lunedì 23 aprile 2012

Serie A 34(r)> Juventus vs Roma 4-0 – tre metri sopra il cielo

C’era una volta Totti, che dopo un 4 a zero ai nostri danni sventolava fiero il suo famoso gesto “4 e a casa”. Altri tempi. Stasera la bandiera della Roma era in panchina e a riproporre il gesto c’era un ex laziale Lichtsteiner, che in risposta si prende uno sputo, da prova tv, da Lamela. Chi di quattro ferisce di quattro perisce. A volte la storia spesso si dimentica, così come si è tentato di fare in questi ultimi anni, altre semplicemente non la si conosce, perchè ad esempio non se ne è fatto parte, come il povero Luis Enrique che critica lo svizzero, della serie perdona loro…

Dopo il pareggio di questo pomeriggio del Milan, la tavola era apparecchiata, ma mai si sarebbe pensato di aver potuto cenare tanto lautamente. Certo ci speravamo, viste le amnesie difensive mostrate dalla Roma quest’anno, ma sempre con l’incognita di affrontare una scheggia impazzita. Una di quelle squadre che in una partita pesca l’asso e diventa il Barcellona l’altra il 2 di picche e si trasforma nel Barcellona… Pozzo di Gotto. Per questo il match di stasera era particolarmente temuto. Invece è subito festa. Por Toda la Vidal, recitava uno striscione, altro Inler! La doppietta di stasera la dedichiamo a Rumenigge. Che magia quello stadio, che gioco questa squadra, ancora rimpiango di non esserci ancora stato. E poi, miracolo! Ho visto bene? Rigore per la Juve? Sta cambiando il mondo! Ancora Bergonzi, colui che ci diede l’altro contro il Cesena, giusto un girone dopo. Fin li però la superiorità era già stata schiacciante Mai in apprensione, contro questa Roma sembrava il remake della gara di Coppa Italia. Quando poi tutto è già scritto, c’è anche il tempo del tributo al nostro capitano, mentre l’altro rimane in panchina. Ecco il ricorso storico.

Sesta vittoria consecutiva, matematicamente almeno secondi e in Champions dalla porta principale, ma la storia non può fermarsi davanti a un portone, come diceva De Gregori. Tre punti, però, sono ancora pochi, per cinque giornate, checché ne dicano i gufi, quelli che ancora oggi fanno uso massicci di scaramanzia in confezione famiglia sui giornali e nelle telecronache,come quelli che quasi lasciavano lo stadio dopo il vantaggio del Bologna, commentando con la maglia rossonera addosso. Se alla fine sogno sarà, siamo ancora alla mattina, e non si andrà a letto fino a che non sarà sera. Noi tifosi e sognatori invece ci saremo sempre, e remeremo per portare la nave all’agognata riva.

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