domenica 11 dicembre 2016

Serie A 16> Torino vs Juventus 1-3 – Lasciate prima che il gallo canti…

Che per tre volte bucheremo il Torino

È con questa parabola para-biblica che possiamo aprire i commenti a questa partita. Il derby più sentito… dai tifosi del Toro inizia con i soliti proclami di "guerra", con il pullman dalla Juve assalito dal "folclore" dei tifosi avversari (bestie come la loro mascotte) da chi per un anno intero aspetta e si corrode nella frustrazione, nell'attesa di un'unica partita. Col cuore Toro che tutto può, con le conferenze stampa operaie dei massaggiatori che sono troppo avanti... nel senso vivono già nel futuro. Un futuro distopico in cui lo juventino Rocchi ruba al Toro per dare alla Juve. Insomma il solito populismo posticcio e preventivo per aizzare il popolino. 

Inizia subito bene per loro. In gol va mister 100 milioni Belotti e i granata sono in vantaggio. Eppure la Juve aveva avuto più occasioni, sprecandole tutte. Il Manzo da due passi la deviava sul portiere. Il Torino invece aveva cinicamente trovato il gol al primo tiro in porta. Che peccato che l'arbitro non abbia fischiato la fine quando le cose andavano bene. D'altronde è juventino, che ti aspetti? La partita però non cambia, quello che cambia è la mira della Juve. Sfruttando una zuppa di Lijaic ci involiamo finalmente in contropiede pericoloso. Manzo confeziona un assis al bacio per il Pipita e...

mamma che panza Higuain!
quell'orco panzone e traditore, che non segna mai perchè in crisi post-Napoli, rimette la partita in parità. Ma la Juve gioca male (si sa) il Toro invece riempe le pagine di tutti i Tuttosport… vedrete che nel secondo tempo Mihajlovic farà il miracolo. Difatti a dieci dalla fine il serbo ha in serbo un coniglio dal cilindro (anzi tre) tre cambi, tutti e tre insieme che sanno di genio. Peccato per lui che subito dopo il Pipita si prende da solo questa partita. Lui che aveva già segnato al 28° si gira su se stesso e diventa 82. Un pallone che passa sotto le gambe del difensore granata e si insacca dietro ad Hart. Una rimonta palindroma insomma.

Sugli spalti si allungano i musi e si infrangono i sogni. Gli ultimi li spazzano quando Dybala decide di illuminare la scena del suo ritorno. Un doppio, triplo dribbling che lascia sul posto tre dei loro e offre a Higuain l'opportunità della tripletta, già fallita in precedenza… e fallita anche adesso, accidenti! Ma Dybala non vuole sprecare la sua giocata. Quel pallone deve entrare. Anche Pjanic lo sa e dalle e dalle, dopo una prima respinta di Hart, la insacca. 

3-1 è il risultato finale. Juve ancora senza mezze misure (nessun pareggio) Toro che perde in casa la sua prima partita dell'anno (e che partita!). Torino è di nuovo bianconera, come l'Italia intera. Senza alcun appiglio di moviola a cui potersi appigliare. Senza poter criticare il gioco della Juve né lamentarsi perché l'avversario si è scansato. Uno scacco matto bianconero che lascia triste l'altra riva del Po e delusi molti altri intorno. Se il cuore Toro potesse parlare sarebbe un gran chiacchierone (cit. Johnny Stecchino)


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