sabato 13 dicembre 2025

The Witcher - quarta stagione - serie TV (2025)


Ce l'ho messa tutta. Ce l'ho davvero messa tutta per non essere prevenuto e giudicare la quarta stagione di The Witcher solo dopo averla vista e non in base ai vari commenti e alle recensioni in rete. Si sa che ormai siamo nel tempo delle polemiche accese per qualunque cosa e che ogni giudizio viene puntualmente estremizzato, annientando quel briciolo di spirito critico che bisognerebbe avere. 
Ce l'ho messa tutta anche pensando ai vari problemi che già la terza stagione della serie palesava in maniera fin troppo evidente e che in piccola parte aveva sempre avuto (scarso senso della spazialitá e delle distanze, forzature, lore non sfruttata benissimo).
Ho provato a mettercela tutta pure dopo la sostituzione di Henry Cavill con Liam Hemsworth (che equivale un po' ad aver sostituito all'improvviso, in Better Call Saul, Bob Odenkirk con...chessò uno dei fratelli Baldwin meno famosi). 
Poi mi sono deciso a guardarla questa quarta stagione e...

"Come chi sono? Non mi avete riconosciuto? Sono Gelard di Ridia, Lo Stringo. Il mio scopo è salvare Ciringola e rincongiungermi con... ...ah si, Jennipher." 



Partiamo sempre da un presupposto: The Witcher non è Game of Thrones. La sua cifra stilistica è sempre stata diversa: niente verbosità, niente insistenza su intrighi e trame da soap, parte politica legata alla guerra tra fazioni molto meno importante nell'economia del plot. Il suo tratto più caratteristico però (e che lo fa essere un prodotto agli antipodi concettualmente rispetto a GoT) è quello di avere un solo protagonista principale, perfino gli altri co-protagonisti che sono fondamentali nell'economia della serie (e dei romanzi e dei videogiochi) sono importanti perchè legati a lui. Ciri e Yennefer assumono un ruolo sempre più importante nel corso del tempo ma il loro legame col Witcher è fondamentale. Non può che essere così d'altronde: altrimenti la serie si sarebbe chiamata "cronache del Continente" o "il destino di Lyria e di Riva" ecc.
Va da se, quindi, che in una serie dove il protagonista dà il nome stesso a tutto il progetto la scelta dell'attore che lo interpreta è fondamentale. Perchè una volta scelto (che sia capace, inetto, carismatico, inadeguato) ormai quel personaggio è lui. E se di punto in bianco lo sostituisci con un altro...

Chiariamoci: Henry Cavill non è l'attore più capace disponibile su piazza, anzi. Ma questo era uno di quei casi nei quali certi difetti diventano delle caratteristiche distintive. La monoespressività è perfetta per un Witcher, la sua espressione sempre imbronciata è adatta al ruolo. Se poi parla poco e quasi solo grugnendo va ancora meglio. Liam Hemsworth? Ci prova, ma si vede che non è roba per lui. Si cerca malamente di giustificare la maggiore "solarità" ed eloquenza con una presunta maggiore "umanità" ed empatia del personaggio. Non attacca.
Avessero almeno trovato qualche escamotage a livello di trama, uno straccio di giustificazione ad un totale cambiamento da una stagione all'altra. Niente di tutto questo. Troppa fatica, probabilmente. 
Gli intoppi capitano: non mi interessano le motivazioni alla base dell'allontanamento di Cavill. Era necessario probabilmente, ma tu sceneggiatore devi inventarti qualcosa che metta una toppa alla cosa. Cavolo, abbiamo parlato non molto tempo fa di come Gen V riesca a cambiare totalmente (e a rendere comunque coerente) una trama molto strutturata dopo la morte di uno degli attori protagonisti. Perfino gli sceneggiatori di Don Matteo alla fine hanno trovato una giustificazione per mantenere quel titolo anche dopo la rinuncia di Terence Hill (spiegazione pessima, mal pensata e ridicola, ma almeno un piccolo sforzo lo hanno fatto vah). Queste sono robe da fiction della TV generalista. Ma poi ci arriviamo. 

