giovedì 15 dicembre 2016

Westworld - Prima stagione [Serie Tv 2016]

Westworld (da noi "Il mondo dei Robot") era un interessante film di fantascienza degli anni '70, a suo modo abbastanza grezzo e con più di un difetto, ma che nel corso degli anni riuscì a costruirsi un aura di cult. Seppure invecchiato maluccio ci portava a riflettere, già ben prima di Jurassic Park (sempre dello stesso Michael Crichton), su un parco a tema che si ribellava contro i suoi visitatori, un parco abitato da robot. 
Erano insomma i primi esperimenti di costruzione di mondi immaginari nei quali delle persone potessero vivere delle avventure fantastiche, finte ma tremendamente realistiche. Una specie di realtà virtuale d'epoca, nella quale dei robot programmati per fare determinate azioni e recitare determinate parti fungevano da co-protagonisti, capaci di interagire con gli umani e condurli nell'avventura ma impossibilitati a uscire fuori dal binario che gli era stato costruiito o a commettere (come da legge di Asimov) atti pericolosi nei confronti degli umani. Ma se all'improvviso questi robot si ribellassero o cominciassero a comportarsi in maniera anomala in maniera tale da mettere a repentaglio tutto e tutti?

La serie tv parte dalle stesse basi del film ma incredibilmente (parliamo di un'ispirazione che ha ormai più di 40 anni sul groppone) ne è un'evoluzione, sfrutta tematiche più complesse ed approfondite, anche grazie ad i maggiori mezzi dei quali disponiamo oggi. Non abbiamo quindi solo il classico tema "robot che si ribellano" ma, partendo da questo spunto, ci si spinge a chiedersi "cosa ci rende realmente umani"? Siamo realmente più "umani" delle macchine? Fino a dove un robot può spingersi autonomamente senza diventare una minaccia? I robot sono realmente capaci di avere idee che siano davvero loro o queste sono sempre e comunque solo il frutto di una programmazione, di un qualcosa di pre-installato, "un falso"?

Ci si stacca quindi quasi immediatamente dal film omonimo (anche se più di una volta ci saranno delle scene che lo ricorderanno fortemente) e si battono altre strade. Oltre all'inevitabile e già citato Jurassic Park (l'idea del parco a tema e della ribellione delle "creature" progettate dall'uomo) forti saranno anche i punti di connessione con serie tv quali Black Mirror (fantascienza intelligente e piuttosto dark che sfocia spesso nel colpo di scena ben studiato) e soprattutto Lost (il gusto per la creazione di misteri e una certa aria di misticismo: il parco simile all'Isola, il Labirinto, Arnold novello "Fumo Nero"). Non stupisce trovare tra i produttori esecutivi il solito J.J. Abrams.
Per fortuna, a differenza di Lost e del "metaforico" Lindelof, Jonathan Nolan (la mente dietro al progetto) nelle sue serie ha sempre affrontato tematiche più terrene e oscure, meno mistiche e più concrete, per quanto inizialmente indecifrabili. I misteri ci sono e sono tanti, eppure la serie non ha paura di risolverli e lo fa con efficacia (l'identità di Arnold e altre questioni in Lost sarebbero andate avanti per intere stagioni, qui il tutto viene risolto all'ottava puntata, certo non esaustivamente come è giusto che sia). Molto, anche se non tutto, insomma viene spiegato e spesso i colpi di scena non sono dei cliffhanger che creano altre decine e decine di domande ma sono potenti e efficaci proprio perchè riescono a far quadrare il cerchio e a farci riflettere su quanto visto in precedenza, facendoci quasi venir voglia di rivedere il tutto a posteriori (la cosa che qualsiasi "plot twist" dovrebbe fare).



Difficile riuscire a costruire un colpo di scena che risulti efficace in un film di 2 ore, figuriamoci nei minuti finali di in una serie di 10 puntate. Westworld non solo ci riesce (certo, come sempre ci sarà chi già ci era arrivato e infatti per serie come queste è meglio evitare del tutto possibili spoiler) ma con quel colpo di scena distrugge tutte le nostre sicurezze, forse le uniche che avevamo, mostrandoci come l'uomo riesca ad essere tremendamente crudele e meschino, definitivamente diverso dagli automi, con dei suoi ritmi ed un ciclo di vita compleramente diverso. Questa e' forse una delle cose che Westworld riesce a fare meglio: farci entrare nella testa dei robot e mostrarci come vedono i cambiamenti, il passare del tempo, mentre loro restano gli stessi non accorgendosi dell'umanita' che cambia e invecchia, e perdendo il senso del tempo. Perennemente illusi dall'idea di avere uno scopo e di avere idee proprie e propri progetti, e di portarli a termine, progetti che in realta' si rivelano gia' pianificati in anticipo da qualcun altro e instillati nel loro cervello. Sono come un criceto che continua a correre su una ruota, perduti in un loop infinito e crudele, alla ricerca della coscienza e della liberta'. Se quindi un domani liberta' dovra' esserci, non puo' che essere a caro prezzo, al costo di uno scontro robot vs umani che sara' cruento, o forse anche questa loro eventuale "liberazione", ribellione, ricerca della supremazia e' in fondo solo l'ennesimo piano progettato da qualcun altro, un folle che cerca un riscatto progettando l'immortalita'?



Sul fronte più prettamente "tecnico" colpiscono i nomi coinvolti nel progetto, dal sempre bravissimo ed enigmatico Anthony Hopkins a Ed Harris,  esaltati da dialoghi ben scritti e da una sceneggiatura che esalta la bravura recitativa. Le musiche allo stesso modo sono parte integrante ed importante del progetto, regalandoci spesso versioni per pianoforte di famosi brani rock, fino ad esplodere poi in un tripudio elettronico nella puntata finale quando, complice una fotogafia satura e delle scene dove non viene lesinato il sangue, il telefilm arriva alle sue estreme conseguenze.

Westworld insomma è probabilmente la migliore novità telefilmica di questo 2016, non è un caso che sia il pubblico che la critica abbiano risposto positivamente, si spera che Nolan (così come fatto con Person of Interest) riesca ad espandere questo suo "universo" e a trovare nuove vie per essere efficace. Ci fidiamo.

PRO

- Prende solo spunto dal film ma diventa qualcosa di molto diverso
- Tantissime tematiche affrontate con intelligenza e creazione di misteri non fini a se stessi
- Recitazione, fotografia, musiche di altissimo livello

CONTRO

- Pur con una certa sospensione dell'incredulità qualcosa sa un po' di forzato
- A tratti un po' "freddo"
- Ci mette qualche puntata per ingranare.

Voto 8,5


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