"hai le orecchie piene di sapone. Sarà per questo che non distingui più la regola dall'eccezione" (De Gregori)
Bene, bene! Soltanto una settimana fa, dopo la sconfitta meritata di Napoli, eravamo diventati i cotti col fatturato contro i campioni non provinciali. Gli arroganti che non sapevano perdere e che rosicavano. Quelli che "i 17 punti sono troppi". Ci siam dovuti leggere interviste a personalità di spicco, quali Taglialatela, La Balivo, Cicciotto Cartofer e Pulcinella... solo non si son visti i due leocorni.
In mezzo c'è stata l'amichevole tra Roma e Parma e il banchetto di Cagliari, senza che il direttore di gara si sia permesso di chieder a qualcuno il conto di un rigore non dato o che Destro (dall'ottimo sinistro) fosse tornato a Trigoria con un rosso invece che con il pallone (premio delle triplette).
Con la Roma a -5 (ma giocando 2 partite contro 1) i media dimenticano i complotti d'er sistema e ritrovano nuova linfa da riversare soprattutto negli ascolti televisivi, visto l'ennesima domenica sonnacchiosa, in cui non si vede nulla di nuovo tranne che nella speranza di una rimonta scudetto dei giallorossi. Lasciate che passino e mettano pressione ai bianconeri.
Ed è in quest'ottica che la vittoria di oggi è stata importante. Non per l'avversario affrontato ma per la depressurizzazione che ha portato nell'ambiente. Un ambiente che all'avvio è parso un po' frenato da una lieve preoccupazione nervosa, quella di chi deve dimostrare qualcosa. In questo spazio ha provato ad inserirsi Emegara, l'unica loro chiave tattica, che con la difesa alta alla ricerca del gol ha provato a crearci qualche grattacapo, senza eccessivo successo.
La risolve il Re Leone, tornando al gol sotto il pubblico di casa. Un uno-due fulminante nel primo tempo, che piega il Livorno e ci lascia una partita da gestire in quasi totale tranquillità. L'unica speranza rimasta al resto d'Italia diventava così il ricordo della rimonta contro l'Inter e un tiro della domenica (al lunedì) di Duncan che impegna Buffon in tuffo plastico.
Il resto è solo il bis dell'ultimo risultato proprosto a Torino delle due compagini, un classico 2-0 con l'arbitro che li grazia sul finale, quando invece di fischiare un rigore a Marchisio, mosso a pietà di loro, li grazia fischiando la fine. Dimostrando sempre di più, dopo quello che si è visto nelle scorse giornate,che da qui a fine campionato fischiare per noi sarà un peso, fischiare per la roma sarà un sollievo.
La prima è andata, ma non c'è tempo per i fuochi artificiali alla napoletana, bisogna subito tuffarsi in Uefa e poi tornare in campionato, cercando di chiudere il prima possibile il discorso.
[All'andata era andata...]
La prima è andata, ma non c'è tempo per i fuochi artificiali alla napoletana, bisogna subito tuffarsi in Uefa e poi tornare in campionato, cercando di chiudere il prima possibile il discorso.
[All'andata era andata...]
Nessun commento:
Posta un commento