lunedì 18 marzo 2024

Serie A 23/24 – 29ª Juventus 0-0 Genoa – Memento mori


Come in Memento rivivo il film di questa partita all’indietro, come la palla che Weah passa al compagno di squadra, sull’ultima azione di gioco, invece di crossare in area. Come se ignorasse che non c’era e non c’è più tempo. Che gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza, ma anche troppo vicina al baratro che ti separa  dall’abisso. Una situazione kafkiana che ha tutti i connotati da punto di non ritorno, impossibile da risolvere. Perché non c’è nessuno che sembra volerla e poterla risolvere. 


Mentre tutto va a scatafascio, come Sammy Jankis, Allegri finge di non ricordare gli ultimi due mesi e ci propina sempre la stessa pillola, quella che ci porterà alla morte, ancor prima che questa società di passacarte fermi la sua sciagurata mano. Oh, dai! Quantomeno non abbiamo preso gol stavolta. Una battuta degna di Frankenstein Junior dopo che ha iniziato a piovere. L’ultima intervista a Sky poi è qualcosa di delirante oltre che irritante. Si incarta da solo ammettendo, di fatto, di non sapere quello che si può fare, dal punto di vista tecnico, per cambiare rotta. Un capitano che ha perso timone e bussola e ha iniziato a suonare il violino sul Titanic.


Prima di tutto questo, l’ennesima espulsione, che ci porterà a Roma senza attaccanti, contro la Lazio, la squadra che Sarri ha avuto il coraggio di mandare a quel paese, in un mondo in cui “le dimissioni sono da perdenti” e solo certi presidenti possono cacciar via tre allenatori a stagione. Noi invece dopo tre stagioni siamo ancora nello stesso pantano, con lo stesso allenatore, senza che vi sia stato nei freddi numeri un miglioramento. Sarà che noi un presidente non ce l’abbiamo affatto. Siamo l’ufficio sinistri di Fantozzi, in cui nessuno ha capito davvero che lavoro fa. 


Come i Blues Brothers, ci rialziamo dopo essere andati a sbattere contro due pali, ci togliamo un po’ di polvere dalla spallina della giacca e diciamo: toh, guarda! Ho trovato a terra un punto, in casa con Genoa, ci può servire? Vlahovic si incazza per l’ammonizione e becca l’espulsione, ma dovrebbe prima farlo contro se stesso, dopo quel passaggio sbagliato a Chiesa in area nel primo tempo. Roba da far bestemmiare anche Don Duilio nell’oratorio di Santo Niente sul campo sterrato. Chiesa non ci può credere. Come noi non riusciamo a credere alle sue svogliate prestazioni. Se poi dalla panchina, chiamato a sbloccarla, dobbiamo affidarci ad uno come Kean, che non segna neppure con le mani…. Così siamo ridotti, senza campioni in campo ne valide alternative in panchina. 


E solo alla fine ci ricordiamo che all’inizio questa era una partita da vincere assolutamente. Così come ce lo ricordiamo solo alla fine di ogni singola gara non vinta, solo per scordarlo all’inizio di quella successiva. Ma tanto già sappiamo che come Sammy Jankins dimenticheremo tutto già dalla prossima. Nulla cambierà, perché nessuno vuole e può cambiarlo. Né noi che ci incazziamo né loro che se ne sbattono. Soprattutto ora che sono rimaste solo partite difficili e (vista la squadra che abbiamo) apparentemente proibitive. Eppure la pausa della nazionale sarebbe l’ennesima occasione da cogliere al volo per cambiare allenatore. Per chiunque altro tranne noi. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire così come non c’è peggior asino di chi non vuol imparare. 

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