto finisce, prima o poi, nulla è per sempre. Ma solo noi juventini sappiamo come sarà non vedere più il capitano con noi. Così come solo noi comprendiamo e sentiamo sulla pelle e nel cuore, ogni singola parola di questa lettera, perchè dall'inferno al paradiso ognuno di noi ha provato le stesse emozioni sulla propria pelle, uniti gli uni gli altri come fratelli e distanti da tutto il resto come gli abitanti in un lontanissimo pianeta. Solo noi conosciamo il significato di questo trionfo e nessun altro.

Quest’oggi a Torino è passata la storia, beato chi c’era! Nella parata di stelle, le tre sul nostro petto dell’agognato scudetto dell’orgoglio e del ritorno, si è assistito al congedo di una leggenda. Solo lui, come noi, può capire quello che oggi è successo. Solo lui come noi sa cosa ha voluto dire mandar giù veleno ed esser costretto con la forza, dagli altri, a dire che fosse vino. Solo lui come noi, noi juventini! Da quel giorno a Foggia ad oggi pomeriggio in questa meravigliosa casa, che è lo Juventus Stadium, per diciannove anni il capitano ci ha guidato attraverso tutto questo ed oggi è giunto il giorno del doloroso addio. Dell’emozione che riga il volto in uno stadio che pare un tempio in adorazione, quando Alex si erge sulla balaustra e saluta tutti.

Nella giornata della festa più bella, del record di imbattibilità (38 partite su 38) in cui anche chi era rimasto a secco di gol l’ha fatto (Marrone e Barzagli) e in cui anche il destino, pur di realizzare la giornata perfetta è stato disposto a sacrificare uno dei suoi figli preferiti. Con Manninger già pronto, infatti, Chiellini si stira e macchia la festa, ma al suo posto etra Barzagli, il ventesimo marcatore, che entra giusto in tempo per segnare su rigore. Difficile sarà vedere Chiellini domenica nella finale di Roma, ma speriamo potergli dedicare un’altra stella. D’altronde anche nel giorno più perfetto, una piccola nuvola può offuscare il cielo.

Ricorderemo questa giornata a lungo e molti di noi rimpiangeranno di non essere stati allo stadio per anni. Ma se alla fine dovesse arrivare questa Coppa Italia, davvero sarebbe un anno memorabile più di quello che davvero è. Davvero potremmo lasciarci andare alle lacrime più dolci.

lunedì 7 maggio 2012

Serie A 37> Cagliari vs Juventus 0-2–CAMPIONI D’ITALIA, 30 volte Uber Alles

Trenta scudetti entrarono a Trieste tutti e trenta in tripudio. la lunga cavalcata è arrivata a destinazione, la nave è salpata nell’onirico porto senza ritardi, anche dopo il tribolato infortunio buffoniano col Lecce. Il riscatto è compiuto, la gioia è immensa, dopo sei anni di inferno e purgatorio siam giunti nel nostro meritato paradiso. Un pensiero particolare va dunque a lui, il portierone che per tre giorni ha avuto un solo pensiero in testa, la speranza di non aver il più grande rimorso sulla coscienza. Passando per il capitano, forse all’epilogo con questa maglia, ma, dovesse essere così, epilogo più dolce di quello che avrebbe (forse) pensato. Pirlo, il faro, l’elemento fondamentale di questa traversata, regista che detta ritmi e cadenze. Senza dimenticare neppure chi non ha potuto esserci, come Nedved (li in tribuna) ma anche Camoranesi, Trezeguet e tutti quelli che sono stati con noi in B

Poi Conte, artefice di questo artificio che dal settimo posto di Ferrara-Zaccheroni-Del Neri ci porta di nuovo a casa, la terra della vittoria. Colui che attira i mugugni e le ire degli avversari, forse quelli più talebani. La chioccia che difende la sua creatura da tutto e tutti. Il presidente, mai domo e sulla strada dell’orgoglio sempre vivo. E Dedicato anche a noi, che abbiamo sofferto e siam stati scherniti, canzonati, derisi e persino compatiti come i poveri cristi. A no che abbiamo riempito quel fantastico stadio ogni volta, che abbiamo cantato “siamo noi, siamo noi…” per gran parte della stagione senza finire la frase, come scaramantici Paolo Bitta, sempre divisi tra speranza, presunzione e rassegnazione, quando 4 punti ci dividevano da quella vetta che era stata nostra per gran parte della stagione.

Più forti di ancora quei pochi che vedono i Muntari un lontano feticcio pagano, che ancora non riescono a vedere cosa ha fatto questa squadra. Imbattuta per 37 partite, con la miglior difesa, un possesso palla da big europea (terza), col maggior numero di uomini in gol, 22 vittorie senza contare i molti pareggi, eppure siamo a 81, uno in meno del Milan scudettato dello scorso anno e con una partita in meno. Con una finale di Coppa Italia ancora da disputare che potrebbe incorniciare il capolavoro. che dire ancora di più? Giusto il fatto che con il gol di Cambiasso non dato ora zitti col gol di Muntari, che segniamo al 6’ come i sei anni in esilio e al 29’ (st) come gli scudetti che avevamo fino a ieri e che non ci riconoscevano. Per finire con un simbolo 5 Maggio 2002, Udinese-Juventus 0-2 e Lazio-Inter 4-2 --- 6 Maggio 2012, Cagliari-Juventus 0-2 e Inter-Milan 4-2. Mai uno scudetto della Juve fu’ più simbolico e significativo.

giovedì 3 maggio 2012

Juventus vs Lecce 1-1–non ci pensate più, è andato

Fare 10 vittorie consecutive era una cosa successa soltanto ad una Juve, quella che rischia di rimanere l’ultima scudettata, non fare questo filotto ora significa non eguagliarla, con tutta la cabala che ne consegue. Certo mi si dirà che santifico troppo le impressioni e le cose successe nella ciclica storia, che la batosta è davvero terribile e può portare a giudizi affrettati, ma tutti i giudizi affrettati che porterà alla fine rischieranno di essere veri.

Proviamo ad accendere il cervello, le possibilità di vittoria finale a mio parere si sono capovolte. Con quale morale scenderanno in campo questi calciatori, senza esperienza di vittoria alle spalle, e con quale morale scenderà in campo Buffon, che resterà nella storia della Juventus anche per questo. D'altronde come si è visto al primo sbaglio si sarebbe pagata cara e non c’è bisogno di perderle queste partite per uscirne sconfitti.

L’atteggiamento della squadra mi ha fatto arrabbiare parecchio. Più volte quest’anno abbiamo giocato con questa spocchia e superficialità, non chiudendo una partita dominata, gigioneggiando troppo con la palla tra i piedi, poche volte ci è andata bene molte altre l’abbiamo pagata. Dopo una serie di cross lunghi e tacchi pericolosi di Bonucci cade in fallo proprio chi per altre due volte, nella stessa partita, ci aveva fatti imprecare. Tanto tuonò che piovve. Questo grandissimo campione, che di nome fa Gianluigi, non è la prima volta che si cimenta in queste “Buffon-ate”, tanto più grave è il gesto perchè come detto reiterato nella stessa partita.

