Come al solito, negli ultimi tempi, dobbiamo affidarci a un non-attaccante per risolvere una partita. Chiellini man of the match e derby bianconero.
Derby: Partita classicamente tosta, in cui i muscoli sono i veri protagonisti. Quello di Torino non poteva essere da meno, dato il netto divario tecnico e di classifica che c’è tra le protagoniste ormai da anni. I granata, che pure hanno fatto un bel primo tempo, rendendosi pericolosi in più occasioni, hanno dovuto sfornare una quantità enorme di falli per tenerci testa. Non è che noi si sia fatto granché ieri per vincere ma alla lunga la tecnica l’ha spuntata sul vecchio cuore granata (come amano definirlo loro). Sicuramenti distratti dall’impegno di Champions col Chelsea abbiamo prodotto lo stretto necessario ma è bastato. il Toro s’è dannato l’anima ma alla fine è anche calato fisicamente. Ad onor del vero però plauso va anche dato a Sereni che con i suoi interventi da serata magica ha tenuto in corsa la sua squadra, tanto per rispondere a chi pensa che non abbiamo meritato la vittoria. Il derby è cosi, e molte volte può essere deciso da un solo episodio. Così Chiellini su quel cross di Nedved ci tiene ancorati alle residue speranze tricolori.
Detto ciò si capisce che nulla può essere imputato al tecnico o ai giocatori, hanno fatto quello che si prevedeva facessero riuscendo a spuntarla. Però alcune considerazioni si possono fare: Marchisio continua a distinguersi positivamente, così come Poulsen appare sempre più il vero grande perché… il perché l’avete preso? La sponda Bidolsen è sempre più fuori luogo in questa squadra. Meglio Iaquinta di Amauri che ormai forse sta iniziando a preoccuparsi psicologicamente. Giriamo subito pagina è pensiamo a martedì, quando ci servirà la miglior Juve della stagione per compiere l’impresa. Poi si potranno iniziare analisi più approfondite della situazione come ammette anche lo stesso Cobolli Gigli.
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