Quest’anno è così. Ogni anno analizzi il campionato ed individui i punti deboli e punti forti di questa squadra e ti fai un’idea generale su come andrà nelle prossime partite. Siamo una utilitaria con il motore modificato e illuderci ci fa solo male. Logico che la benzina inizi a scarseggiare e tutte le residue energie che abbiamo dobbiamo concentrarle per mantenere questo secondo posto, sperando di farcela.
Si dice che siamo forti con le forti e deboli con le deboli, che non abbiam attaccanti e che per segnare ci servono tutti, persino i magazzinieri. Che coi tre punti c’è poco da difendere la nostra condizione di imbattibilità se facciamo collezione di pareggi. Tutte cose vere. Così come è vero che in squadra abbiamo un infiltrato milanista, risponde al nome di Bonucci e ci costa un mare di punti. E se è vero che i mali non vengono mai soli bisogna sperare che quelli di Barzagli e Chiellini siano solo affaticamenti, perchè chi ci segue si sta leccando i baffi. Tutti nel complesso però sono arsi appannati e il pareggio era nell’aria per tutta la partita. Persino Pirlo ultimamente è troppo lezioso, e complica le cose laddove dovrebbe semplificarle.
In una settimana di chiacchiere in cui si è detto di tutto, e solo in una direzione, ne usciamo con le ossa rotte. Cornuti e mazziati, da una nazione che ci critica per questioni ipocrite, ci U.S.A. e ci restituisce stremati, mentre risparmia la fatica ad altri che non ne ha bisogno. E alla fine ci si meraviglia se ancora qualche juventino tifa contro questa F.I.G.C. L’unica verità è che se siamo ancora lì è un miracolo calcistico. Che le chiacchiere del diavolo sono fini a se stesse. Fatte da chi vuol vincere facile. Parafrasando Daniele Silvestri si potrebbe quasi dire che Il Milan aveva paura, altrimenti non si capisce come faccia a vedere in una squadra in miniatura, una orribile minaccia.
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