Sarà stata la stanchezza per le troppe partite in pochi giorni fatto sta che in Italia le chiacchiere sono troppe. Le partite prima di essere giocate in campo sono giocate in tv e nei bar ogni santo giorno. La disfatta di Perugia non ci insegnato nulla, o quanto meno agli juventini dell’ultima ora. Non si festeggia mai prima nel calcio, non ci si deve mai fidare degli animali feriti, e in questi giorni ho visto e sentito troppa sicurezza. Qui non centra la stramaledetta scaramanzia, ma una tecnica mediatica che ai disperati porta l’ultima speranza. Complimentoni a chi si è fatto abbindolare dai “tanto avete vinto”, un applauso ai senza cervello che se ne fottono della matematica.

Ma quello che mi darà più fastidio alla fine e di far ridere i polli… o dovrei dire le acciughe. Perchè va bene perderlo ma far ridere i fessi è la sconfitta più amara.

domenica 29 aprile 2012

Seruie A 35> Novara vs Juventus 0-4 – l’ottovolante non basta ancora

Cornice da festa anticipata, con guest star del calibro di Platini e Boniperti. Uno stadio ricolmo di tifosi juventini che sembra di giocare in casa (d’altronde Novara è sempre stata una roccaforte bianconera), goleada e ottava vittoria consecutiva, nonchè record del Milan battuto con 35 partite senza sconfitte in un campionato… si ma non abbiamo raggiunto quel che dovevamo. Il che se ci pensi un po' è frustrante, per chi vorrebbe vincere facile. Invece il sogno è ancora li a sei punti. Così vicino da poterlo quasi toccare ma ancora lontano, come la vicina riva vista della nave per chi non è abituato alle distanze in mare.

Nessuna nuova Cesena dunque, mettiamo subito in chiaro quel che vogliamo già al 15’, con una perla di Vucinic, quest’oggi stoico pendolino tra la difesa e l’attacco, incastona una storica doppietta. Stavolta nessuno di là a dire “ha pareggiato il Cesena”, anche perchè per loro (come noi) stavolta è stata una passeggiata di salute. Mandiamo persino in gol, di nuovo, Borriello e qualcuno già lo rivaluta, in pieno stile memoria corta, ma se alla fine dovesse ravvedersi, sportivamente parlando, tanto di guadagnato per noi e per lui, in questo finale di stagione avremo davvero bisogno di tutti. Dato che ormai son rimasti in pochi a non aver segnato, girano voci che Barzagli sia oggetto di scherno per questo. Persino Elia s’affanna a mettere la sua firma, entrato per non annullare legalmente il suo contratto corre, sbaglia un paio di gol e si dispera.

La concomitanza dei due match e il pomeriggio di domenica da il sapore di vecchio calcio, mentre il fatto di giocare ogni tre giorni continua a comprimere questa polveriera, ma c’è di buono che comunque vada si risolverà nel giro di un paio di settimane. Mercoledì ad esempio arriva a Torino l’avversario più ostico, aspettiamo questo risultato per capire un po' di più se quella riva può essere raggiunta anche a nuoto. Da qui ad allora ogni altra parola, su terze stelle o polemiche sterili e noiose, saranno inutili, solo i fatti potranno darci pane da mangiare. 270 minuti all’alba… o al tramonto.

giovedì 26 aprile 2012

Serie A 33> Cesena–Juventus 0-1 – il settimo sigillo di San Marco

25 aprile, giorno della liberazione dell’Italia dal fascismo, la chiesa festeggia San Marco Evangelista… Borriello. Nel giorno del suo onomastico firma il gol che ci tiene aggrappati a quel sogno che non si può pronunciare. Impronunciabile non solo per la scaramanzia minima necessaria ad ogni tifoso di buonsenso, ma perchè vedere ancora una volta noi soffrire contro le barriere e loro vincere di “rapina”, non mi farà mai cantar vittoria preventiva. Lungi da me.
Tante troppe sono state infatti le squadre che ci han beffato schierando in porta 11 portieri. Ci ricordiamo bene l’andata, ma meglio tutti gli altri turni infrasettimanali, o piuttosto le domeniche pomeriggio, con le piccole di fronte. Ancora una volta la svolta è opera del capitano. Il suo ingresso si sente, le vele della nave iniziano a prendere quel vento che sembrava non ci fosse, è in fatti poco dopo la sua punizione che arriva il gol. Sembrava si dovesse rimanere al palo, quello di Pirlo sul rigore, inesistente, e meno male non influente. perchè a differenza del rigore non dato al Genoa, qui il rigore dato a noi l’abbiam sbagliato e loro non han fatto neppure un tiro in porta.
Oggi dobbiamo la stagione al denigrato e insultato Borriello. Noi lo ringraziamo, certo, ma coerentemente non cambiamo idea, perchè ci vuole coerenza e costanza in questo calcio, quella che deve dimostrare lui. Coerenza e cervello che manca ad un signore e ai suoi media di corte. L’acciuga è rimasto davvero sotto, con quel go’ de Muntari e non c’è volta che non lo tiri fuori come un fantoccio o un cornetto per il malocchio. “Chissenefrega se per il Genoa c’era un rigore solare (data l’ora) e un espulsione per il Milan, per noi conta solo er go’ de Muntari”. Cetto Laqualunque ti risponderebbe con un sibillino “non ti sputo sennò ti profumo”, perchè tu e i tuoi seguaci siete ormai più patetici dei prescritti d’annata. la vendetta sarebbe anche vederti messo fuori alla porta a fine anno, senza squadra e senza televisioni. Quelle televisioni che inscenano teatrini squallidi per chiederti perchè alla Juve è stato assegnato un altro rigore inesistente. Un altro? ma perchè la gente dovrebbe pagare il nano per le sintesi ad hoc delle partite. Patetici, noiosi e senza vergogna.
Intanto per noi è il settimo sigillo, trentaquattresima partita senza sconfitta. Continuate a chiacchierare gufi fraudolenti, il calcio intanto è qualcosa che non vi riguarda.

lunedì 23 aprile 2012

Serie A 34(r)> Juventus vs Roma 4-0 – tre metri sopra il cielo

C’era una volta Totti, che dopo un 4 a zero ai nostri danni sventolava fiero il suo famoso gesto “4 e a casa”. Altri tempi. Stasera la bandiera della Roma era in panchina e a riproporre il gesto c’era un ex laziale Lichtsteiner, che in risposta si prende uno sputo, da prova tv, da Lamela. Chi di quattro ferisce di quattro perisce. A volte la storia spesso si dimentica, così come si è tentato di fare in questi ultimi anni, altre semplicemente non la si conosce, perchè ad esempio non se ne è fatto parte, come il povero Luis Enrique che critica lo svizzero, della serie perdona loro…

