Non fai piú nemmeno in tempo a leggetelo un libro di Stephen King che già ti ritrovi lí la serie pronta. E allora che fai? La guardi, ovvio. Senza manco sapere di cosa parla, tanto con Stephen King vai sul sicuro. O no? Beh come detto in passato il Re funziona molto di piú sulle pagine che su uno schermo, anche se le eccezioni eccellenti non mancano. The Outsider come si piazza quindi? Nel mezzo si potrebbe dire: quelle visioni che non ti cambiano la vita ma che sono comunque dignitose, piacevoli, che non ti fanno vergognare di averle viste.
Mr Mercedes fu una delle poche incursioni nel poliziesco di King: il classico agente disilluso, pensionato/pensionabile che si da al bere, che si imbatte per caso in una vicenda che potrebbe rimetterlo in pista e ridargli notorietà... Semplice, diretto, senza fronzoli. Ma parliamo pur sempre di Stephen King, ecco quindi che nei due seguiti della Trilogia inserí nella vicenda dei tratti soprannaturali non necessari che spostarono decisamente il tiro rendendo il tutto molto piú raffazzonato.
The Outsider si inserisce piú o meno in questa scia: piú perché si tratta di un mezzo spin-off dello stesso Mr Mercedes, meno perché qui gli elementi soprannaturali sono inseriti fin dall'inizio ed in maniera funzionale alla vicenda. Non sono un'aggiunta artificiosa insomma.
"Si ma é bella però"
A ben vedere anche parlare di spin-off di Mr Mercedes, per quanto corretto, é piuttosto fuorviante. Vero é che le due storie avvengono nello stesso universo narrativo e che uno dei personaggi é in comune. Ma la Holly Gibney di The Outsider é solo in minima parte simile a quella di Mr. Mercedes. Ne riprende alcuni tratti (difficoltà a relazionarsi con gli altri, grandi capacità mnemoniche e di conoscenza della cultura pop) ma appartiene ad un background familiare diverso (qui si tratta pure di una donna di colore), ha trascorsi diversi e non mostra legami con i personaggi dell'opera precedente. Piú una simpatica citazione insomma, un occhiolino ai fan del precedente romanzo piuttosto che altro.
Per quanto riguarda la trama invece, pure The Outsider riprende la figura del poliziotto disilluso e colpito da un trauma (la morte del figlio in questo caso), ma siamo piú vicini al giallo che al poliziesco puro. In sintesi viene ucciso un bambino, tutte le prove portano ad un colpevole, ma quest'ultimo nel momento dell'omicidio stava da un'altra parte e ci sono filmati a dimostrarlo. Come é possibile?
Il mistero però si dipana presto e mostra le sue carte fin da subito: già dopo qualche puntata sappiamo come sono andate le cose. Da qui in poi la serie prende infatti decisamente la strada del soprannaturale. Lo fa in modo naturale però. I protagonisti col passare delle puntate passeranno dallo scetticismo al dubbio, alla certezza sull'esistenza di un qualcosa di ultraterreno. Come potranno conviverci?
"Non ti sto chiedendo tanto. Ti chiedo solo di credere alla storia del Cuccu che mangia i bambini ed é un mutaforma. Sei troppo scettico" |
L'originalità purtroppo non é il forte di questa serie, bisogna dirlo. La tematica del doppio, dell'entità che si sostituisce alle sue vittime per cibarsene, é un qualcosa di già sviscerato da film come il bellissimo La Cosa (citato pure indirettamente). Pure le dinamiche della "possessione/sostituzione" non sono proprio nuove nuove se avete visto film come Il Tocco del Male. Però queste tematiche, é fuori di dubbio, hanno sempre il loro fascino e tutto sommato si può dire che The Outsider le rimescola con buona perizia, senza esagerare, mantenendosi fedele ai canoni del genere. Pure l'idea di un cast piú corale appare riuscita contribuendo a smarcare la trama da queste ispirazioni.
Forse il ritmo non é elevatissimo e la tensione si avverte solo a sprazzi, ma i personaggi appaiono credibili e ci fanno incuriosire alle loro vicende, soprattutto nel finale (ben concepito e diretto). Peccato per un colpo di scena proprio lí sui titoli di coda, un pò pretestuoso, da film horror degli anni '80. Non necessario.
Si può dire che insomma questo The Outsider fa il suo. Non é un capolavoro per via di alcune dinamiche non perfette e per una vicenda poco originale (ma lí bisognerebbe chiedere a King) ma le atmosfere a tratti sono quelle classiche dei libri del maestro dell'horror (bambini e mostri mutaforma, grotte, il bene contro il male, il folklore...). Di quelle non ne faremmo mai a meno.
PRO
- Atmosfera kinghiana
- Bravi gli attori
- Non annoia
Contro
- Poca originalità
- Qualche scelta di trama non convincente
- Ritmo non sempre elevato
Voto 7+
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