Chiaro che il cuore del tifoso desidera sempre il massimo e che oggi dobbiamo registrare una piccola occasione sprecata, ma tutto sommato quello di oggi rimane un pareggio giusto. Si dovrebbe ricordare che Juve e Roma (da pronostico di giornata) dovevano agevolmente vincere entrambe, ma pensando al fatto che noi andavamo ad Udine, sul campo di una squadra in forma, e che la Roma riceveva in casa l'Empoli - non il Barcellona, checche' ne dica chi vuole ridimensionare i due punti persi - allora possiamo dimenticare presto l'amarezza.
Con i se e con i ma si può dire che, per la legge dei grandi numeri, il filotto di partite senza vittorie della Roma (4) dovrà primo o poi fermarsi, ma a questo punto, e ragionando sempre con le parole, si potrebbe anche affermare che in questi anni fondamentale è stato sempre non staccarsi troppo dalla seconda per non pregiudicare la concentazione della squadra.
Ho sempre rimproverato agli altri, juventini e non, la facilità con cui si fanno certe analisi prima delle partite. A chi pensava che Mancini potesse migliorare l'Inter (citando un esempio) che dati alla mano, a parità di partite ha fatto peggio di Mazzarri, ma anche agli juventini, convinti di vincere facile a Udine. Avvisaglie dello stop che sarebbe prima o poi venuto, si sono avute nelle ultime due prestazioni della squadra, che aveva superato Chievo e Parma grazie alle prodezze dei singoli. Purtroppo nel calcio tempo per porre rimedio a certe cose quasi mai c'è. Oggi ancora una volta, una Juve con poche idee offensive, non ha potuto contare sull'estro dei suoi campioni, che si sono fermati alla traversa di Pereyra e la palla d'oro sprecata da Tevez.
L'Udinese dal canto suo è riuscita a erigere un muro difensivo ben congeniato, che ha reso vano il nostro possesso palla e ha permesso a loro di ripartire in pericolosi contropiede che potevano costarci caro. Troppo spesso Fermandes e Théréau si son trovati soli davanti a Buffon, nel primo tempo, in cui il portierone ha scaldato i guanti. Eblematica la prestazione di Pogba, giocatore in più contro il Chievo che oggi non è riuscito ad avere la meglio nella sfida con Allan. Se poi qualche occasione te la concedono e Tevez spreca quel rigore in movimento, allora capisci che davvero la partita è finita
Continua il momento di appannamento Llorente, sempre penalizzato dal modulo di gioco di Allegri ma non ancora capace di trovare una soluzione alla sua nuova disposizione. Poche son le palle che gli arrivano in testa ma lui riesce anche a sprecarle clamorosamente. Morata cresce, crea più profondità ma resta ancora poco decisivo, se si eccettua il gol pesante di Parma.
La cosa che da' leggermente fastidio (tanto per chiudere con un inutile pour parler), è il fatto che si fischi in anticipo la fine della partita, quando invece la palla è in nostro possesso e si può tentare un'ultima (e il più delle volte vana) scodellata. Ma queste sono quisquiglie, fate conto come se non avessi scritto nulla. Sono giusto pensieri di rimando, richiamati dall'eco delle inutili polemiche di Napoli, quando si contestarono i suoi giustidìssimi sei minuti addizionali... Vabbè quel che conta è rimanere in testa e essere padroni del proprio destino.
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