Dopo il pareggio di questo pomeriggio del Milan, la tavola era apparecchiata, ma mai si sarebbe pensato di aver potuto cenare tanto lautamente. Certo ci speravamo, viste le amnesie difensive mostrate dalla Roma quest’anno, ma sempre con l’incognita di affrontare una scheggia impazzita. Una di quelle squadre che in una partita pesca l’asso e diventa il Barcellona l’altra il 2 di picche e si trasforma nel Barcellona… Pozzo di Gotto. Per questo il match di stasera era particolarmente temuto. Invece è subito festa. Por Toda la Vidal, recitava uno striscione, altro Inler! La doppietta di stasera la dedichiamo a Rumenigge. Che magia quello stadio, che gioco questa squadra, ancora rimpiango di non esserci ancora stato. E poi, miracolo! Ho visto bene? Rigore per la Juve? Sta cambiando il mondo! Ancora Bergonzi, colui che ci diede l’altro contro il Cesena, giusto un girone dopo. Fin li però la superiorità era già stata schiacciante Mai in apprensione, contro questa Roma sembrava il remake della gara di Coppa Italia. Quando poi tutto è già scritto, c’è anche il tempo del tributo al nostro capitano, mentre l’altro rimane in panchina. Ecco il ricorso storico.

Sesta vittoria consecutiva, matematicamente almeno secondi e in Champions dalla porta principale, ma la storia non può fermarsi davanti a un portone, come diceva De Gregori. Tre punti, però, sono ancora pochi, per cinque giornate, checché ne dicano i gufi, quelli che ancora oggi fanno uso massicci di scaramanzia in confezione famiglia sui giornali e nelle telecronache,come quelli che quasi lasciavano lo stadio dopo il vantaggio del Bologna, commentando con la maglia rossonera addosso. Se alla fine sogno sarà, siamo ancora alla mattina, e non si andrà a letto fino a che non sarà sera. Noi tifosi e sognatori invece ci saremo sempre, e remeremo per portare la nave all’agognata riva.

giovedì 12 aprile 2012

Serie A 32> Juventus vs Lazio 2-1 – Dal caos l’ordine, il capitano porta la nave fuori dalla tempesta.

E sono cinque! Un filotto simile non si vedeva da anni ormai. Superiamo il record di imbattibilità dei cartonati, quello dell’anno del vincere facile, che caddero alla trentaduesima. Eppure ancora una volta gli spettri del pareggio hanno aleggiato cupi sullo Stadium.

Dopo aver visto il Milan spuntarla sul Chievo immeritatamente, col gol della Domenica di Muntari e subendo gli avversari per novanta minuti, stasera quasi ci capitava la cosa opposta, non vincere, dominando ancora. In vantaggio con un gol da antologia di Pepe, Marchetti si veste di nuovo da santo distribuendo miracoli a destra e a manca. Come Buffon nella pubblicità para tutto con una mano mentre beve da una bottiglietta con l’altra. Eppure se Vidal avesse messo dentro quel gol dalla nostra trequarti la Lazio si sarebbe ritirata prima della fine per manifesta inferiorità. La cabala del calcio ci insegna quanto questo sia un oscuro presagio. E così, come accade spesso in questo sport, primo tiro in porta loro, gol, pareggio e intervallo. Tutto da rifare. Quante volte abbiamo vissuto in passato questa situazione? Persino i tifosi allo stadio iniziavano a non crederci più, lo si sentiva dal loro tifo stentato. Il fulmine a ciel sereno che ti fiacca e ti fa soffrire più del meritato. Loro si riorganizzano e si barricano ancora meglio. Noi invece sprechiamo ancora qualsiasi palla gol. Come si può portare a casa una partita del genere, un altro mercoledì maledetto?

E così dalla confusione nasce l’ordine, come un big bang appare Del Piero, approfittando della babele creatasi su un calcio di punizione, parte all’improvviso batte e segna. Ancora una volta lui, il capitano intramontabile, ci porta fuori dalle acque tempestose. Le nuvole si sgombrano e portiamo a casa un’altra vittoria importante. Quante discussioni e interviste nei prossimi giorni saranno incentrate sul contratto di Del Piero? Magari ancora altre occasioni per attaccare la Juve su qualcosa, magari da chi gli aveva dato del dopato inneggiando Zeman. Sapete cosa vi dico? Rosicate, Del Piero è Juve e la Juve è Del Piero e voi altri sciacquatevi la bocca quando parlate di uno o dell’altra. A noi invece non resta che sperare che il momento dell’addio, se alla fine deve esserci, sia un saluto dolcissimo.

lunedì 9 aprile 2012

Serie A 31> Palermo vs Juventus 0-2 - A Pasqua la rivincita degli Agnelli è superare il diavolo

Eccolo il sorpasso, quando meno te lo aspetti, quando a -4 sembrava già finita, quando ancora una volta il milan sblocca la sortita con qualcosa che... Non ricordo il nome... A chi tanto e a chi nulla e che accade negli ultimi 11 metri. Ecco ciò che non ti aspetti, Amauri, con il suo look da messia, che risorge che Pasqua, ed è miracolo! Allegri colpito nell'orgoglio, che senza episodi a suo sfavore non può certo parlarci del suo rigore (ecco il nome) farlocco, in conferenza stampa rimprovera i media di corte di aver gufato. Sarete conventi di aver gufato? Ma chi, rispondono loro, un pò tutti ribadisce lui. E già come dargli torto? Avesse detto Tuttosport avremmo capito ma tutti gli altri che appartengono alla corte come osano? Ma come, proprio loro che (mediaset) nell'intervista ad Amauri chiedono perché davanti alla porta non ha pensato che segnando avrebbe fatto un piacere alla sua odiata Juve.

Con tali presupposti scendere in campo può farti pressione o caricarti, a noi ci ha caricati. Nella settimana pre partita i microfoni spia svelano le parole di Conte alla squadra, se vogliono prevalere sino alla fine dovranno sputare sangue. A Palermo allora è assedio bianconero, col 78% di possesso palla nel primo tempo, ma ancora il gol non arriva, come è di consueto ormai nei primi 45 minuti. Ma i nostri regali li avevano pronti Bonny & Quaglia e la vittoria è nostra. Abbiamo persino preso alla lettera zelig Allegri, il quale ci consigliava di picchiarli per farli sputare sangue, peccato che a farne le spese non è il Milan ma Milan Milanovic, difensore in forza al Palermo, che rimedia un naso spaccato per un contrasto aereo con Estigaribia.

