Che siano grandi o che siano piccole il risultato finale è sempre lo stesso, il pareggio, lo è da nove partite consecutive ormai e chi non crede nelle maledizioni dovrà ricredersi, lo disse anche Buffon. Andare in Danimarca e pareggiare con una che le ha prese da tutti è davvero imperdonabile. Le chiacchiere si sono sprecate: bisogna vincere andata e ritorno, loro sono scarsi, alcuni di loro tifano Juve… già, le chiacchiere, i fatti sono altro. Innanzitutto, al di là del fatto che dovevi vincere ad occhi chiusi, bisogna mettersi in testa che la Champions non è la Serie A. La serie A non è mai stata così mediocre, ecco perchè quando andiamo fuori sembra di passare dalla B alla A.
Dopo un primo tempo giocato col pigiama prendiamo un gol assurdo per le dinamiche con cui è avvenuto, Chiellini concede un fallo dal limite, ammesso che quello sia davvero un fallo, quando la palla ce l’avevamo noi, punizione impeccabile e gol. Ma come si può giocare con così poca cattiveria una partita così decisiva? Reparti sfilacciati e una quantità innumerevole di palloni sprecati per troppa foga. Che fine ha fatto il possesso palla ragionato? la fretta fa i figli ciechi! Dopo il gol subito la grinta c’è stata e anche la sfortuna, ma chiaro che il detto “aiutati che il ciel ti aiuta” non fallisce mai. Giovinco mio Giovinco, perchè continui a farci incazzare? Possibile che non ne metti dentro una manco a pagarla? Non ne parliamo poi di Matri, completamente inesistente. Chiaro che poi deve pensarci Vucinic subentrato dalla panchina, ma queste sono partite che devi vincere proprio con chi non gioca mai, non possono giocare sempre gli stessi, esiste una cosa chiamata turnover e chi ne fa parte deve dare lo stesso contributo egualmente, sennò restatevene in Italia.
A questo punto sarebbe meglio uscire dalla Champions e non qualificarsi nemmeno per la UEFA, visto l’assenza di testa che mettiamo in Europa. Fare appunto come il Napoli che mette in campo i bimbi dell’asilo perchè dell’Europa League se ne frega, noi invece dovremo farlo perchè non siamo ancora abbastanza grandi per lasciare casa in cerca della gloria all’estero ed è meglio riaffermarci qui se non vogliamo rimanere con un pugno di mosche.
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