mercoledì 23 novembre 2016

UCL H5> Siviglia vs Juventus 1-3 - Tutto è bello quello che finisce bene

Senza Barzagli, Chiellini, Dybala, Pjaca, Higuain (alias "quello preso per la Champions" - cito) e con un unico attaccante la Juventus scendeva in campo nell'ostile Siviglia per affrontare una partita decisiva per sua qualificazione e nonostante tali premesse, dopo un inizio non confortante (sotto il profilo del gioco e del risultato) rimonta la situazione e fa sue partita e qualificazione, facendo scoppiare i fegati italo-spagnoli e iniziando ad aprire reparti epatologici dedicati anche a frange di juventini "separatisti".

Una delle Juventus più "controverse" della storia recente passa agli ottavi, con la concreta possibilità di farlo anche come prima (vedremo in seguito quanto conviene) e molti non ci stanno, perché significa anche nuove entrate e possibilità di intervenire meglio sul mercato di riparazione. Ammettetelo "separatisti", anche ieri avete sperato fino alla fine che andasse male. Così, giusto per dire: "avevamo ragione!", quell'ancetrale gusto che travalica anche l'amore per la propria squadra. Quelli che invece sperano sempre in una sconfitta per cacciare Allegri non li considero neppure più, perché non hanno ancora capito come funziona il calcio. Stando al loro ragionamento l'inter con tutti i cambi in panchina doveva essere prima in classifica e noi in Serie B, mentre mi pare che non stia andando davvero così. Poi ci sono i fissati dello spettacolo a tutti i costi e in qualsiasi condizione di forma o di organico, i zemaniani falliti (nel senso che non possono ammetterlo perché sennò darebbero ragione anche ai suoi scadenti risultati). Per non parlare di chi la Champions non la gioca da anni e vorrebbe insegnarci come come vincere e convincere in Europa

Ma torniamo alla partita e facciamo finta che tutti questi juventini ieri, alla fine, abbiamo comunque esultato o quanto meno tirato un sospiro di sollievo e accettato questa vittoria (perché sennò dovrebbero cambiare squadra) e analizziamo quello che è successo con lucidità. Ho sempre detto che la Champions non è come il campionato nazionale, che gli episodi la fanno da padrone più della forza delle squadre in gioco e l'ho detto talmente tante volte da risultare ripetitivo e noioso. Molti han parlato del fatto che la Juventus ha avuto la fortuna di poter sfruttare l'uomo in più in un momento in cui si stava facendo mettere sotto dal Siviglia e di aver vinto grazie a questo. Magari gli stessi non han fatto troppo caso alle assenze o se le hanno giudicate così ininfluenti hanno di sicuro dimenticato che a Lione era successo a noi di avere l'uomo in meno. Era successo a noi di avere un rigore contro, un rigore analogo a quello fischiato ieri, che in quell'occasione era "Eh, in Europa li danno!" mentre ieri sembrava quasi un regalo del cielo se non addirittura (per gli spagnoli) scandaloso. Ma alla fine tutti dimenticano che a Lione a vincere eravamo stati sempre noi e non loro. Giocando bene, giocando male, in dieci o in undici le due partite le abbiamo portate a casa, mettetevi l'anima in pace. Anzi, paradossalmente, non abbiamo vinto quella in cui li abbiamo assediati nella loro difesa, cioè la partita di andata col Siviglia, dove Higuain colpì una clamorosa traversa a portiere battuto. 

Questo per dire che gli episodi girano, pro o contro, per tutti e che tornando alla trasferta di Lione qualche errore l'arbitro, in quella occasione, lo commise nei nostri confronti, ad esempio non assegnandoci un rigore simile a quello assegnato ai francesi e poi parato da Buffon. E grazie anche a un Buffon in stato di grazia quella partita la vincemmo. Certo ieri le sensazioni non erano state delle migliori fino al pareggio, persino il rigore di Marchisio ci ha fatto sussultare, perchè il portiere l'aveva intuita, ma qualcosa iniziava a muoversi. La Juve dopo il gol a freddo aveva sfiorato il pareggio con Mandzukic e stava iniziando ad uscire fuori da guscio. Con l'uomo in più poi, non è stato per nulla facile vincerla. Loro chiusi a riccio a salvare il salvabile non ci lasciavano spazio e noi continuavamo inutilmente a cercarlo potendo usufruire di un'unica punta. L'unica era quella di provarci coi tiri da fuori e quando Bonny la piazza alla sinistra del portiere, giungendo come un demonio alla trequarti avversaria per scoccare il tiro, chi di noi non ha rivissuto quel mitico Juve-Roma 3-2? Un gol giunto prima che le speranze della vittoria svanissero definitivamente. Una vittoria suggellata dal gol finale del Manzo, il solito giocatore che può pure no toccare pallone per una partita intera ma la zampata te la deve mettere.

E ricordando ancora quello Juve-Roma, chissà che quel sosia di Baretta, che risponde al nome di Jorge Sampaoli, non abbia anche lui pensato: "questa partita mi ha fatto capire che quest'anno vinceremo..." la Champions. O più probabilmente l'ennesima Europa League consecutiva. Sì perchè adesso spero che il Lione li butti fuori, per quello che han mostrato dentro e fuori dal campo. Dopo un'andata giocata con undici portieri han dimostrato di avere anche una tifoseria vigliacca (che accoltella la gente nei pub) e piagnona. Eppure han poco da lamentarsi se non delle loro ingenuità. Il rigore c'era (dell'amata categoria "in Europa li danno") e anche le due ammonizioni di Vazquez. Per non parlare delle teatrali proteste per il fallo inestistente reclamato dall'allenatore Sampaoli, che gli sono costate l'allontanamento dal campo. Un ambiente talmente ostile, lamentoso e stucchevole (senza alcun motivo di esserlo) che ha fatto perdere la pazienza persino a Buffon. Uno che dopo la partita ha sempre avuto un sorriso per l'avversario anche dopo le sconfitte, figurarsi dopo le vittorie.

Insomma alcuni nobili-tifosotti vorrebbero vincere solo quando si gioca bene, mentre noi poveri-cristi ci accontentiamo di prendere quello che possiamo in questo periodo, senza negare che si debba migliorare nel gioco ma in attesa di tempi migliori. Ma se devo scegliere tra giocare male e vincere e giocare bene (come in Juve-Siviglia) e non vincere, non ci penso due volte a scegliere la prima opzione.

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