La prova di forza del gruppo è stata convincente anche nei singoli, anche se ancora Vucinic è tanto utile in fase di manovra quanto inconcludente sotto porta. Accogliamo il secondo gol consecutivo di Quagliarella che sblocca finalmente questo attacco e ci temiamo stretta la miglior difesa d'europa, con 17 subiti in queste 31 giornate per noi record, senza aver ancora perso superiamo noi stessi e il Perugia di Castagner. In ultimo anche il barbera cade, dopo per per anni ci aveva dato delusioni.

Pasqua però è una festività corta, che dura solo un paio di giorni. Così anche noi abbiam poco tempo per gingillarci con numeri parziali. Mercoledì c'è già la Lazio, siamo di nuovo chiamati a rispondere al Milan di domani. Dobbiamo lottare fino alla fine.

lunedì 2 aprile 2012

Serie A 30> Juventus vs Napoli 3-0 – Niente pesce d’Aprile, ha vinto la Domenica delle (3) Palme

La cabala partenopea era già pronta, oggi primo aprile si va a Torino per fare lo scherzaccio. Meno male che oggi era anche la Domenica delle Palme, sarà forse stato questo a salvarci dal diluvio. Il tabellino alla fine recita 10 tiri in porta per noi e nessuno per loro, dato eloquente. La svolta però, come era accaduto anche domenica scorsa coi prescritti, c’è stata soprattutto nel secondo tempo. Eppure il Napoli è parso alquanto sottotono e alla portata. In realtà la nostra zavorra si chiamava Borriello, oltre che a un mediocre Vucinic. Il tronista è una certezza, purtroppo per noi, in negativo. Non vuoi segnare? metti il tronista e sarai esaudito, subissato di fischi alla sostituzione. Il montenegrino invece deve averci un interruttore da qualche parte, ma non si è capito ancora dove, accende la luce e ti porta in finale di Coppa Italia poi per intere partite è a dir poco stucchevole in quei tocchettini al pallone che si perde nelle gambe degli avversari. Il vero colosso della partita è stato Vidal, ruba palla a centro campo e poi fa un gol strepitoso nella stessa azione. La punizione finale arriva da Quagliarella, l’ex denigrato e offeso ma non esultante, se avesse messo dentro quel gol da centro campo sarebbe crollato lo stadio e forse l’orgoglio di qualche napoletano.

Naturalmente con il riavvicinamento del Milan nasceranno discorsi inutili, visto il calendario da strapazzo che si ritrovano, e monteranno le polemiche costruite ad arte da chi (parole di Allegri) quando è in bilico e si lamenta… mentre non l fa quando con la Roma si prende un rigore nato da una sua doppia irregolarità. Insomma questa polemica non avrà mai fine. Le giovani menti dei milanisti (e per giovani intendo poco grandi) cavalcheranno l’onda sospinti dal vento dell’etere del biscione. Oggi ad esempio doppiamo aggiornare il record di rigori negatici e quello di gol regolari non convalidatici. Ma non lo dite in giro perchè altrimenti condizioniamo gli arbitri e la FIGC ci da lo scudetto perchè ci deve risarcire di calciopoli… e porcate del genere.

Polemica tanto stucchevole quanto inevitabile. Peccato che non riesco ancora ad anestetizzarmi, sarà perchè le stronzate non mi piacciono neppure quando le dicono gli juventini. La sfida dunque sarà a chi si lamenta di più. Allegri che dichiara che loro sono la squadra più penalizzata non si può sentire, e ti fa andare fuori dai gangheri, e se esco fuori dai gangheri attacco e gioco sporco anche io. Ma d’altronde lui è come Giancarlo (Abete), non dico nulla ma parlo.

lunedì 26 marzo 2012

Serie A 29> Juventus-inter 2-0 – Dedicato al 28 e al 29


 "29” giornata, ancora nessuna sconfitta, la squadra dei prescritti giunge allo JS e gli prepariamo la festa. Ancora una volta una grande coreografia, una coreografia che rivendica il maltolto e che, altro che soffio, turbina sul campo e nelle tv come un uragano. A loro la Juve dedica i due gol, uno al 28 e l’altro al 29. Lo fa sotto la curva che li invoca, lo fa con Caceres, preso in luogo di Guarin che dall’altra parte ammira lo spettacolo, lo fa con il capitano, nel suo momento magico e al suo primo gol in campionato nello Stadium. Lascia i prescritti a –18, 18 come i loro scudi di cartone. Passando sotto iconografia dei nostri successi, tra foto e scudetti, qualcuno di loro avrà pensato (in silenzio senza dare nell’occhio), ma chi siamo noi in confronto?

Dopo un buon avvio i nerassurdi credevano di poter venire a fare i corsari, e poco c’è mancato. Non avevano fatto i conti però con lui, The Wall, il numero uno para tutto. Nulla da fare, ma c’è sempre il secondo tempo, loro saranno più stanchi dopo i 120’ di coppa. Lasciate a casa ogni speranza, Caceres accende la luce e Del Piero Illumina la scena. Dopo di che solo Juve, straripante e mangiona, come quel Vucinic che sull’1-0 ti fa incazzare e bestemmiare. Sfortuna invece per Quagliarella, a cui il mimo nerazzurro, Maicon “strade di san Francisco” Douglas, nega il terzo. Sempre più pronto alla successione di Jim Carrey, con le sue mille facce strane.

Ranieri hai perso? Peccato! Pazienza! Vi abbiamo purgati ancora, anche essendo nella posizione perfettamente opposta dello scorso anno, quando i –18 li avevamo noi. Bene ha fatto il ratto ad andare a vedere la primavera, che la festeggi pure quella mini coppa su invito, qui ci sarebbe stato poco da gioire. Qualcuno però gli recapiti la cassetta del match, non penso gli piacerà vedere una classica dell’odio senza una polemica, pre e post partita.

Qui non centra il campionato, dove il Milan ha un calendario farsa e 4 punti avanti, che sono più che mai pesantissimi, quel che conterebbe è perderlo il più tardi possibile, prima di pensare ala finale di coppa. Meglio godersi i gol di Del Piero che pensare al suo contratto. Carpe Diem quindi, viviamo alla giornata.

mercoledì 21 marzo 2012

Coppa Italia, Semifinale R> Juventus vs Milan 2-2 dts – Diavolo illuso!



