Ventottesima, la fine lentamente si avvicina. A dieci turni dal traguardo i distacchi restano immutati. Soffrono ma vincono le prime della classe. La signora omicidi continua inesorabilmente a mietere vittime a deteriorare fegati. Quello che stiamo facendo, se fossimo in un paese normale, sarebbe qualcosa di commovente. Altro che cartonati in un campionato di mutilati.
Tanto più che, ancora una volta tutto è normale se non capita per noi. Nell'ordine ci siamo visti annullare un gol regolare, non ricevere un rigore e su rovesciamento di fronte vederlo assegnato all'avversario per la stessa dinamica, oltre a vedere Gilardino far 10 falli senza lasciare il campo, se non per sostituzione. Si ma poi tutto si compensa perché c'era un rigore per il Genoa. Ecco come dimenticare una prestazione arbitrale quasi a senso unico con un solo episodio a favore. Fa niente abbiamo vinto anche contro la nostra stanchezza è la goduria è stata doppia, ma rimane sempre il fatto che tutti lo dimenticheranno come al solito. Lo sa bene Conte che nelle interviste ne ha per tutti ed in particolare per Paparesta.
Tranne pochi intimi, nessuno si lamenterà più di tanto della vittoria con "scippo" del Napoli col Toro. Stavolta invece i bovini sono lasciati pressoché da soli a lamentarsi, senza sentire alcun eco si "Mo' Basta" di piazza o leggere di interrogazioni parlamentari.
La Roma invece vince di misura un match che poteva stravincere. Ancora una nuova vincitrice morale della serie A (cit. Zampa) dopo il Napoli di Mazzarri, oramai lo scudetto morale è divenuto talmente consuetudine (da farsopoli) che ognuno si arroga il diritto di assegnarselo d'ufficio. Dovrebbero fabbricarsi una coppa tutta loro.
Come Bergomi che proprio non ce la fa più, dovrebbero pagargli un supplemento da lavoro usurante, troppo il tedio che deve affrontare nel continuare a vederci esultare.
Insomma è un castigo divino continuo per l'antiJuventino medio, una strage su tutti fronti, un flaggello post scempio 2006, che ognuno vorrebbe vivere in un mondo alternativo. Ecco perché la nostra goduria non ha limite. Come il Miiilaaan, che dopo aver perso il prestigioso conio della squadra più titolata al mondo ed essere uscito dall'Europa, perde anche la sua dignità in patria, prendendone 4 in casa dal Parma, con una doppietta dell'odiato ex Cassano e soprattutto ancora di tacco da Amauri, che con loro si esalta come non mai. Cassano che a TitiTaka ribadisce esplicitamente: "non andrò mai alla Juve perchè lì si riga dritto"
Per sopravvivere si continua così insistentemente a sperare che il record dei 100 non arrivi, mentre davanti (a parole) pare che sia il traguardo più abbordabile. Invece si sa bene che, data anche la nostra condizione fisica, vincere ancora otto partire su dieci e pareggiarne almeno una, con le trasferte di Napoli e Roma, è davvero durissima. Così alla fine penso sarà la loro unica soddisfazione.
Superato lo scoglio di Genova tutti i nostri pensieri volano a Firenze, dove avremmo potuto presentarci con un altro biglietto, invece dobbiamo giocarcela come sappiamo, in un campo ostile, contro tutto e contro tutti e se alla fine dovessimo farcela, dovremo davvero contare "i morti" per quanto rosicheranno. Incrociamo le dita.
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