Il cinema e la TV ci hanno spesso raccontato storie di uomini di successo: inventori, programmatori, imprenditori partiti dal nulla e diventati simbolo di un'epoca. Persone che grazie ad un'idea innovativa e alla loro visionarietà sono stati capaci di rivoluzionare il mondo. Bill Gates, Steve Jobs, Mark Zukenberg e una schiera di tanti altri, tanto geniali quanto spregiudicati nella loro capacità di immaginare il futuro e poi prenderselo, spesso con qualche scheletro nell'armadio di troppo tenuto a bada. Tra questi naturalmente ricorderete Carsten Schüter e Juri Müller, i famosi inventori di TerraVision. Come? Non sapete chi sono? Massì, quelli che hanno inventato un programma per guardare in tempo reale ogni angolo del mondo vi venga in mente. Cosa? Dite che non sono conosciuti perché in pratica hanno avuto in mente di creare semplicemente qualcosa che già esiste: Google Earth? Esiste appunto, adesso, solo che loro ci avevano pensato nei primi anni '90. Avete presente? Quando i computer erano ancora poco più che dei tostapane, che al massimo potevano contenere poche immagini con una risoluzione oscena per i tempi attuali e l' internet (come lo conosciamo adesso) non era che un'idea folle e apparentemente inapplicabile. Non ci credete? Eppure è accaduto (quasi) davvero.
Come mai due persone con una visione così geniale, che in un certo senso avevano avuto in mente il sogno di connettere il mondo intero, sono oggi due totali sconosciuti? Beh, si da il caso che la vita molto spesso prenda strade diverse dal classico "sogno americano" (soprattutto se non siete americani) e che non basti avere un sogno, un'intuizione, un'idea, un progetto per far si che diventi realtà ed arrivi a tutti. A volte alcuni sono troppo avanti e immaginano un qualcosa che in quel momento è inapplicabile (computer troppo poco potenti, algoritmi che non riescono a gestire tutto alla perfezione...) e allora anni dopo succede che qualcun altro prende quel posto nella storia. O magari alcuni riescono a capire come mettere in pratica quelle idee innovative che hanno avuto ma gli mancano i fondi e gli agganci. E allora il sogno svanisce proprio sul più bello. Altre volte ancora il progetto è completo, i fondi ci sono ma non si ha la capacità di penetrare il mercato ed arrivare a tutti (tempi sbagliati, pubblicità inefficace, incapacità di sapersi vendere). Avete presente il famoso esempio Betamax vs VHS? Ecco.
In tutti i casi la costante è una: arriva qualcuno più forte, potente, famoso, spregiudicato e si prende il merito.
"Ma è fantastico, basta toccare questo globo e sullo schermo le immagini si muovono. E' come avere il mondo in pugno" |
Il Codice Da Un Miliardo Di Dollari, miniserie tedesca di 4 puntate, ci racconta proprio una di queste storie, la storia di due giovani programmatori "che non c'è l'hanno fatta". Due ragazzi che avevano un sogno, un sogno apparentemente irrealizzabile ma che riescono a rendere possibile per poi scoprire di essere stati truffati e derubati, forse per ingenuità o forse perché se ti capita di imbatterti in uno squalo affamato non importa che in quella zona di caccia ci sia arrivato prima tu.
La serie, pur nel suo essere romanzato, nelle sue molte esagerazioni e nelle sue licenze ad uso televisivo, ci mostra questa avvincente battaglia, persa in partenza, per ristabilire la verità, per mostrare al mondo che TerraVision e Google Earth sono sostanzialmente simili, solo che la prima è una versione più grezza e con meno mezzi a disposizione. E se sono simili, se è assodato che i programmatori di Google conoscessero quelli di Terra Vision e fossero a conoscenza di quel progetto e ne avessero ricalcato l"algoritmo, come possono non aver copiato? Ma Google non aveva come motto "non essere cattivo"?
"Servirebbero 100 Gigabyte e tutti i nostri computer messi assieme possono arrivare solo a 20 Megabyte, dite che è fattibile come cosa?" |
Il Codice Da Un Miliardo Di Dollari è una serie TV che pone parecchie domande e fa riflettere sui meccanismi delle multinazionali e il modo col quale riescono ad ottenere ciò che vogliono. E' una storia che ci racconta perfino in maniera troppo enfatica di come due ragazzi (poi uomini) possano sfidare in tribunale un colosso e avere speranze di spuntarla prima di arrendersi (la realtá quasi sempre ben peggiore: non ci si arriva al processo, nemmeno ci si batte, si perde e basta). Ma resta comunque la storia di due perdenti, due talenti stritolati dagli ingranaggi del sistema.
Il ritmo si mantiene quasi sempre piuttosto elevato per quanto possibile e non mancano un paio di colpi di scena evidentemente piazzati per regalare una certa dose di suspence in una vicenda che non ne ha avuta. Proprio per questo motivo (rendere la visione non troppo pesante) il linguaggio si mantiene piuttosto asciutto, con i termini tecnici mai troppo invadenti e le spiegazioni tecniche mai troppo insistenti. Peccato per una caratterizzazione dei personaggi un po' risicata a parte quella dei protagonisti, comunque non troppo approfonditi (i problemi mentali di Juri, il rapporto di Carsten con la sua famiglia). Ma il taglio semi-documentaristico che per larghi tratti attraversa la serie non permetteva molto di più.
Decisamente consigliata.
Pro
- Una storia vera, apparentemente assurda ma tristemente (quasi) del tutto reale.
- La serie fa riflettere su certi meccanismi di comportamento delle multinazionali
- Il ritmo si mantiene piuttosto elevato e le 4 puntate regalano pure qualche bel colpo di scena
Contro
- Qualche evidente esagerazione e enfatizzazione per rendere le vicende più appassionanti.
- Caratterizzazione un po' evanescente dei personaggi.
- Alcune banalizzazioni in merito alla spiegazione di concetti tecnici dell'informatica.
Voto 8--
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