Con un epilogo vietato ai deboli di cuore accediamo a questa benedetta finale di Coppa Italia dopo quasi due lustri. Sapevamo che dopo il vantaggio del 2-1 ottenuto a Milano non potevamo ancora cantare vittoria e c’era da soffrire, ma dopo il gol di Del Piero allo Juventus Stadium, a mio parere, abbiamo sofferto troppo rischiando di vederci soffiare Roma sotto il naso. Colpa soprattutto di quel pareggio di Mesbah, che vola in area senza contraerea, nei primi minuti del secondo tempo. Ringalluzzito il Milan si rende conto che Ibra contro la Juve ha sempre qualche scoria del passato e che senza lui, tra di noi, gira meglio. Resistere sull’1-1 diviene vano quando Maxi (Bon) Lopez insacca un gol sotto la nord da fuori area. C’è da non crederci, tutto da rifare, proprio quest’anno che ci avevamo fatto la bocca. Lo spettro dei supplementari diviene così un salvataggio in extremis, quando vedi che i tuoi sembrano non averne più. Accade poi che questo Lazzaro, trova energie la dove si pensava non ne avesse, sospinto da un pubblico fantastico che fa impallidire la scarna coreografia dell’andata dove si poteva leggere con malizia: “LA SUD E CONTE”. partenza a mille e ciliegina sulla torta quello splendido missile di Mirko Vucinic da 25 metri che ci porta in finale.

Considerato che Domenica arrivano i prescritti, se le coronarie non mi saltano in questi 7 giorni, avrò una vita lunga. Illuso il diavolo sperava di far del nome del suo allenatore un gioco di parole trionfale. Invece ancora una volta l’acciuga ha dovuto ingoiare il boccone amaro non senza far capricci. Quel gol regolare di Del Piero proprio non gli va giù, neppure girare la testa dopo i cartellini arancioni di “Aquiloni” e “Mutandari” deve essere stato facile così ancora una volta. Ancora una volta lo scommettitore di Livorno recita la parte di Giancarlo, quello che “non dico nulla ma parlo”, come Homer Simpson che non riesce a tenere segreto qualcosa a Marge.

Spalla d’eccezione un ex (?) milanista con l’hobby della telecronaca, a stento contenuto dal collega “Bizzotten”, che elargisce perle pellegattiane senza remore. Lui che da Del Piero proprio non se lo sarebbe aspettato che avesse segnato quel gol regolarissimo al suo Milan, e che per questo non gli e lo chiede nemmeno il perchè, quando il capitano si presenza ai microfoni per il post partita. Sarà forse stato vederlo con la maglia di Seedorf che l’ha frenato? Una lacrima di compassione deve essergli scesa dagli occhi del canone.

Per Zio Fester addio triplete, Ad allegri oltre ad un campionato quasi vinto rimane pur sempre il Berlusconi, fulgido esempio di come il suo squadrone può battere la formica operaia bianconera negli scontri diretti. Ah già! Nei novanta minuti ieri ha vinto! Ok lasciamo che si godi questa vittoria, noi nel frattempo abbiamo altro a cui pensare.

domenica 18 marzo 2012

Serie A 28> Fiorentina vs Juventus 0-5 – Quanti giri di campo ha fatto er crociera? Nessuno, ha preso lo scoglio.

C’è una squadra in Italia che per non ha un derby (ce ne sarebbe più di una, in realtà, ma questa è particolare) e in mancanza della sua nemesi se ne costruita una artificiosamente. Pescando nella sua storia antica ognuno ha il suo gol di Turone, ogni occasione è buona per rosicare, questa squadra invece ha dell’incredibile. Ci si sono buttati così a capofitto nella loro religione d’odio che non penso si siano mai fermati ad accendere il cervello e chiedersi il perchè. Così l’esasperazione data dal rottame di squadra che si ritrovano, ha creato un mostro. Un mostro che calpesta i morti dell’Heysel e aspetta un anno intero per prenderne 5 dalla Juve. Ben vi stà, arderete nel fuoco del vostro stesso odio fino a scendere in B. Noi invece che di nemici fantocci e populisti ne abbiamo tanti, ce ne freghiamo altamente da domani in poi, ma intanto vi diamo una sonora sberla.

In questa corrida improvvisata, senza fare i conti col toro che sarebbe arrivato ad incornarli, sono scesi in tanti. Il sindaco Renzi “la strega”, detto anche l’infiltrato di Berlusconi nel PD, accusa Conte di avergli rovinato il prepartita, a me invece mi sembra che gli ha rovinato la serata durante la partita. Amauri, detto er crociera, sputa veleno e promette un giro di campo per ogni gol segnato, è ancora li ad aspettare. E poi quei parrucconi dei tifosi, convinti ti offendere il la capigliatura del nostro tecnico. Alla Fine Conte se la ride e loro si incazzano con i Della Valle. Ma loro son fiorentini e ben conoscono l’antica legge cantata da Dante, quella del contrappasso.
Ma veniamo a noi. Il palo di Vucinic sembrava la prosecuzione supplementare della maledetta domenica di Genoa, il resto invece è parso più uno sfogo che una partita di calcio. Subito in vantaggio Cerci fa uno sgarbo a chi l’ha sempre contestato e relegato in panchina. Da li in poi è stato uno show con molti attori. Il raddoppio è autoironico, con Vidal e Bonucci in stile Bud Spencer & Terence Hill che scherzano sulle voci di una rissa in settimana. Marchisio regala una rete al figlio neonato, poi Pirlo e Padoin portano il loro gol alla festa. Si questa squadra non ha un goleador, tutti devono cercare di segnare, stasera molti ci sono riusciti. Finche è così va bene, ma non facciamo che ci siam saziati. In tempi di austerity, con quel che costa, una delle cose positive da non sottovalutare è stata quella di risparmiar benzina per martedì sera, quando ci sarà di nuovo battaglia. Quando ancora una volta gli avvoltoi staranno li con la penna in mano alla ricerca dello scandalo di turno. Speriamo che si inceppi quella penna!

domenica 11 marzo 2012

Serie A 27> Genoa vs Juventus 0-0 – silenzio stampa, silenzio gol

Sintesi della partita: 65% di dominio, 16 calci d’angolo, 2 pali, 1 traversa, 2 episodi da rigore a nostro svantaggio, 1 gol regolare annullato per fuorigioco.

Il tanto invocato silenzio stampa alla fine è arrivato. Pesante come un macigno. I “giornalai” in coro già si lamentano e, possiamo giurarlo, rigireranno la frittata a loro vantaggio. Guardare per credere. Torneranno i “cosa hanno da lamentarsi?”, i “ma quel gol di Muntari?”, i “nel calcio per vincere bisogna segnare”… la sagra del precotto dunque. Allegri ha già iniziato con un “noi dopo Milan-Juve non ci siamo lamentati (?)… nell’arco di un campionato i favori e torti arbitrali si compensano (?)”. E’ proprio vero, il calcio è un mondo più illogico dell’universo. In cui si può affermare tutto e il contrario di tutto, trincerandosi dietro il tifo per una squadra. Sarà per questo che la chiamano fede. Ogni altra religione confrontata con la tua afferma il falso. Così partite intere divengono sintesi, si guarda solo l’episodio o lo spezzone che ti interessa. Rimani sfavorito e non ti chiami Juve? E’ “uno scandalo calcistico”? Rimani favorito e ti chiami Juve? “invece di lamentare pensare a vincere”… detto da un uomo come Boniek, che “lamentato perchè Juve tolto stella lui”.

