Se tredici è il numero delle streghe, ora noi ne abbiamo 2 addosso (tra vittorie e pareggi), come 2 sono i punti che ci allontanano dalla vetta, amica, per lungo tempo tenuta e poi lasciata, così senza un preavviso. Tant’è, c’è poco da fare! L’avevamo ampiamente capito quale sarebbe stato l’andazzo di questa partita. Senza Barzagli, senza Chiellini, con il tronista in attacco ancora una volta non riusciamo… a perdere la partita. Si, perchè se prima la pareggite era farsi rimontare immeritatamente, nelle ultime due partite il cielo ha tuonato molto senza che alla fine sia piovuta una sconfitta. Sembra che ormai sia nell’aria, e non si tratta di “tirare i piedi”, ma il momento è davvero delicato.
Finite le illusioni delle due partite da recuperare ciò che rimane è una squadra stanca e appannata, un allenatore testardo che, forse per eccessivo protagonismo si loda e si imbroda. Intendiamoci, se siamo lì e tutto merito di Conte, così come lo sarà se dovessimo perdere anche il secondo posto. I risultati sono il vero giudice del calcio. Ok questa squadra è un miracolo calcistico, ma Borriello li davanti è una bestemmia in questo santuario. Il fatto che ancora Conte si ostini a schierarlo sembra quelle frustate che si danno i martiri per vedere Dio, non servirà a redimerlo. Gambe rubate a Maria De Filippi. E Vucinic? Non fosse per il gol non potevamo neppure auguragli di seguire il suo compagno, brutto com’è. Per la prossima partita pare si stia pensando a Storari come centrale difensivo, visto che ormai non ne rimane nessuno, grazie all’ultimo regalo che Bonucci ci fa con la sua presenza in rosa. Oppure si potrebbe spostare li del Piero, visto l’abbondanza in attacco. Marotta, non avevamo detto che ce n’erano pochi li dietro? E andiamo a Genova a fare gli sperimentali, magari con qualche primavera o con Vidal e spolverare il ruolo che ha coperto già in nazionale.
Non possiamo far altro che tener duro e sperare che li dietro continuino a incepparsi. I punti buttati i molti di questi pareggi saranno il nostro ago della bilancia. Il cuore ci dirà di sperare ma la mente saprà che questo è il nostro momento più nero. Ogni gol mangiato è un macigno che toglie via il fiato e le residue energie, come quello che non riesce a metter dentro Marchisio. Non ci resta che sperare in un finale migliore, magari che la sorte non voglia regalarci qualche vittoria immeritata o finalmente qualche rigore meritato.
Nessun commento:
Posta un commento