Un fulmine che cade nel deserto non produce suono, se non c'è nessuno ad ascoltarlo. Ma un Abete che cade in Amazonia produce un onda d'urto che si sentirá per settimane e mesi. L'onta della sconfitta dell'Italia, con annessa eliminazione al mondiale brasiliano, miete teste illustri. Oltre alle scontatissime dimissioni di Prandelli, ci lascia il nostro caro amico Abete. Si proprio lui, Mister incompetenza. Colui che nel 2011 decise di non decidere, lasciando che la prescrizione interista non influisse su quello scudetto di cartone. Con lui se ne va un pezzo di calcio che dal 2006 non ci ha rappresentato. Ora non ci rimane altro di augurarci che chi lo sussegua non sia anche peggio.
In un paese allergico alle dimissioni, l'assunzione di responsabilitá
di Prandelli è stata l'unica mossa veramente da apprezzare in questo mondiale. L'anarchia che ne è conseguita
ha sciolto le lingue a molti e le opinioni son divenute chiare.
Bersaglio quasi univoco, la "figurina" Balotelli, da sempre coccolato dalla stampa. Una responsabilitá enorme in mano
a un casinista del genere è stato come raccomandare le pecore al lupo.
Di fatto la conferenza stampa del dopo gara è stato il momento di spettacolo piú entusiasmante della giornata, poichè la partita l'unica emozione che ci ha regalato è stata quella negativa del gol subito. Per il resto invece è stata una lunga parentesi tra le parole "noia" e "lo sapevo". In cui molti saranno finiti in ospedale per slogature di mascelle da sbadiglio. Uno dei peggiori mondiali della storia, il secondo flop consecutivo dopo il 2010. Una sconfitta contro un Uruguay non tanto migliore di noi, il che aumenta ancora di più le nostre colpe.
Poi mi si viene a dire: "non lamentiamoci dell'arbitro". Certo, anche io sono convinto che anche in 11 avremmo perso ugualmente, e che abbiamo meritato di uscire. Ma il dare addosso a tutto comunque, giusto per il gusto di farlo, non ci deve fare chiudere gli occhi verso un arbitraggio indecoroso, da parte dell'omonimo Moreno, nostra vecchia conoscenza. Riportiamolo sotto la voce cronaca, ma quello su Marchisio non era rosso, mentre il morso di Suarez è da lunga squalifica. Anche da anti-Italia bisogna essere imparziali. Arbitro scandaloso come Italia scandalosa.
Si i vivai, si il ridisegno politico della federazione, ma fossi in qualche diringente Rai mi dimetterei assieme a Prandelli e Abete, poichè i mezzi di informazione sono i maggiori responsabili della "proposta" Balotelli. Inutile ora dare l'intera colpa all'esecutore Prandelli. Fossi in loro restituirei queste partite che son rimaste e chiederei un
po' di soldi indietro (se solo si potesse) perchè, visto il servizio
offerto, meglio se li avessero risparmiati tutti.
Un esame di coscenza che non deve risparmiare neppure gli italiani. Insigne, Immobile, Cassano, tutti cambi chiamati a furor di popolo, tutti tentativi inutili di rianimazione. Quante altre partite dobbiamo perdere prima di capire che non abbiamo più i vari Baggio, Del Piero, Totti. Ma nemmeno I Lippi e i Bearzot. Ora invece, come da italica abitudine, tutti a dare addosso al singolo per la squadra di club appartenente. Da buoni italiani bruciamo il carro e tutti tornano interisti, milanisti, juventini ecc. dimostrando quanto il loro tifo sia stata una farsa. "Maledetti Juventuni" detto da chi? Da chi dovrebbe tifare Argentina e non Italia, perchè in quanto a contributo non ne ha versato mezzo. Perciò che questa sia la sconfitta dell'Italia intera una volta per tutte e non solo quella della squadra.
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