sabato 18 marzo 2023

LOL- Far ridere senza ridere o ridere senza far ridere?



LOL (giunto ormai alla sua terza stagione) rappresenta un prodotto piuttosto singolare nel panorama dei reality sui servizi streaming. Non solo perchè si esaurisce nel giro di qualche ora, risultando tra i prodotti più veloci e facilmente fruibili dal pubblico, ma per la sua stessa natura: è costruito infatti su un insolubile paradosso. Si tratta di un programma comico mascherato da reality in cui lo scopo finale, più che mostrare una gara ad eliminazione, dovrebbe essere quello di far ridere il pubblico che segue lo show. Dovrebbe appunto. Il piccolo problema però è dato dal fatto che i comici sono in ogni caso dei "concorrenti", che devono cercare comunque di vincere un gioco con ogni mezzo possibile, anche quelli meno interessanti dal punto di vista umoristico per il pubblico da casa. La domanda sorge quindi spontanea. Lol funziona? E se funziona lo fa in quanto reality o programma comico? La questione non è banale e resta irrisolta.


"Sono napoletano: pizza pizza, mandolino, uè uè, ridi ridi ridi..."


In un "gioco" che prevede di cercare in tutti i modi di "fare ridere senza ridere" bisogna sacrificare innanzitutto la "finezza" della battuta, in favore dell'efficacia. Un rutto? Se fa ridere il concorrente avversario (magari giá ammonito) va bene. Un versaccio? Ok. La battutaccia da bar? Ottima. Il comico non deve badare in questo caso al come ottiene il risultato ma solo al risultato in se. Ma lo spettatore? Lui a differenza dei concorrenti può ridere sempre, non è costretto a trattenersi e quindi è molto meno "sensibile" alle pessime battute, gli manca il contesto, non è costantemente sul punto di scoppiare a ridere per ogni inezia. Ci sono quindi Fedez e Matano a fare da "tramite" e da voce (ridanciana) dello spettatore. Sono loro a condurre, letteralmente, il gioco verso certi tormentoni o creando situazioni comiche studiate (altrimenti totalmente improvvisate) che dovrebbero dare un canovaccio. Ma basta questo? A volte si è a volte no. Le seconde spesso sopravanzano le prime.

Se infatti la cifra stilistica deve essere quella dell'efficacia e non della finezza state pur certi che il comico/concorrente il 90% delle volte finirà per cadere nella sua stessa rete. Pensa di fare una battuta e mentre la pensa ride giá internamente. Quando arriva quindi a pronunciare determinate parole o a fare un gesto studiato per fare ridere gli altri sará lui stesso a ridere. Dal punto di vista della gara ad eliminazione insomma abbiamo dei concorrenti che si sabotano continuamente da soli. Molto poco appassionante. Ma lo scopo non dovrebbe essere quello di eliminare gli altri? LOL in pratica è un reality nel quale 2 volte su 3 i concorrenti si eliminano da soli in modo stupido e ripetitivo. E la suspense? Non serve, mica è un reality vero, è un programma comico appunto. E qui si torna al punto di partenza. Lo scopo del comico qui è far ridere il pubblico da casa o vincere il gioco? Non per tutti vale la stessa cosa.


"Secondo voi sono raccomandato? Si, vi sembro un comico d'altronde? Questo non vi fa ridere?"


Il comico di razza, quello navigato, che possiede ormai un curriculum e un campionario di battute e tormentoni di tutto rispetto si presenta a Lol come se stesso. Entra nello studio e comincia a snocciolare i suoi cavalli di battaglia. Nel frattempo però gli altri concorrenti, quelli più sconosciuti stanno lì per il gioco, per farsi notare, per vincere. E allora cominciano a boicottare, a fare linguacce, pernacchie, tartassare le orecchie degli altri perchè vogliono eliminare questo o quello, giudicati "pericolosi" per la vittoria finale. E questo atteggiamento a livello di reality "funziona". Il comico navigato è troppo preso da se stesso, dalle sue battute, dal mostrare la sua "tecnica" agli altri da non calarsi mai pienamente nel contesto "ad eliminazione". Finisce per fare le sue battute e ridere inevitabilmente o per restare in disparte fino al suo "momento", momento che spesso coincide con l'auto eliminazione di cui sopra. In pratica i comici più "bravi" e che catturano di più il pubblico sono quelli più sfavoriti dal meccanismo del gioco, destinati a non arrivare mai in fondo

Restano quindi gli altri, quelli che stanno lì per cercare di vincere e basta. Come ci arrivano? Nei modi più insulsi possibili. Trovano un verso o una frase che fa ridere gli altri? Li spammano a manetta fino ad ottenere il risultato desiderato. Funziona? Assolutamente si. Fa ridere lo spettatore? Per 5 secondi, poi stufa.
In pratica alla fine vince chi fa ridere tutti gli altri concorrenti e fa ridere meno lo spettatore. Una contraddizione.


"Ha riso, peccato. Dai, salviamolo per stavolta"


Perchè allora LOL tutto sommato è un programma che funziona? Cosa rende efficace un reality che si autosabota e un programma comico dove non si deve ridere e si fanno ridere "male" gli altri? Risposta ardua.
Si potrebbe pensare alla simpatia dei protagonisti scelti con cura, che amalgamati nel contesto creano un'atmosfera da "festa tra amici", di quelle che potremmo avere comunque nella nostra quotidianità, ma con il plus del cast composto da comici famosi. Ma basta solo questo? Magari è la singolare cattiveria che ci porta a sghignazzare di comici che non fanno ridere o che ci fa prendere in giro questo o quel personaggio famoso perchè lo abbiamo beccato in flagrante ("l'ho visto, ha riso lui!"). O forse vista la dinamica dei cartellini gialli o rossi finiamo per "tifare" il nostro personaggio preferito continuando a inveire contro Fedez che continua a non ammonire gli altri che continuano a ridere sotto i baffi (e accade spesso), come se guardassimo una partita. Chi lo sa.

Nessun commento: