martedì 13 dicembre 2016

Person of Interest - Quinta stagione [Serie Tv 2016]


Person of Interest ha avuto, fin dagli esordi, più di un punto di contatto con Fringe. Pur essendo due serie diversissime tra loro hanno condiviso gli stessi malumori iniziali del pubblico (caso settimanale da risolvere, apparente banalità della struttura), hanno subito un'evoluzione lenta ma progressiva fino a creare un vero e proprio universo con le proprie regole, sono diventate cult, infine hanno concluso con una stagione finale "apocalittica", con i protagonisti da soli a lottare in un futuro simil-distopico e senza speranza.
A ben vedere però c'è una sostanziale differenza tra le due serie: se Fringe aveva già praticamente raccontato tutto quello che c'era da raccontare (o quasi) in precedenza e nell'ultimo ciclo di puntate cambiava pelle per l'ennesima volta, diventando quasi uno spin-off, Person of Interest si conclude con una stagione finale che aveva l'onere di prendere tutto quello che aveva seminato in precedenza e chiudere tutte le sottotrame aperte negli anni. Purtroppo, a causa delle poche puntate a disposizione (poco più della metà rispetto alle altre stagioni) e alle pressioni affinchè si sfornassero comunque delle puntate riservate ai "numeri" Jonathan Nolan non è riuscito a raccontare tutto quello che avrebbe dovuto e voluto raccontare, non ha potuto riservare una conclusione a tutte le vicende aperte, si è dovuto concentrare sui nostri protagonisti, su qualche personaggio secondario (Elias) e, soprattutto, sulla Macchina.


L'ultima stagione e' infatti prevedibilmente "dedicata" alla Macchina, e' lei la vera protagomista assoluta, il collante attorno al quale ruotano le vite dei protagonisti, il motivo per il quale si sono incontrati, hanno lottato, alcuni di loro sono morti, il mondo e' cambiato...Qui finalmente viene data (letteralmente) voce alla creazione di Finch, gli viene data la possibilità di comprendere, di "liberarsi" dalle imposizioni morali che aveva in precedenza, di esplorare le sfaccettature dell'animo umano e dei protagonisti.
E' allora la stessa macchina a riflettere sul senso di tutto, sul perche' siano accaduti certi eventi e sul perche' gli uomini si comportino in un determinato modo. Per fare questo nella dodicesima puntata ci mostra e mostra a se stessa un futuro alternativo nel quale lei non è mai esistita (John disperato e disilluso che di lascia lentamente morire, come stava per fare ad inizio serie, Fusco corrotto e senza possibilità di redenzione, Root hacker coinvolta in loschi traffici, Shaw killer senza scrupoli...), facendoci scoprire quanto in realtà la sua presenza sia servita a donare ai nostri "eroi" un obiettivo, un modo per andare avanti, uno scopo nobile. John ha avuto così la possibilità di trovare un amico in Finch e superare la sua solitudine, è riuscito a lottare per qualcosa di giusto e a salvare molte vite (mentre prima era stato responsabile di molte morti). Fusco ha trovato la sua redenzione grazie a delle persone che (in un modo non certo ortodosso) gli sono state vicine e lo hanno portato a riflettere sul suo passato e sul suo possibile futuro. Root ha imparato ad incanalare la sua rabbia, le sue capacità informatiche, in qualcosa di positivo, la macchina ha dovuto letteralmente entrare nella sua testa fino a cambiarla nel profondo e a farle comprendere che c'era qualcosa di più grande. Infine Shaw, killer senza scrupoli e senza emozioni o empatia, si è (a suo modo) innamorata e per la prima volta è arrivata a commuoversi e a provare dolore per una persona.



Finch è stato invece, tra i protagonisti, quello sempre più controverso: combattuto, indeciso, diviso tra la voglia di migliorare il mondo grazie alla sua invenzione e la necessità di seguire determinati valori morali, ha sempre cercato un modo per salvare tutti ma quando non ci è riuscito ha dubitato di se stesso, delle sue capacità, della sua creazione. E' stata la macchina stessa a fargli spesso da confidente, a fargli cambiare idea, a mostrargli quanto di buono lui e i suoi amici avevano fatto. Ha sempre dovuto portare un peso non indifferente: quello dell'uomo che ha dato inizio a tutto, che ha portato tutto alle estreme conseguenze. Finch di fatto è sempre stato il contraltare della Macchina, la sua controparte umana, fino alla stagione finale la Macchina altri non era che una sua espressione, ma adesso il "cervellone" capisce che ciò che ha creato è un qualcosa di diverso, si è definitivamente evoluto, il computer è dotato di sue emozioni (è lui stesso a confidarglielo: nonostante Finch abbia cercato di evitarlo,  la Macchina da sola è riuscita ad elaborare il concetto di emozione). 



Nella puntata finali la macchina e la serie si si spingono addirittura oltre con le riflessioni: perche' salvare tutte quelle persone? A che pro? A cosa ci ha portato tutto questo? Qual e' il vero senso della vita e della morte? Perchè gli umani si sacrificano per salvarne degli altri?
Domande difficili (se non impossibili) alle quali rispondere, figuriamoci per un computer, eppure in fondo alla fine di tutto una costante deve esserci, un filo conduttore comune: ognuno lascia una traccia anche quando non c'è più, viene comunque ricordato da chi gli succede e ne è stato influenzato. I nostri "eroi" hanno combattuto e alcuni sono morti ma di loro resteranno le loro azioni e il ricordo di chi gli voleva bene. Un po' la metafora stessa della serie (e di qualsiasi serie tv riuscita): non importa tanto come tutto finisce, ma ciò che rende speciale una serie tv è la "mitologia" che è riuscita a creare, le puntate memorabili, il modo con il quale ti ha fatto riflettere su determinate tematiche, il ricordo dei protagonisti.

PRO 

- Puntata finale riuscita dal punto di vista emotivo e a suo modo commovente
- La Macchina vera protagonista assoluta
- Le vicende principali vengono portate a conclusione

CONTRO

- Molte cose lasciate per strada
- Qualche falla di sceneggiatura
- Person of Interest si chiude qui

Voto stagione 8--
Voto serie 9

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