Cornice da festa anticipata, con guest star del calibro di Platini e Boniperti. Uno stadio ricolmo di tifosi juventini che sembra di giocare in casa (d’altronde Novara è sempre stata una roccaforte bianconera), goleada e ottava vittoria consecutiva, nonchè record del Milan battuto con 35 partite senza sconfitte in un campionato… si ma non abbiamo raggiunto quel che dovevamo. Il che se ci pensi un po' è frustrante, per chi vorrebbe vincere facile. Invece il sogno è ancora li a sei punti. Così vicino da poterlo quasi toccare ma ancora lontano, come la vicina riva vista della nave per chi non è abituato alle distanze in mare.
Nessuna nuova Cesena dunque, mettiamo subito in chiaro quel che vogliamo già al 15’, con una perla di Vucinic, quest’oggi stoico pendolino tra la difesa e l’attacco, incastona una storica doppietta. Stavolta nessuno di là a dire “ha pareggiato il Cesena”, anche perchè per loro (come noi) stavolta è stata una passeggiata di salute. Mandiamo persino in gol, di nuovo, Borriello e qualcuno già lo rivaluta, in pieno stile memoria corta, ma se alla fine dovesse ravvedersi, sportivamente parlando, tanto di guadagnato per noi e per lui, in questo finale di stagione avremo davvero bisogno di tutti. Dato che ormai son rimasti in pochi a non aver segnato, girano voci che Barzagli sia oggetto di scherno per questo. Persino Elia s’affanna a mettere la sua firma, entrato per non annullare legalmente il suo contratto corre, sbaglia un paio di gol e si dispera.
La concomitanza dei due match e il pomeriggio di domenica da il sapore di vecchio calcio, mentre il fatto di giocare ogni tre giorni continua a comprimere questa polveriera, ma c’è di buono che comunque vada si risolverà nel giro di un paio di settimane. Mercoledì ad esempio arriva a Torino l’avversario più ostico, aspettiamo questo risultato per capire un po' di più se quella riva può essere raggiunta anche a nuoto. Da qui ad allora ogni altra parola, su terze stelle o polemiche sterili e noiose, saranno inutili, solo i fatti potranno darci pane da mangiare. 270 minuti all’alba… o al tramonto.
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