"Sei proprio diversa da tutte le altre persone: di solito in film e telefilm fa più male il momento della medicazione che la ferita in se" |
Tutto partiva dalla Utrax ed è lì che tutto finirà: Hanna e Marissa infatti affronteranno il duello finale con l'organizzazione e con il suo "presidente": (un redivivo Ray Liotta) figura legata a doppio filo con la seconda. Il passato torna insomma ad affacciarsi nella vita di entrambe e giungerá il momento di fare scelte difficili. Anche le altre ragazze dei Meadows, ormai sguinzagliate nella loro missione omicida cominceranno a farsi delle domande sul proprio ruolo e la loro vera natura. Dispersi nel mondo ci sono infatti dei giovani, inconsapevoli di rischiare la vita, dei bersagli, che un computer ha previsto come soggetti potenzialmente pericolosi e in grado di destabilizzare il mondo. In quanto tali vanno eliminati. Uno scenario alla Minority Report nel quale però al posto della pre-crimine abbiamo un'organizzazione segreta e al posto dei criminali abbiamo dei giovani idealisti (impossibile non notare tra i "soggetti pericolosi" per la Utrax una sorta di sosia di Greta Thumberg).
In un costante mutare di location (la serie continua a mettere in bella mostra scenari europei e mediterranei) i personaggi si muovono continuamente a passo felpato, tra un despistaggio e l'altro, tra un salvataggio all'ultimo secondo e una fuga rocambolesca, in un infinito gioco di scacchi che prevede una risposta immediata per ogni azione, e innumerevoli cambiamenti di fazione tra i personaggi. Non mancano quindi scene un po' inverosimili o qualche Deus ex machina, come vuole il genere di riferimento, tutto pur di non sacrificare la godibilità e la scorrevolezza del racconto: non si fermano mai i protagonisti e non si ferma mai la macchina da presa che gli sta costantemente dietro, un attimo sono a Parigi e quello dopo a Vienna, come se avessero una sorta di teletrasporto in grado di annullare le distanze.
"Io mi fido ma Entriamo, ammazziamo tutti e poi scappiamo non sarà un po' scarno come piano?" |
Come detto però stavolta si tratterá della fuga finale, quella che ci consegna una conclusione delle vicende dolceamara e molto cinematografica, fatta di addii, di arrivederci poco realistici e di abbandoni sofferti. Ce la farà Hanna a trovare un po' di pace? Deporrá le armi oppure non potrà fare a meno di trovare una nuova battaglia, una nuova sfida, senza le quali non si sentirà mai davvero se stessa? La risposta probabilmente sta nell'immaginario dello spettatore.
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