Quando uno è più forte è più forte. Ti alzi in piedi e gli fai l'applauso.
Cosa dire dopo una sconfitta del genere? Ben poco. Se non che è stato tutto facile per il Real a cui è bastato un solo uomo (il solito) per far propria partita e qualificazione. Senza faticare più di tanto, senza spettinarsi più del dovuto, il Real manda avanti lui e gli dice: "pensaci tu", e lui ci pensa, come lui sa fare.
Checchè ne dicano i troppo-tifosi o i guardoni-con-le-sciarpe-altrui sin dall'inizio ho nutrito scarse speranze per questa Champions, perchè è tutt'altro che facile. E' solo quello che ti vogliono far credere per illuderti e poter poi tornare a scrivere su Facebook dopo mesi di esilio. Le due finali raggiunte negli ultimi tre anni sono un'impresa straordinaria. Ma questo non significa scendere al livello dell'antipopolo, che non vince una coppa italia da tre anni, uno scudetto da sei e spera quantomeno di qualificarsi in Champions ogni anno, senza riuscirci da anni. No cari miei, qui ci conviene parlare tra di noi, senza dar retta alle mosche. Piuttosto possiamo prenderle per fare un rapido esempio: Avete visto Juve-Milan? Hanno scalciato e strepitato per quello che ha potuto, poi si son dovuti calare in gola tre pillole.
In Juve-Real c'è stato ben poco da fare per la Juve, così come c'era stato ben poco da fare per il Milan il Juve-Milan. Tutti i discorsi sul bel gioco, sul Sarrismo, sul cuore sul fegato e i polmoni restano di nuovo a zero. Chi è forte vince e gli atri strepitano e si dimenano. Fin quando il Real o il Barca avranno mostri come Ronaldo e Messi, ci sarà sempre ben poco da fare. Ecco che si ritorna al discorso fatto sulla fortuna e sul sorteggio. La Champions è una manifestazione molto diversa da un campionato e per arrivare in finale e per vincerla, oggi più di ieri, senza fortuna saranno sempre e solo Real e Barca a trionfare.
A noi non resta altro che alzarci in piedi e applaudire, a differenza di quello che gli altri fanno in Italia. Come grassoni sprofondati in una poltrona a parlare di sport, questa gente da sette anni ormai finge di non capire che, pur coi suoi limiti, la Juve è l'unica italiana che può giocarsela in Europa, figuratevi le altre. Incontrando costantemente, entrambe, Barcellona e Real ci siam giocati due finali. Non so se mi spiego. Roba che gli altri oggi devono scendere in campo per giocare un derby che vi dia solo la speranza di sentire la musichetta.
A parlar con loro si sprecano solo byte, ecco che il discorso è sempre meglio farcelo tra di noi. Ripeto senza "una congiunzione" astrale fortunata, nessuno puoi competere con questi. Vi siete già dimenticati il PSG? trecento milioni di Euro (non di cucuzze) spesi sul mercato per uscire agli ottavi. Un'altra risposta a chi dice che sia il fatturato a far vincere, no, sono l'esperienza, i campioni e gli episodi fortunati.
Chiaro che poi piove sul bagnato e quando non ti va tutto storto sei tu a "storcerlo". A me ad esempio (che avevo scarse speranze) dava persino fastidio sentire il telecronista sottolineare che la Juve non meritava lo svantaggio (dopo lo 0-1). Signori in queste partite la perfezione e una condizione fondamentale. Giocare bene e arrivare sotto porta non conta un fico secco se pecchi negli ultimi metri, o se loro con un tiro in porta segnano e tu te la fai prendere da Navas da due passi, di testa. Possiamo fare tutti i discorsi filosofici che vogliamo, la verità è che questo Real Madrid non deve faticare molto per portarsi a casa la terza coppa consecutiva (ripeto: fermo restando la fortuna degli avversari) e l'abbiamo visto anche nelle altre partite.
Non gli serve stancarsi più di tanto, ne giocare bene, ne tanto meno tikitakare inutilmente. Gli basta stare li e fiondarsi sulla partita come un falco dal trespolo che osserva la sua preda correre nella prateria. Punto. Il resto sono chiacchiere e errori che paghi. Tre gol presi su tre errori, di cui il secondo madornale. Voglio persino abbonarvi il primo, ma quella palla persa da Chiellini e la difesa che inseguiva un fuorigioco fantasma sul terzo gol... si ok, c'è da dire che la partita è finita col secondo gol. Dopo quello ogni speranza è decaduta, frustrata dal fatto di non riuscire ad essere spietati negli ultimi metri. Tutto quello che ne viene, dopo quella papera di Buffon-Chiellini, è storia che non ci appartiene più.
Sono i titoli di giornale per il gran gol di Ronaldo, la testa che ti abbandona e tu che finisci in dieci, il calcio che recita copioni già scritti. Persino il fallire il gol dell'1-3 sul finale possono dare la dimensione del destino di questa partita: di quello che si è creato all'era del Big Bang universale e di quello che ci siamo creati noi. Un complesso di inferiorità difficile da scrollarci di dosso.
Il ritorno sarà un'amichevole che potrebbe finire in goleada come finire con un'inutile sorpresa, poichè al Real basterà ancora meno sforzo. Giusto una passerella per i blancos. A noi non resta che cercare emozioni nel Derby di Milano, che ci vogliamo fare! E bello vederli produrre prodotti cinesi e spacciarli per prodotti di qualità. Se non ci fossimo noi in Europa la Champions non la vedrebbero neppure sul nuovo canale di Mediaset.
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