Ennesima puntata di come ti rovino il titolo originale. Stavolta "Una Passeggiata Tra Le Lapidi" - che dà un'idea migliore di quel che si tratta - diventa La Preda Perfetta, come un film d'azione qualunque, sicuramente giocando sugli ultimi successi di Liam Neeson, il primo dei quali (Taken) già erano stato cambiato in Io vi troverò per poi tornare (come succede sovente in questi casi) sottotitolo originale nel secondo capitolo... Meno male, "Io vi ritroverò" non si sarebbe potuto sentire.
La Preda perfetta a dispetto del suo titolo (e del suo inizio) non è un film d'azione ma un bel thriller a tinte dark. Neeson ormai ci sguazza nei panni del vendicatore o del tizio "a sangue freddo", sin dai tempi di Darkman. Qui interpreta un ex poliziotto alcolista che per tirare avanti fa l'investigatore senza licenza. Pieno di rimorsi verso il proprio passato frequenta un gruppo per alcolisti anonimi in una chiesa, quando uno dei frequentatori gli chiede di indagare per conto del fratello al quale è stata rapita, torturata e uccisa la moglie. Il particolare? Questi è un trafficante di droga ed è pronto a dargli una grossa cifra per aveve giustizia.
Come detto questo film è più che un semplice Taken, ben girato, ben montato, con la giusta tensione e con personaggi ben caratterizzati. Si riesce fin da subito ad entrare in empatia coi personaggi e a scrollarci di dosso quella "morale comune"- Il film è più una ricerca verso il proprio lato oscuro, quel labile confine tra giusto o sbagliato che la vita reale si presenta in casi estremi. Reso particolare anche dall'ambientazione localizzata in un New York di fine anni novanta (a pochi mesi dal millenium bug) che conferisce al film uno stile semi-retrò e un incedere tipico dell'epoca.
Certo non è Seven (tanto per rimanere in stile e ambientazione temporale) magari qualche colpo di scena in più non avrebbe sfigurato o qualche trovata dei geni del crimine (tutto tranne che geni) ma nel suo complesso un film davvero ben riuscito, soprattutto sotto il profilo tecnico (molto bella la fotografia). Colpisce ad esempio la scena della bambina che attraversa la strada in slow motion legata alla musica di sottofondo, che in tutto il film riesce a dare davvero l'idea della perversione e della devianza mentale dei "cattivi".
Un film da serate autunnali insomma, magari di pioggia!
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