Nella serie TV tratta dal romanzo La scomparsa dell'Erebus (Dan Simmons), infatti quello che dovrebbe essere un viaggio duro, ma di routine, per gli equipaggi delle navi Erebus (appunto) e Terror (il nome tutto un programma) si trasforma in un'odissea, dove quello che é in apparenza un semplice intoppo é invece la causa di una escalation di eventi sempre piú funesti. Le conseguenze saranno terrificanti.
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| "Che dice il medico, come stanno i nostri uomini?" "Peste, colera, scorbuto, pidocchi, piattole, polmonite, febbre gialla, accenni di schizofrenia... per il resto stanno bene" |
Il freddo, la mancanza di cibo, di svago, di qualsivoglia tipo di privacy, la paura, sono solo gli eventi scatenanti del caos e del disfacimento al quale assisteremo. Tutto viene dapprima inserito in maniera sottile, accennata, la serie TV ha un andamento davvero lento, meditato, a tratti verboso. Gli elementi sono lí eppure lo spettatore, come i membri dell'equipaggio, li intuisce solo, sa a dove porteranno ma ne intravede solo il quadro generale. Poi poco alla volta le cose si fanno sempre piú "terrorizzanti" : magia, malattia, follia, omicidio, suicidio, cannibalismo...quasi nulla ci verrà risparmiato ed é incredibile pensare a come ci si é arrivati.
La paura e la disperazione portano l'uomo a compiere atti inimmaginabili, a rinnegare se stesso e i suoi simili, a diventare peggiore degli animali. E' lí in quel momento che il terrore conduce all'orrore, che il telefilm taglia i freni inibitori e sfocia perfino nello splatter. Alla fine ci si arriva ma dopo un percorso fatto di vedo/non vedo laddove bisogna intuire piú che osservare. E' come un male silenzioso, invisibile, lento, che poco a poco invade tutti i marinai e li conduce alla pazzia: una pestilenza reale, mentale, ma anche soprannaturale.
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| Quest'uomo sa di ratto. Ma sarà perché é morto a causa di 3000 diverse malattie o é la mia immaginazione? Forse con un po' di sale... |
Gran parte della riuscita di questo "crescendo" si deve all'atmosfera eccezionale che la serie riesce a sprigionare, graziata anche da una fotografia eccezionale e da un cast capace di esprimere tutte le sfumature delle emozioni umane.
Non può che venire alla mente allora, e a ragione, quel senso di unione nel disastro, di incombenza, di esotismo e di follia che sono la cifra stilistica del capolavoro conosciuto come Moby Dick. A tratti sembra di essere proprio lí, tra le pagine della "bibbia della caccia alle balene". Qui non si caccia nulla, non ci sono capitani ossessionati e leggendari, anzi (si scoprirà in seguito) molti si ritrovano su quelle navi per puro caso, o per opportunismo, per rivalsa, vanità...Eppure sembra di vedere gli stessi fantasmi, le stesse paure (quel senso di soprannaturale e mitologico sprigionati lí da Moby Dick, qui dall'"orso"), lo stesso senso di duello con un qualcosa di ultraterreno che inevitabilmente finirà per inghiottirci. L'uomo che sfida la natura e si accorge di non essere in grado di prevalere. Nessuna possibilità di redenzione. E' qui che sta il terrore: accorgersi di aver passato il punto di non ritorno, lí nel libro di Melville come qui nelle puntate finali.
The Terror é a conti fatti, al netto di una lentezza generale preparatoria ma che può scoraggiare, una serie riuscitissima. Datele una possibilità e non ve ne pentirete. Aggiacciante
PRO
- Atmosfera eccezionale
- Fotografia e recitazione di primo livello
- Crescendo convincente e ben ideato
CONTRO
- Eccessiva lentezza nelle prime puntate che può scoraggiare
- Qualche piccola sbavatura nell'uso degli effetti speciali
-...
Voto 8+
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