2018. Anno tristissimo per i fan delle serie tv americane: è infatti l'anno dell'ultima stagione (almeno qua in Italia) di una delle serie tv più amate, apprezzate, idolatrate, copiate...The Strain.
Sto scherzando naturalmente, a parte sul fatto che quest'anno è andata in onda effettivamente l'ultima stagione di The Strain, serie che sebbene sia opera di Guillermo del Toro (che è pur sempre un premio oscar) e di Chuck Hogan (autore assieme a lui anche del romanzo dal quale è tratta la serie), non si può esattamente definire epocale. E' sempre stata ed è rimasta fino alla fine coerente con se stessa: un prodotto "di genere", col suo fascino e le sue peculiarita ma anche ovviamente con i suoi difetti. Diciamo insomma che la trama non è che abbia mai fatto sfracelli (anzi) e che i personaggi non sono mai stati (a parte Setrakian e Quinlan probabilmente) il carisma fatto persona, per non parlare di personaggi tra i più irritanti mai visti (si, avete capito, proprio lui), però in fondo in fondo ci si era un po' affezionati: questa "caccia al padrone" aveva un suo perchè, questo mondo che da horror si trasforma in apocalittico e poi distopico, questo continuo ondeggiare tra momenti seri ed altri (forse involontariamente) divertenti. Si arriva insomma alla fine del viaggio, un po' a fatica ma anche con qualche momento memorabile.
Tutti che parlate di questa testata: testata di qua, testata di là, tra un po' la testata la do io a qualcuno |
La stagione precedente si era conclusa, a seguito dello scoppio della bomba, con il mondo piombato nel buio (facciamo nella penombra) con gli strigoi ormai definitivamente liberi di uscire anche di giorno e di conquistare il mondo. E infatti è andata proprio così: nell'ultima stagione gli Stati Uniti sono immersi ormai in una specie di universo distopico dominato dalla "Fratellanza" (in originale The Partnership, ma qua in Italia abbiamo la fissa per le "fratellanze", mah) che ha sottomesso gli umani come in una specie di Nazismo Futuristico. Questa "Fratellanza" non solo utilizza gli umani come donatori di sangue
fresco per i vampiri (ci hanno sempre insegnato che donare il sangue è
un gesto nobile no?) ma il fine ultimo è quello di creare dei veri e
propri mattatoi.
La serie ha sempre utilizzato la metafora del nazismo (fin dalle prime stagioni) per rappresentare il modo di pensare dei vampiri e i loro ideali (l'ebreo Setrakian, che ha come fine ultimo quello di uccidere "Il Padrone" che ha come suo braccio destro un vampiro delle S.S.) e in questa stagione queste somiglianze sono ancora più evidenti, una stagione che rende di fatto il telefilm assimilabile alla fantascienza distopica.
I nostri quindi dovranno non solo cercare di trovare il "Padrone" e annientarlo una volta per tutte, ma dovranno farlo muovendosi con discrezione, restando nell'ombra e senza dare nell'occhio, decideranno quindi di farsi strada rubando una testata nucleare (senza dare nell'occhio, appunto) e...
Quinlan in versione Duncan MacLeod |
In queste ultime puntate si decide quindi di "venire al dunque" e quindi di dedicare la stagione alla battaglia dei pochi paladini della libertà della razza umana contro la grande minaccia: Zach...hem il Padrone. Ci riusciranno? A quale prezzo? diciamo che quasi tutti i personaggi saranno costretti a rinunciare a qualcosa. Se Setrakian è infatti ormai un uomo stanco e malato, che cerca di combattere con le sue ultime forze la sua ultima battaglia (sarà poco presente nella stagione ma avrà comunque un ruolo cruciale), Eph dovrà fare i conti per l'ennesima volta con l'idiozia e la cattiveria di suo figlio (cercherà di redimerlo, lo allontanerà o lo ucciderà?). Per buona parte della stagione i tre eroi trainanti saranno però Vasiliy Fet (alle prese con la citata testata nucleare), Dutch (che si imbatterà in una vera e propria fabbrica di sangue) e Quinlan (che farà i conti come al solito con la sua natura ma anche col suo bisogno di umanità).
Zach invece come prevedibile è una causa persa fin dalla sua nascita (o no?): perpetra stragi senza accorgersene, ammazza persone per ripicca (e poi quasi se ne pente, che sentimentale!), annienta buona parte della razza umana e si chiede "perchè sono sempre solo?", decide di restare col Padrone (un mostro rivoltante che ammazza chiunque gli si pari davanti) piuttosto che col padre colpevole di aver fatto fuori la madre una volta che era diventata un vampiro. Un ragazzino insomma che non si capisce mai se sia "cattivo" o semplicemente scemo, è un mistero che sveleremo solo negli ultimi istanti della serie (è proprio come pensate).
L'ultima stagione di The Strain insomma non è esattamente un capolavoro: a volte i piani studiati dai nostri rasentano l'idiozia (nella penultima puntata c'è un esempio lampante), spesso tutto appare troppo affrettato e trattato non con la dovuta cura, i dialoghi non sono esattamente memorabili però...Però ha quel fascino dei prodotti artigianali, dove spesso le intenzioni sono più importanti del risultato finale, dove l'atmosfera a volte compensa le falle di sceneggiatura, dove assistiamo comunque ad una battaglia finale per il futuro dell'umanità a suo modo affascinante, con personaggi che (nelle loro infinite magagne) avevamo imparato ad apprezzare.
PRO
- L'atmosfera ha come al solito un suo perchè
- Assistiamo alla battaglia finale tra i nostri e Il Padrone
- Setrakian e Quinlan
CONTRO
- Sceneggiatura pericolante
- A volte alcune cose sono troppo affrettate
- Zach
Voto alla stagione: 7
Voto alla serie: 7
Nessun commento:
Posta un commento