lunedì 13 aprile 2009

Le 10 sorprese e le 10 delusioni (seconda parte)

Dopo le 10 sorprese cinematografiche, eccoci giunti alla seconda puntata dedicata alle 10 maggiori delusioni.

1)Essere John Malkovich - Ok, l'idea è originale e probabilmente è quella la cosa che mi ha spinto a dare una chance a questo film. La realizzazione però è insensata, con uno sviluppo grottesco e a tratti stupido, che davvero si fatica a capire dove voglia andare a parare.
La cosa però che innervosisce di più è la noia che ci attanaglia nella seconda parte del film: come ci si fa ad annoiare in una pellicola che ha un idea così originale? Mah. Nonsense

2)Animal factory - Gli spunti ci sono: film carcerario con ottimi interpreti (Willem Dafoe, Mickey Rourke, Edward Furlong, mica pizza e fichi insomma), e soprattutto tratto da un romanzo. Lo sviluppo però è privo di qualsiasi "emozione" e non riesce mai a coinvolgere, nemmeno per un minuto. Un film inguardabile? Non so, di certo una delusione bella grossa. Vuoto

3)Mulholland drive - Uno dei film più ambiziosi di David Lynch, e si sa, quando Lynch fa l'ambizioso sappiamo già che ci troveremo di fronte ad un film dalla trama priva di senso. Le idee ci sono (Il teatro del sogno ad esempio, ottimamente realizzato) e Lynch è un regista talentuoso, ma il tutto avrebbe funzionato in un corto di venti minuti, non certo in un film di due ore e mezza.
I fan del regista si affannano a giustificare il tutto con frasi del tipo: "Chi non ha apprezzato il film non capisce nulla di cinema", frasi marcatamente snobistiche in realtà. Il problema sta nel giudicare una pellicola per quello che è: un film privo di ogni qualsiasi forma di sviluppo narrativo in realtà non è un buon film, magari un buon esperimento, ma di certo non un buon film (e di film apparentemente privi di senso me ne piacciono a decine).
Certo, in rete si trovano centinaia di spiegazioni dettagliatissime sul significato dell'intreccio narrativo, ma un film per quanto "complicato" che sia deve comunque mantenere una base su cui poggiare.
Visivamente magnifico, ma con una sceneggiatura che non sta in piedi, e soprattutto noioso (e noioso e l'aggettivo che meno mi piace per giudicare un film). Strasopravvalutato

4)Doomsday. Vedere la recendione "dedicata" al film su questo stesso blog. Basti dire che "copiare" non equivale matematicamente a "citare" e che un minimo di idea la si dovrebbe avere prima di fare un film fantascientifico. Sconclusionato

5)Van Helsing - Qui le aspettative erano inferiori a molti film sopracitati, però il risultato è decisamente imbarazzante. Un film che per quanto fumettistico riesce lo stesso a risultare comico. Nemmeno gli effetti speciali riescono a mettere una toppa ad una sceneggiatura scritta con i piedi, e ad un ammassarsi di personaggi letterari che si alternano come in cavoli a merenda. Involontariamente comico, ha l'unico lato positivo (forse) sul versante prettamente visivo. Pacchiano

6)Strade Perdute. Lynch colpisce ancora. Stavolta il film è decisamente più affascinate, con una prima parte molto misteriosa e conivolgente. Poi il buio: il film si frammenta in una serie di scene prive di una qualsiasi logica.
I fan si affannano a ripetere che un significato c'è (ed effettivamente dopo 700 visioni qualcosa si riesce a tirare fuori), altri estimatori continuano a ripetere che per film così il significato e superfluo, non serve.
Punti di vista, resta il fatto che Lynch ci gode smodatamente a "prendere in giro" gli spettatori a crogiolarsi nella sua "tecnica" fine a se stessa, a ripetersi "quanto sono bravo". Peccato, David ha fatto ottime cose, ma è di certo molto sopravvalutato. Compiaciuto

7)Il pasto nudo - Nota dolente. Cronenberg è regista di grandi capacità e non fatico a dire che per certi versi è uno dei miei preferiti sul versante horror psicologico: La mosca, Scanners, La zona morta, Spider, Brood, Existenz, Videodrome e chi più ne ha più ne metta, sono esempi di genio allo stato puro. "Poeta della carne": nessuno come lui è riuscito a scandagliare i cambiamenti del corpo e la metamorfosi della forma.
Però lo stesso David quando decide di girare opere "difficili" a volte riesce a risultatare forzatamente intellettualoide e difficilmente intellegibile (Crash, M. Butterfly).
Il pasto nudo è un opera ambiziosissima e si comprende pienamente la bravura del regista, si percepiscono le genialità, i marchi di fabbrica, però...
Qualcosa non convince, qualche tassello non sembra tornare al suo posto, alcune cose sembrano essere state poco approfondite. Malriuscito

8)E Venne il Giorno - Shyamalan è un finto talento si era detto, i suoi film invece mi hanno sempre affascinato in un certo senso, anche quelli a detta di molti poco riusciti (The Village, Signs). In ogni sua pellicola avevo sempre trovato una buona dose di mistero e riflessione che rendeva il tutto non banale e portava a vedere il tutto senza annoiarsi mai.
Premesso che Lady in the water (dilaniato dalla critica) non l'ho ancora visto, E venne il giorno è un film che non riesce ad appassionare, e non per il solito finale a sorpresa a cui il regista ci ha abituato (se il film è ben fatto il finale a sorpresa non serve), ma per lo sviluppo ed i dialoghi gestiti decisamente male. Qualche momento di tensione c'è ed il film non è pessimo, ma le aspettative erano alte e la visione dello stesso non riesce a ripagare nessuna di queste. Incerto

9)L'allenatore nel pallone 2 - In questo caso le aspettative erano ridotte ai minimi termini, sicuramente inferiori a quelle di tutti i film citati in questa classifica. L'allenatore nel pallone però (quello originale) era un prodotto abbastanza raro nella commedia italiana degli anni '80: divertente, poco volgare, pieno di chicche per gli appassionati di calcio di oggi e di ieri.
Una di quelle pellicole che hanno reso Lino Banfi immortale e capace di tenere in piedi da solo, con la sua comicità starbordante, un intero film.
Questo Banfi invece è molto più vicino al Nonno Libero degli ultimi anni: poco incisivo, lento, compassato, invecchiato.
Una sfilza di pesudo-attori (Anna Falchi), ex reduci da reality (Milo Coretti), calciatori che (ovviamente) recitano come cani e attori di quart'ordine, uniti da una serie di sketch da pomeriggio televisivo completano la baracconata. Invedibile

10) Sfida senza regole - Indeciso fino all'ultimo se scegliere lui o Io sono leggenda. Alla fine la spunta perchè, anche se così come il film con Smith non è del tutto inguardabile (tuttalpiù mediocre), con un cast di attori così si doveva fare necessariamente di più. L'aggettivo da usare sarebbe "banale" più che "brutto" e le citazioni palesi a Heat - La sfida finiscono più per suscitare nostalgia che per innalzare il livello del film. Delusione

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