giovedì 12 aprile 2012

Serie A 32> Juventus vs Lazio 2-1 – Dal caos l’ordine, il capitano porta la nave fuori dalla tempesta.

E sono cinque! Un filotto simile non si vedeva da anni ormai. Superiamo il record di imbattibilità dei cartonati, quello dell’anno del vincere facile, che caddero alla trentaduesima. Eppure ancora una volta gli spettri del pareggio hanno aleggiato cupi sullo Stadium.

Dopo aver visto il Milan spuntarla sul Chievo immeritatamente, col gol della Domenica di Muntari e subendo gli avversari per novanta minuti, stasera quasi ci capitava la cosa opposta, non vincere, dominando ancora. In vantaggio con un gol da antologia di Pepe, Marchetti si veste di nuovo da santo distribuendo miracoli a destra e a manca. Come Buffon nella pubblicità para tutto con una mano mentre beve da una bottiglietta con l’altra. Eppure se Vidal avesse messo dentro quel gol dalla nostra trequarti la Lazio si sarebbe ritirata prima della fine per manifesta inferiorità. La cabala del calcio ci insegna quanto questo sia un oscuro presagio. E così, come accade spesso in questo sport, primo tiro in porta loro, gol, pareggio e intervallo. Tutto da rifare. Quante volte abbiamo vissuto in passato questa situazione? Persino i tifosi allo stadio iniziavano a non crederci più, lo si sentiva dal loro tifo stentato. Il fulmine a ciel sereno che ti fiacca e ti fa soffrire più del meritato. Loro si riorganizzano e si barricano ancora meglio. Noi invece sprechiamo ancora qualsiasi palla gol. Come si può portare a casa una partita del genere, un altro mercoledì maledetto?

E così dalla confusione nasce l’ordine, come un big bang appare Del Piero, approfittando della babele creatasi su un calcio di punizione, parte all’improvviso batte e segna. Ancora una volta lui, il capitano intramontabile, ci porta fuori dalle acque tempestose. Le nuvole si sgombrano e portiamo a casa un’altra vittoria importante. Quante discussioni e interviste nei prossimi giorni saranno incentrate sul contratto di Del Piero? Magari ancora altre occasioni per attaccare la Juve su qualcosa, magari da chi gli aveva dato del dopato inneggiando Zeman. Sapete cosa vi dico? Rosicate, Del Piero è Juve e la Juve è Del Piero e voi altri sciacquatevi la bocca quando parlate di uno o dell’altra. A noi invece non resta che sperare che il momento dell’addio, se alla fine deve esserci, sia un saluto dolcissimo.

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