martedì 21 aprile 2009

Bullitelli e l’ipocrisia del finto antirazzismo

Premesso che aborro e stigmatizzo ogni tipo di razzismo, che trovo ignobile chi stupidamente o lucidamente compie atti di razzismo individuali o di gruppo, siano essi concreti o verbali e che, se davvero vi sono stati cori razzisti all’indirizzo della persona Balotelli Mario nel corso di Juventus-Inter di Sabato sera sia stato giusto decidere di far disputare a porte chiuse la prossima partita casalinga della Juve… detto questo però, respingo al mittente (Moratti) qualsiasi lezione di stile o di correttezza. Pochi “tifosi” imbecilli non possono parlare in vece degli altri dieci milioni rimanenti. Siamo ancora in democrazia e in una democrazia conta la maggioranza. Come si vede a me non piace definire non-tifosi queste persone, non perchè così voglia esprimere loro la mia solidarietà, ma perchè penso che uno possa essere tifoso, razzista, violento allo stesso tempo. Così come può essere credente quel boss di mafia che si costruì una cappella nel giardino, piuttosto che un serial killer tifi Italia alla finale dei mondiali, una cosa non esclude l’altra ed è pura ipocrisia dire il contrario. Ognuno nella vita fa del bene e del male in proporzioni diverse e quasi nessuno solo uno o solo l’altro.
Moratti ha dichiarato che se fosse stato li avrebbe ritirato la squadra, magari! Peccato che non sia successo. Forse anche noi avremmo potuto prenderci qualcosa a scrocco dal tavolino. Signor Moratti perchè non l’ha fatto nel famoso caso di Zoro? Dove addirittura trovò l’ardire di difendere gli stessi imbecilli che ora tutti denunciamo solo perchè indossavano i suoi orrendi colori? Mentre invece oggi i nostri dirigenti prendono le distanze a prescindere. Io mi riserbo il diritto di fischiare chi meglio credo, così come applaudo chi voglio senza risparmiare alcuno, sia esso juventino o meno, quando reputo si meriti gli uni o gli altri. Se vado in teatro e trovo attori cani voglio che ascoltino il mio disappunto in base al denaro che mi han fatto buttare. Nello stesso modo è stato fatto per Ibra e poteva esser fatto per Vierà o Muntari, se si fosse trattato solo di razzismo.
La verità e che questo giocatore, per i propri atteggiamenti spocchiosi e per i suoi gesti irriverenti verso gli avversari, i tifosi (vedi Inter-Roma) e arbitri (come rimarcato dal suo stesso allenatore) non meritano alcun applauso. Il suo scarso fair play è da condannare e da fischiare. Tanto più che causano le reazioni incontrollate di quei gruppi, che messi in quelle gabbie che sono le curve italiane, li trasformano in bestie frustrate che sfogano la loro rabbia animalesca con insulti che colpiscono punti bassi di ognuno si trovi loro di fronte, sia esso di colore, zingaro, napoletano ecc. Tutto quello che può essere preso a pretesto per fare più male. Ricordate l’esultanza di Mazzone sotto la curva dell’Atalanta quando era al Brescia? Quanto si è discusso per quel gesto?

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