sabato 26 novembre 2016

Ammazzare nazisti con stile - WOLFENSTEIN THE NEW ORDER - MachineGames (2014)

Quanti fps a tematica "guerresca" sono usciti negli ultimi anni? Call of Duty, Call of Duty Black Ops, Call of Duty White Ops, Call of Duty Ghost, Call of duty Zombie, Call of Duty Vampires, Call of duty Modern warfare 1/2/3/4..., Call of Duty Donna Moderna Warfare, Call of Duty Advanced Modern Warfare, Call of Duty Super Advanced But Not So Avanced Modern Warfare, Call of Duty Ancient Warfare...Ah naturalmente dall'altra parte abbiamo Battlefield, ormai arrivato dopo tantissime uscite al noto "Battlefield 1" (si, è un po' una specie de Il bosco 1), Rainbow six, e chi più ne ha più ne metta. Sfornare un fps "di guerra" oggi è originale quanto scrivere una canzone pop d'amore: il 90% sarà puro riciclo e banalità però in compenso per fortuna ci resta quel 10% a salvarci.



Wolfenstein New Order è un fps sulla seconda guerra mondiale. Ah ecco, sempre in tema di originalità...No, innanzitutto non ha il multiplayer. 
Orrore, raccapriccio, disgusto, un FPS senza il multiplayer, abominio, è un paradosso. Si, è un paradosso quanto potrebbe esserlo Bioshock, per quanto mi riguarda il miglior FPS degli ultimi 10 anni e (sorpresa sorpresa) non aveva il multiplayer. Quindi si, potrà sembrare assurdo ma una delle caratteristiche migliori di WNO (che sarebbe Wolfenstein The New Order abbreviato) è una sua mancanza (il motivo per il quale se lo sono cacati in poco tra l'altro): è solo singleplayer.

La caratteristica principale però, quella che rende il gioco davvero originale è il fatto che in realtà ci troviamo davanti a un gioco più di fantascienza che di guerra. Lo spunto di partenza infatti serve solo per farci conoscere il personaggio di William J. Blazkowicz (O "ri-conoscere" visto che è anche il protagonista dei precedenti giochi della saga) e per farci entrare nell'atmosfera di fine seconda guerra mondiale. Però qualcosa di diverso c'è, all'improvviso qualcosa cambia, qualcosa va storto e ci risvegliamo negli anni '60, anni 60' nei quali i nazisti hanno vinto.


"Come si cambia per non morire, come si cambia per amore"

Il futuro distopico raramente è stato affrontato in un videogame e raramente è stato affrontato con questa efficacia. La vittoria della "razza superiore" ha portato anche a una tecnologia superiore: robot, nanomacchine, supersoldati. Ci troviamo in una specie di 1984 dove i nazisti sono sbarcati sulla luna ben prima degli americani, posseggono tutto, controllano tutto. I documenti sparsi nel gioco ci aiutano a ricostruire le vicende e a capire come sia stato possibile arrivare a tal punto, mentre noi, così come il protagonista, ci ritroviamo smarriti e increduli dinnanzi ad una deriva tanto folle quanto cruda.

Quanto è brutta...la guerra
Il gioco si mantiene sempre in bilico tra l'ironia, la parodia e una cruda rappresentazione dei totalitarismi. Scopriamo così che i Beatles in questa realtà alternativa si chiamano Käfer ("scarabeo" in tedesco), che pubblicano album rigorosamente in lingua teutonica e che lavorano per l'unica casa discografica di regime. Assieme a loro tanti altri artisti avranno "cambiato casacca" e saranno diventati artisti di punta della propaganda (potremo addirittura ascoltare estratti di queste fantomatiche canzoni). Citazioni e riferimenti che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo, tra uno squartamento e una uccisione e l'altra. Si, perchè a dispetto delle cutscene onnipresenti e della trama interessante e originale (per essere un videogame) il gioco è pur sempre un fps, non mancheranno quindi i momenti tamarri e le trashate (mai invadenti però), laddove il nostro protagonista avrà modo di sfogare tutta la sua rabbia e sforacchiare in nazisti con una quantità generosa di armi. Riflessione ma anche divertimento insomma, alcuni momenti commoventi si alternano ad altri di purò "sfogo".
Ho come l'impressione che il cattivo sia il quinto da sinistra

A tutto questo aggiungiamoci una serie di chicche mica male (ad esempio la possibilità di giocare il primo livello del primo mitico Wolfenstein) e una scelta ad inizio gioco che crea due campagne alternative  (con la possibilità quindi di giocare due volte il gioco, con varianti minime ma interessanti)...cosa volere di più? Nulla, eppure il gioco non ha ricevuto il consenso che meritava. La sua principale colpa forse è stata quella di essere troppo poco commerciale all'interno di un genere invece piuttosto commerciale riservato ad un pubblico che "non ha voglia di pensare" (in un periodo nel quale invece stiamo assistendo a un aumento delle derive estremiste dei governi mondiali). E allora, passato in sordina Wolfenstein, sotto con i soliti fps ricilati con campagne da 3-4 ore e dlc che per "soli" 15 euro ti regalano 3 mappe in croce. Viva l'originalità e viva il portafoglio.
Se invece cercate qualcosa di più del solito fps privo di sostanza e adorate Bioshock recuperatelo senza indugi.

Voto 8

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