domenica 9 febbraio 2020

#SERIEA_19_20 23> #veronaJUVENTUS 2-1 - Come dare una "mano" al Verona


Immatura come i tacchi di Bentancur e le mani di Bonucci, fragile come le gambe di Douglas Costa. Questa è stata la Juve di ieri che cade dalle scale di Verona. Una caduta rovinosa e rumorosa, come non mai in questa stagione. Una squadra con le nostre ambizioni infatti non dico debba vincere a Verona ad occhi chiusi, ma quanto meno non deve perdere. Se lo fa (e nel calcio può succedere) deve inevitabilmente iniziare un serio esame di coscienza. Quando poi il problema non è tanto con chi si perde, bisogna analizzare anche come si perdono certe partite: con due errori difensivi da oratorio, regalando una partita all'avversario dopo che l'estro e l'incontentabilità di Ronaldo ti avevano donato il vantaggio sul un piatto d'argento.

Nulla può fare il fuoriclasse portoghese, che il suo lo fa da dieci giornate consecutive, se poi in difesa ha compagni di squadra che si mettono a fare scellerati colpi di tacco da arresto (Bentancur) lanciano gli avversari verso il pareggio. Dove non ha potuto un volenteroso Verona, infatti, le abbiamo dato una mano noi, e Bonucci lo fa letteralmente, della serie: "poi dicono di De Ligt...". Una serata da cinema Horror per la difesa, che deve anche ringraziare quei centimetri che tolgono il gol al Verona nel primo tempo e di non aver pagano dazio almeno una volta per gli errori di passaggio di Pjanic, anche lui ieri in serata macabra.

Se ad un tifoso preme innanzitutto analizzare la prestazione e il risultato che ottiene la propria squadra (all'altra ci pensino gli altri, ogni volta uno diverso e spesso accampando alibi) allora ieri nessun alibi può essere dato a questa squadra. Nemmeno il fatto che il Verona abbia giocato meglio può esserlo, anzi questo dovrebbe essere una aggravante. Una partita buttata che a differenza di altre non va dimenticata. Mai farlo, mai. Se lo fai ci ricaschi e se ci ricaschi vorrà dire che l'hai rifatto. 

Qui la bilancia tende ancora una volta dal lato dei pessimisti. Se tra chi dice va tutto bene e chi dice è tutto una catastrofe metti questa partita lo spot elettorale per i secondi è citofonato: "lei spazza?". So che Sarri nel suo fondamentalismo vorrà tirarsene fuori, ma in questi casi la colpa non può essere solo dei singoli. Se c'era una cosa ad esempio che Allegri sapeva fare (mi dispiace fare sempre il paragone col Allegri ma il mio è un paragone più col passato che con Allegri) se c'era una cosa nelle sue pessime (ma concrete) prestazioni di squadra Allegri sapeva fare era raddrizzare le partite (o quanto meno molte) in corso. Scarso quanto volete ma più di Sarri sapeva adattarsi all'avversario.

Sarri invece sembra che schieri la squadra in campo pensando solo al suo, come se implicitamente se ne fregasse di chi ha di fronte. Ma non è forse, il non considerare l'avversario, una scarsa forma di rispetto per lo stesso? Di fatto è così. Tu sei la Juve non perchè sei la Juve e basta ma perchè conosci anche i tuoi avversari. Sei bravo a sfruttarne i punti deboli. Poi dei due sarebbe Sarri il tattico e Allegri quello che se ne sbatte degli schemi? A logica parrebbe proprio il contrario.

Brutta prestazione, vero, ma anche nel corso della stessa abbiamo dimostrato che con un minimo di applicazione, qualche fuga repentina e un pizzico di cinismo queste partite le puoi tranquillamente vincere anche giocando male. Lo testimoniano i due pali (ancora una volta gli scaligeri sembrano beneficiarne come se con questi ci costruissero scale) e la magia di Ronaldo. Un'altra Juve sarebbe andata e avrebbe riempito Verona e il resto della Serie A di rammarichi, rimpianti e altri alibi raffazzonati. Perché se sei la Juve non ti serve giocare bene sempre coi giocatori che hai, non contro il Verona. E' la legge più spietata è più vera del calcio. Questa Juve invece non solo per vincere deve giocare bene ma anche quando lo fa soffre come non dovrebbe. Quando poi gioca male spesso le prende quasi da chiunque. Basti vedere solo la caterva di gol che prendiamo. Non accadeva dai tempi di Del Neri e... ho detto tutto.

Un'esame di coscienza che va esteso dunque a tutti, nessuno escluso, a cui una volta tirate le somme dovranno risponderne anche in società. La sconfitta di ieri segna un paletto simbolico e rischia di lasciare strascichi nel campionato a venire. Per nostra fortuna il tempo per riparare c'è, ma pian piano si riduce sempre più e alla fine finiscono anche i Jolly. Perciò l'andazzo è sicuramente da cambiare perchè si sta andando contro un muro.

Nessun commento: