domenica 12 maggio 2013

Serie A 37> Juventus vs Cagliari 1-1–Come una macchia sulla cravatta



Vi è mai capitati di sporcarvi la cravatta mentre siete seduti a tavola ad un matrimonio? che fate vi alzate e ve ne andate? No, magari la cambiate o la togliete. Il pareggio di ieri è stato questo, una macchia sulla cravatta. Non sulla camicia bianca, come sarebbe stata metaforicamente equiparabile una sconfitta, ma cadendo la macchia prende la cravatta che salva il salvabile. Non a caso in inglese Tie vuol dire sia cravatta che pareggio. L’obbiettivo rimasto erano i 91 punti e non raggiungerli da un po' fastidio, ma magari non li raggiungevi lo stesso l’ultima giornata, quindi inizi pian piano a fregartene. Al che sorridi quando vedi gente che festeggia per il tuo pareggio e il mancato record, perché sono gli stessi che non riconoscono quei 91 punti e quello scudetto.

Quel che bisogna pensare invece è solo festeggiare, perchè un motivo per rovinarti la festa te lo devono trovare comunque, quindi fai buon viso a cattivo gioco e dai a loro un po’ di spicci per la birra, in fondo è festa anche per loro.

La cornice di ieri avrebbe tolto concentrazione a chiunque, figli in campo e popolo in festa ed è facile che il golletto lo becchi, anche senza che il pubblico sugli spalti ne risenta affatto. Il gol di Ibarbo è il simbolo di ciò che ho detto. Parte dalla nostra metà campo con una sgroppata (checchè ne dicano) tutt’altro che irresistibile, fa fuori un Barzagli acciaccato (che vien sostituito subito dopo) e passa sotto un intervento tutt’altro che impeccabile di Storari che se la lascia passare sotto dopo averla toccata. l’attaccante cagliaritano ha testualmente dichiarato “e pensare che avevo sbagliato a tirare”… e ho detto tutto, ma i media devono per forza scomodare Weah. Vabbè falli gioire! per la prestazione vista in campo avremmo ampiamente meritato la vittoria, per quando creato prima e dopo il pareggio di Vucinic. magari, ad esempio, ci sarebbe stata gloria anche per Giovinco, se quella sua punizione non si fosse fermata sula palo, ed oggi staremmo ad omaggiare un giocatore che ancora una volta ha offerto una prestazione spenta.

Ma si sa, la maledizione rossoblu è dura a morire ed anche quest’anno, come nello scorso, contro Genoa, Cagliari e Bologna abbiamo dovuto penare. da ricordare il pareggio “guida-to” col genoa o la vittoria in extremis col Bologna o quella dell’andata con lo stesso Cagliari. Insomma pochi viaggi di piacere. ma quel che non dobbiamo perdere di vista è la grande annata che abbiamo fatto, 27 vittorie totali e già a +3 dallo scorso anno.

Per questo lasciamo andare pure ai festeggiamenti con la coscienza che da domani dovremo metterci seriamente a programmare il futuro, perché la Juve non può fermarsi, perché vincere è sempre l’unica cosa che conta!

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