Ma oggi a dir vero è successo di tutto sul campo mediatico. Alcune chicche. Graziani a Guida il campionato: “Conte è squalificato ma tutto sommato è una squalifica che fa il pari con quella rimediata da Cosmi (What?). Preziosi: a caldo e senza vergogna si lamenta per il rigore, inesistente, non concesso al Genoa al 94’ e poi dice “si ma non mi lamento perchè loro meritavano di vincere, e ti credo! Chissà quale sarà il giorno in cui tireranno invece via la mano e nasconderanno il sasso. per questi motivi e per tutti quelli accumulati quest’anno questo silenzio stampa è da me (e da moltissimi juventini) benedetto. Non abbiamo alcun diritto in questo paese, ne di difenderci, ne di lamentarci ne di star zitti? Questo paese non ci rappresenta. Questa nazionale non ci merita.

Vogliamo fare invece il gioco di trovare difetti nella nostra partita, parlando esclusivamente di calcio? Spariamo sulla croce rossa! Mangiamo l’impossibile li davanti. Hai voglia a trovarti contro la difesa più penosa della serie A. Se non metti dentro quella palla non vincerai mai. Se non segna il difensore o il centrocampista di turno, mettiti l’anima in pace. L’inconcludenza di questi attaccanti è divenuta frustrante. Prima per vincere dovevamo dominare, ora neppure più quello ci basta. Se non si cambia presto rotta, addio Champions. Non so quante volte l’avrò ripetuto, ma il vero problema sono Udinese Lazio e Company. Elia bruciato, Borriello messo dentro solo per perdere tempo. Pareggite? può starci. Perdere lo scudetto? Può starci, non ne faremo un dramma, ma perdere la qualificazione Champions sarebbe una bastonata non da poco. Ma non lamentiamoci anche di questo sennò ci diranno che ci lamentiamo anche di Conte. Che ingrati che siamo!

mercoledì 7 marzo 2012

Serie A 23> Bologna vs Juventus 1-1 – Juve credici? No, Juve tredici!

Se tredici è il numero delle streghe, ora noi ne abbiamo 2 addosso (tra vittorie e pareggi), come 2 sono i punti che ci allontanano dalla vetta, amica, per lungo tempo tenuta e poi lasciata, così senza un preavviso.  Tant’è, c’è poco da fare! L’avevamo ampiamente capito quale sarebbe stato l’andazzo di questa partita. Senza Barzagli, senza Chiellini, con il tronista in attacco ancora una volta non riusciamo… a perdere la partita. Si, perchè se prima la pareggite era farsi rimontare immeritatamente, nelle ultime due partite il cielo ha tuonato molto senza che alla fine sia piovuta una sconfitta. Sembra che ormai sia nell’aria, e non si tratta di “tirare i piedi”, ma il momento è davvero delicato.

Finite le illusioni delle due partite da recuperare ciò che rimane è una squadra stanca e appannata, un allenatore testardo che, forse per eccessivo protagonismo si loda e si imbroda. Intendiamoci, se siamo lì e tutto merito di Conte, così come lo sarà se dovessimo perdere anche il secondo posto. I risultati sono il vero giudice del calcio. Ok questa squadra è un miracolo calcistico, ma Borriello li davanti è una bestemmia in questo santuario. Il fatto che ancora Conte si ostini a schierarlo sembra quelle frustate che si danno i martiri per vedere Dio, non servirà a redimerlo. Gambe rubate a Maria De Filippi. E Vucinic? Non fosse per il gol non potevamo neppure auguragli di seguire il suo compagno, brutto com’è. Per la prossima partita pare si stia pensando a Storari come centrale difensivo, visto che ormai non ne rimane nessuno, grazie all’ultimo regalo che Bonucci ci fa con la sua presenza in rosa. Oppure si potrebbe spostare li del Piero, visto l’abbondanza in attacco. Marotta, non avevamo detto che ce n’erano pochi li dietro? E andiamo a Genova a fare gli sperimentali, magari con qualche primavera o con Vidal e spolverare il ruolo che ha coperto già in nazionale.

Non possiamo far altro che tener duro e sperare che li dietro continuino a incepparsi. I punti buttati i molti di questi pareggi saranno il nostro ago della bilancia. Il cuore ci dirà di sperare ma la mente saprà che questo è il nostro momento più nero. Ogni gol mangiato è un macigno che toglie via il fiato e le residue energie, come quello che non riesce a metter dentro Marchisio. Non ci resta che sperare in un finale migliore, magari che la sorte non voglia regalarci qualche vittoria immeritata o finalmente qualche rigore meritato.

domenica 4 marzo 2012

Serie A 26> Juventus vs Chievo Verona 1-1 – Nostra signora del pareggio

Quest’anno è così. Ogni anno analizzi il campionato ed individui i punti deboli e punti forti di questa squadra e ti fai un’idea generale su come andrà nelle prossime partite. Siamo una utilitaria con il motore modificato e illuderci ci fa solo male. Logico che la benzina inizi a scarseggiare e tutte le residue energie che abbiamo dobbiamo concentrarle per mantenere questo secondo posto, sperando di farcela.

Si dice che siamo forti con le forti e deboli con le deboli, che non abbiam attaccanti e che per segnare ci servono tutti, persino i magazzinieri. Che coi tre punti c’è poco da difendere la nostra condizione di imbattibilità se facciamo collezione di pareggi. Tutte cose vere. Così come è vero che in squadra abbiamo un infiltrato milanista, risponde al nome di Bonucci e ci costa un mare di punti. E se è vero che i mali non vengono mai soli bisogna sperare che quelli di Barzagli e Chiellini siano solo affaticamenti, perchè chi ci segue si sta leccando i baffi. Tutti nel complesso però sono arsi appannati e il pareggio era nell’aria per tutta la partita. Persino Pirlo ultimamente è troppo lezioso, e complica le cose laddove dovrebbe semplificarle.