Vogliamo parlare della trama? Sostanzialmente è divisa in 3 tronconi ben distinti:

La compagnia dello Strigo


Sicuramente la più divertente delle 3 microtrame. Quella più tipicamente fantasy. La combriccola composta da Geralt, Ranuncolo, gnomi, elfi, nani, ex traditori, perfino un vampiro (forse la figura secondaria più interessante della stagione) alla ricerca di Ciri svolge adeguatamente il suo compito. Certo, detto del protagonista, la cifra stilistica è quasi sempre quella della commedia e del fantasy generico, ma non annoia e fa il suo. Regala pure qualche bella scena d'azione ed un paio di momenti che ricordano le prime due stagioni. 

Ciri alla ricerca dell'adolescenza perduta


la "figlia a sorpresa" di Geralt sta crescendo, ma non è una ragazzina come tutte le altre. Deve nascondersi, celare la sua vera identità, proprio nella fase della vita in cui si vuole mostrare di più la propria personalità. Primi amori, marachelle, amicizie tradite bla bla bla. 
La pesantezza e l'importanza che ha Ciri nell'economia della serie qui si notano pochissimo, quasi per nulla. Il suo essere una ragazza in fuga da tutto, da tutti, perfino da coloro che considera la sua famiglia qui sono robe quasi secondarie, che ci vengono ricordate ogni tanto. Sembra che gli sceneggiatori volessero semplicemente delle parti adolescenziali adatte ad un pubblico più giovane. Perché di fatto non accade nulla che non si sia già visto in 700 teen drama generici, solo che qui siamo in un'ambientazione fantasy. Ah beh. 
Però (colpo di scena) almeno il finale di questa microtrama ha un sussulto nella puntata finale che regala soddisfazioni. 

Yennefer Fantaghirò e il Mago traditore


Nelle intenzioni dovrebbe essere la più epica e dark delle 3 microtrame. Vilgefortz è un mago potentissimo, che ha a disposizione un esercito di cattivoni al suo servizio, è in grado di mutare le sue sembianze, ordire complotti ecc. Solo Yennefer può impedire la sua conquista del Continente. Ci sono tutti i crismi per qualcosa imponente, sanguinoso, appassionante. Giá, peccato che tutto venga gettato al vento in brevissimo tempo. Un po' la regia troppo televisiva e penalizzante gli conferisce fin da subito le sembianze di una specie di Fantaghirò americano. Mettiamoci poi effetti speciali non entusiasmanti, una sceneggiatura da compitino svogliato, un senso delle proporzioni e della spazialitá (da sempre difetto della serie) quasi inaccettabili: battaglie epiche combattute da 10 persone in croce, ambentazioni generiche, personaggi che in due secondi stanno in una regione e poi in un'altra (e non parlo dell'escamotage dei portali che qui sono usati a mo' di deus ex machina)...Tutto troppo ristretto, risolto in maniera insoddisfacente, tutto troppo banale per quelle che erano le ambizioni. 

Una trama, insomma, che già di suo non ingrana, che soffre ulteriormente il suo essere frammentata. Non appassiona come vorrebbe. 
Se non altro c'è lui...

"Adoro il profumo dei Witcher bruciati al mattino"


Cosa dire insomma in definitiva di una stagione che nasceva giá sotto una cattiva stella e che fa di tutto per indispettire? Che la trasformazione di The Witcher (proprio come il suo protagonista) è completa: da serie dark fantasy con una spiccata componente di introspezione a commedia generica che sta in mezzo tra Fantaghirò e le parti più distensive del Signore degli Anelli. Non è una ciofeca assoluta, semplicemente non è più il The Witcher delle prime due stagioni, è un qualcosa di già visto in altre 300 serie fatte con lo stampino. Non ha alcuna personalità insomma e la lore è quasi del tutto sprecata.

Speriamo in un improbabile colpo di coda finale nella stagione conclusiva. Non ci aspettiamo nulla però e siamo già delusi. 

PRO

- Le parti col Witcher e la sua strana compagnia, al netto di difetti strutturali, fanno il loro
- La puntata finale risolleva in parte le noiosissime scorribande di Ciri e dei suoi nuovi amici
- Alcuni elementi distintivi della lore, pur in un contesto che fa di tutto per affossarli, restano affascinanti. 

CONTRO
- La trama che ha per protagonista Yennefer affastella una miriade di clichè da prodotto televisivo generico ed estremizza quelli che erano giá alcuni dei difetti strutturali della serie. 
- Il 90% della trama che ha per protagonista Ciri è noiosa e ripetitiva all'inverosimile (si aspetta sempre che accada quel qualcosa che però accade in parte solo nella puntata finale)
- La serie non ha più personalità 

Voto 5,5

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