Negli ultimi anni stiamo assistendo alla fiera del remake: dai reboot, ai rifacimenti "liberamente ispirati", ai prequel, ai sequel fuori tempo massimo...
Le idee scarseggiano, il bisogno di far soldi "facili" cresce, quale miglior modo per guadagnare qualche spicciolo se non quello di utilizzare il brand di un film famoso capace di attirare le masse?
Le idee scarseggiano, il bisogno di far soldi "facili" cresce, quale miglior modo per guadagnare qualche spicciolo se non quello di utilizzare il brand di un film famoso capace di attirare le masse?
Questo "La Casa" è un remake ma allo stesso tempo cerca per quanto possibile di distaccarsi dal film di Raimi (che però produce il film assieme a Bruce Campbell), provando ad avere un suo senso al di là del nome ingombrante.
La premessa è diversa ma lo sviluppo è abbastanza simile: alcuni amici trascorrono una "vacanza" in uno chalet che gli riserverà amare sorprese.
Per fortuna il film pur non eccellendo sicuramente sul profilo della trama o dell'originalità è girato bene, l'esordiente Fede Alvarez si dimostra bravo nel costruire la giusta tensione che esplode in un crescendo splatter molto riuscito (il finale particolarmente sanguinolento e crudo).
Se il film originale di Raimi conteneva una grossa dose di umorismo (che poi nei due seguiti sarà ancora più evidente) invece il film di Alvarez si prende molto più sul serio, riuscendo a creare una giusta dose di tensione ma diverte ed esalta meno.
Gli attori (come in molti film horror moderni) se la cavicchiano ma nessuno spicca sugli altri, non c'è nessun personaggio da ricordare, sono carne da macello senza sostanza anche se il film prova a fornire loro una caratterizzazione adeguata non riesce del tutto nell'intento.
Se pensiamo alla saga della Casa di Raimi la prima cosa che ci viene in mente è Ash, il suo personaggio esilarante nelle sue alterne fortune capace di diventare una figura cult nel cinema horror. Qui purtroppo abbiamo dei personaggi monodimensionali, nessuno spicca, non c'è un vero protagonista, anche coloro che dovrebbero essere tali non entusiasmano, non si riesce ad empatizzare con loro.
Insomma, anche implicitamente, finisci per pensare sempre a quanto il film perda parecchio senza un personaggio come quello impersonato da Bruce Campbell (un po' come un remake di Fuga da New York senza Snake, magari un grande film ma non può esserci un Fuga da New York senza Kurt Russell).
Se il film originale di Raimi conteneva una grossa dose di umorismo (che poi nei due seguiti sarà ancora più evidente) invece il film di Alvarez si prende molto più sul serio, riuscendo a creare una giusta dose di tensione ma diverte ed esalta meno.
Gli attori (come in molti film horror moderni) se la cavicchiano ma nessuno spicca sugli altri, non c'è nessun personaggio da ricordare, sono carne da macello senza sostanza anche se il film prova a fornire loro una caratterizzazione adeguata non riesce del tutto nell'intento.
Se pensiamo alla saga della Casa di Raimi la prima cosa che ci viene in mente è Ash, il suo personaggio esilarante nelle sue alterne fortune capace di diventare una figura cult nel cinema horror. Qui purtroppo abbiamo dei personaggi monodimensionali, nessuno spicca, non c'è un vero protagonista, anche coloro che dovrebbero essere tali non entusiasmano, non si riesce ad empatizzare con loro.
Insomma, anche implicitamente, finisci per pensare sempre a quanto il film perda parecchio senza un personaggio come quello impersonato da Bruce Campbell (un po' come un remake di Fuga da New York senza Snake, magari un grande film ma non può esserci un Fuga da New York senza Kurt Russell).
Nella sfilza di remake che stanno uscendo in questi anni insomma, a differenza di molti altri, questo "La casa" non ne esce con le ossa rotte, anzi risulta un film più che dignitoso: non rivoluziona nulla, al di là dei proclami di originalità le citazioni al film di Raimi ci sono eccome (la scena di violenza nel bosco, la telecamera che corre tra gli alberi, la botola, la motosega, la macchina), non è strepitoso come sceneggiatura e trama (il finale sotto questo profilo non mi ha convinto del tutto) ma riesce ad avere un suo perché.
E' una visione sicuramente consigliata ai fan del cinema horror.
Voto 7,5 (mezzo punto in più perché i soliti "telecronisti da cinema" rompipalle magari me lo hanno fatto apprezzare meno di quanto meritava)
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