In una settimana di chiacchiere in cui si è detto di tutto, e solo in una direzione, ne usciamo con le ossa rotte. Cornuti e mazziati, da una nazione che ci critica per questioni ipocrite, ci U.S.A. e ci restituisce stremati, mentre risparmia la fatica ad altri che non ne ha bisogno. E alla fine ci si meraviglia se ancora qualche juventino tifa contro questa F.I.G.C. L’unica verità è che se siamo ancora lì è un miracolo calcistico. Che le chiacchiere del diavolo sono fini a se stesse. Fatte da chi vuol vincere facile. Parafrasando Daniele Silvestri si potrebbe quasi dire che Il Milan aveva paura, altrimenti non si capisce come faccia a vedere in una squadra in miniatura, una orribile minaccia.

domenica 26 febbraio 2012

Serie A 25> Milan vs Juventus 1-1 – finisce 2-2 ma la squadra delle polemiche ha stravinto

Quando vedi partite del genere parlare di calcio diventa superfluo. In realtà si è dimostrato ampiamente che questa partita è stata superflua. Perchè è terminata in pareggio e non si è mosso nulla, ma perchè praticamente si è giocata (e si giocherà) nei salotti televisivi. Tornano i vari Ronaldo-Iuliano, tornano le chiacchiere da bar, ma stavolta saranno ampiamente veicolate in una sola direzione. Quella della squadra del pluriprescritto ex presidente del consiglio italiano. Nemmeno a parlarne del gol regolare di Matri annullato nel secondo tempo, perchè quello che per loro sarà giusto sarà solo il gol annullato (ingiustamente e clamorosamente) di Muntari. D’altronde cosa potevi aspettarti dall’arbitro e dai giocatori in campo dopo una settimana in cui si è sentito di tutto? In cui c’è stato un vero e proprio linciaggio mediatico ad una squadra che invece non ha mai replicato ai rossoneri sul tema della polemica, ma ha sempre parlato dei propri episodi.

Il campo invece ha detto una cosa diversa. La Juve meritava la sconfitta. E solo chi non è onesto intellettualmente può dire il contrario. Già, proprio l’onestà intellettuale, questa profonda sconosciuta. Conte nei fatti ha ammesso il suo errore più che nelle parole, schierando Borriello e Quagliarella per poi tornare su Vucinic Matri. Incaponendosi col 3-5-2 per poi tornare al 4-3-3, una volta in svantaggio. Se alla fine un po' di impegno, e peso offensivo, Quagliarella ce l’ha messo, tutto ciò che il tronista ha ottenuto è un cazzotto nel fianco, da prova tv, da Mexes. Il 3-5-2 invece è stato di fatto un 2-5-2, perchè Bonucci è come il suo amichetto, ai tempi del Bari, Ranocchia, sempre decisivo a tuo svantaggio. Sul gol infatti non si accontenta di rinviarla sui loro piedi ma la devia anche in porta col corpo sul tiro di Nocerino spiazzando Buffon. Quando in campo invece tornano Vucinic Matri (e Pepe) la differenza si vede. Anche perchè loro iniziano ad essere un po' stanchi. Di Matri stasera i due gol che permettono alla Juve di pareggiare in campo 2-2 con l’asterisco. Perchè se proprio il guardialinee ha fatto pena è stato “superpartes”. E non mi si venga a dire che il gol annullato al Milan vale di più perchè coi se e con i ma, si perdono coppe dei campioni andando in vantaggio tre a zero (loro) e si pareggiano partite di campionato perdendo 3-1 a Napoli (noi)

Questo risultato per certi aspetti è una sconfitta. La pressione mediatica già alta non ci concederà tregua da qui alla fine, li avremo tutti contro, per quel magico sport secondo il quale se ci va male a noi, tutti zitti, se va male a loro, siamo ladri. Non so anche dal punto di vista fisico, quanto almeno riusciremo a mantenere alta la forma. Ma è così che siamo andati avanti in tutti questi anni in questo paese. Amici di nessuno!

domenica 19 febbraio 2012

Serie A 24> Juventus vs Catania 3-1 – Zitti, si gioca

In una settimana in cui il tanfo del pattume mediatico, di questo giornalismo sportivo ipocrita e antijuventino, è stato più acre del solito e a stento si è riusciti a tappare il naso per non vomitare. In cui ogni stella della carognata ha avuto la sua ribalta nel lercio palcoscenico della demagogia e del luogo comune, per dare a noi lezioni di comportamento, rei d’essere nel giusto ma di non essere in diritto di lamento, partiamo subito con l’handicap di un gol a freddo. Partenza più disastrosa non poteva esserci, visto che in occasione del gol e per tutto il primo tempo i giocatori sono apparsi molli e impacciati. Sballottati da un Catania che in ogni ripartenza pareva metterci in seria difficolta, anche per l’idiozia di alcuni nostri disimpegni sbagliati. Quando arriva il gol di Pirlo su punizione, il suo primo gol juventino, si ha ancora l’impressione che sarà dura non finire in pareggio anche questa. Tornano i fantasmi dal lenzuolo rosso-blu e passiamo in un attimo dalla traversa di Quagliarella a quella loro in un botta e risposta da brivido.

Con quel Borriello li davanti che continua ad essere un grande punto interrogativo dopo la parola perchè, ti chiedi chi potrà segnare. Dopo l’espulsione di Motta infatti (meno male che ce lo troviamo di fronte da ex) bisogna ringraziare ancora una volta Buffon se non passiamo in svantaggio

Che fatica che ti chiedo, forza Juve facci un gol… recitano i versi di un famoso coro della curva. E davvero una gran fatica fanno per segnare questi attaccanti. A conti fatti passiamo tutta la partita a pressare gli avversari nella loro area ma alla scuola del gol veniamo sempre rimandati. Il più delle volte devono pensarci i centrocampisti e difensori a risolvere la pratica, come quando ad un tratto svetta su di tutti Chiellini venuto da laggiù, forse gridando insomma, che fate qui avanti? In tutta onestà intellettuale il nostro più grande aiuto ce lo ha dato il loro portiere stasera, che piazza male la barriera sul pareggio e rinvia alla scellerata sui piedi dello stesso Pirlo, che lancia Quagliarella per il 3-1 finale.

Stavolta è andata, i tre punti gli abbiamo presi, ma Sabato prossimo si fa sul serio, meglio andar li per dar più del nostro meglio, consci del fatto di partire sfavoriti contro questo Milan… sul campo e fuori.

mercoledì 15 febbraio 2012

Serie A 21> Parma vs Juventus 0-0 – X come dieci

Aiutati che il ciel ti aiuta, recita un vecchio adagio. Ma se anche il cielo, o chi per lui in terra, non ti da quello che ti deve, allora sei fottuto. Con un simile attacco, timido, inconcludente e lezioso, non si vincono ne partite ne campionati. Ma qualcuno mi conti, per piacere, quanti rigori ci mancano e quanti altri invece ne sono stati assegnati agli altri, in maniera più o meno netta, e vi dirò chi vincerà quest’anno il tricolore. Anche Conte perde la pazienza e pacatamente fa notare che se il vento non cambia lo sprint finale ce lo possiamo sognare.
 
Aiutati che il ciel ti fulmina quindi? E quanto ci stiamo aiutando noi? I premi virtuali come il campionato d’inverno, l’imbattibilità, il possesso palla più alto d’Europa sono come i punti su una retta. puoi metterli anche uno sull’altro, perchè non occupano volume. Saranno i premi morali di chi ti dirà che il tuo è stato un miracolo, e che se non si è coronato col titolo hai fatto un gran campionato, tale che non puoi lamentarti. Consolazioni da provinciale. Alla fine guardandoti indietro potrai dirti che hanno ragione, ma guardando avanti li vedrai sorridere perchè l’anno scampata bella.

Essere dove si è, è davvero un miracolo. Perchè con questa sterilità offensiva, bisogna davvero guardarsi alle spalle. Non per denigrare una squadra che davvero è da applausi, ma se da applausi davvero è, lo deve a un organico che sta facendo più di quello che la natura gli ha dato. Da qui a capire che è facile tornare sulla terra e scivolare li dove non c’è la Champions. Il vantaggio psicologico e fisico del Milan a questo punto non è mai stato così evidente. La vittoria di Udine è un oracolo forte, la sfida a San Siro il loro pugnale dalla parte del manico. A noi invece non resta che andare a scontrarci con quei muri invalicabili di 11 difensori, che si fanno chiamare Catania, Bologna, Chievo. Sperando di non aver arbitraggi contro, ma anche di non averli a favore. Perchè il vero miracolo sarà un campionato in cui nessuno possa lamentarsi. Ma forse chiedo troppo al calcio italiano

giovedì 9 febbraio 2012

Coppa Italia Semifinale (A). Milan vs Juventus 1-2 – Loro poco Allegri, noi Conte…nti

Caceres C’è, battesimo del fuoco nella tana del diavolo per il neo-tornato Martin Caceres, che sigla uno splendido gol da fuori area. Una vittoria con stile, quella della Juve stasera, e sulla panchina milanista c’è poco da stare Allegri. Perchè se il Milan avrà anche un suo stile, questo di certo non appartiene al suo allenatore, che dopo aver mal digerito i favori del pronostico che gli aveva dato Conte per il campionato, continua nella sua guerra psicologica affermando: “La Juve protesta contro l’arbitro? Il Milan ha un altro stile”. Certo! Quello stile che ha mostrato lui facendosi espellere contro il Napoli, per cosa? per protesta contro l’arbitro. Non ci vuole Platone per capire quando questo sia poco logico.

In verità l’acciuga inizia ad aver paura. Paura di perdere il posto a Giugno. All’inizio pensava sarebbe stato tutto facile (si rivedano le sue interviste) che non ci sarebbero stati avversari fastidiosi. Ora invece ha paura che la sua armata possa uscire a mani vuote dalla stagione, anche ad opera di chi come la Juve proprio non poteva infastidire nessuno, alla luce dei suoi due anni catastrofici.

Da parte nostra sappiamo di non aver ancora vinto nulla. Che è ancora troppo presto anche per la qualificazione. Certo aver fatto due gol a Milano e un buon biglietto di ritorno, ma solo con l’umiltà si può andare avanti. Lo si è visto ancora una volta oggi. Juve tutta cuore ma Juve troppo cuore (poca cattiveria). C’è sempre quella paura di osare, o quella frenesia che ti fa dimenticare indietro il pallone. Il Milan gioca male ma si affida sui singoli, Ibra in primis, che in un paio di occasioni, giusto quelle che è riuscito ad estorcerci, sembra essere in grado di poter portare a segno il colpaccio col minimissimo sforzo. Qualcuno l’ha già definito il classico italiano ma, viste le due squadre di stasera, siamo ancora anni luce dal clasico spagnolo.

Meno male che Caceres c’è. E lui che arriva dove gli altri non arrivano (sul primo gol) e che osa dove altri non osano (tiro da fuori area e secondo gol). Male invece l’altro acquisto d’inverno, l’Amauri coi capelli corti, ex di turno, Borriello. Finora ancora lontano dal far ricredere i mugugni della tifoseria. Il suo gridare a lupo a lupo per ogni contatto alla fine ci costerà un rigore non dato per sfiducia all’uomo.

La prima e nostra, ora il replay in campionato, prima di rivederci a Torino e tentare di conquistare la marcia su Roma.

domenica 5 febbraio 2012

Serie A 22> Juventus vs Siena 0-0 – zero a zero sotto zero

Quest'anno il campionato e come l'NBA... non retrocede nessuno, visto che le ultime 3 sono così ignobili che non c'è storia. Alle altre basta soltanto barricarsi in porta con le grandi e tutto filerà liscio, chissenefrega dello giocare a calcio e dello spettacolo. Se poi l'arbitro non ti da un rigore netto contro una squadra di 11 portieri (vedere le loro maglie) lo 0-0 è scontato. La “sorte” quindi fa un Gran regalo al Milan.

L’abbiamo sempre detto in tempi non sospetti, anche quando alla fine abbiamo vinto (con il Novara e il Cesena), 20 squadre in serie A sono l’anti calcio. Non solo perchè tre squadre scarse usate per tappare il buco di fondo le si trovano sempre, ma perchè costringe tutte le altre a massacranti turni infrasettimanali, soprattutto per chi ha già le coppe, e per di più al freddo e al gelo, in stadi penosi. Insomma, lo status quo di questo campionato fa acqua (neve) da tutte le parti. Duro a morire perchè fa mangiare molti, proprio quelle squadre che a 18 squadre e 4 posti per la retrocessione dovrebbero fare molto di più di quello che di penoso stanno offrendo. Duro a morire anche perchè la stampa italiana continua ad elogiare questa mentalità di gioco.

Congelati sotto due zeri quindi… ma cosa abbiamo messo di nostro per gettar via questi 4 punti, per dirlo alla Conte? Sicuramente molto. Lo abbiamo ripetuto talmente di quelle volte che basterebbe un copia e incolla. Perdiamo tutti questi punti con le piccole perchè non siamo cattivi sotto porta, e non siamo cattivi sotto porta perchè non abbiamo un campione che possa tirar fuori dal cilindro una magia, un principe azzurro che svegli la bella addormentata nel gelo (la partita). Siam purtroppo costretti ad andare a mille e sforzare al massimo la berlina che abbiamo sotto. speriamo che il motore regga.

Anche i giornalisti fanno finta di non capire questo, inventando in settimana polemiche dall’aria fritta, con la collaborazione di Allegri. Favorito è una parola italiana che non significa vincitore certo, ma probabile vincitore in base ad un pronostico fatto a bocce ferme. A bocce ferme questo Milan è superiore a questa Juve ed è detentore del titolo, noi tutt’al più siamo la sfidante ora in vantaggio di un punto, poi logico che deve essere il campo a parlare. Dove è la polemica quindi? E’ solo uno stupido processo alle idee.

Infine, da quando seguo il calcio, non ricordo una squadra che è prima in serie A avendo avuto solo un rigore a favore e tanti, ormai tanti, rigori non concessi. Eccolo qui il principe azzurro, fermato ad un blocco stradale prima che potesse arrivare a dire: e vinsero tutti felici e contenti.