giovedì 25 luglio 2013

WORLD WAR Z - Marc Forster


Ennesimo film sugli zombi? Si, ma con qualche variante davvero interessante. La prima è l’interpretazione inedita nel genere di Brad Pitt, la seconda è la nuova veste di spettacolarità con cui i nuovi zombi si presentano. Sempre più affamati di carne umana, non solo corrono come maratoneti ma si arrampicano e scavalcano muri divenendo un’unica massa informe come un immenso blob di putrefazione, a dispetto dell’antica teoria romeriana che li voleva goffi e lenti per via dei loro muscoli decomposti. Zombi dunque molto più rinforzati e agguerriti, pronti ad affinare le armi per la guerra contro l’umanità. Con tali premesse però, World War Z non poteva essere un film puramente horror, quello che cioè richiede suspense e claustrofobia psicologica, ma, dato anche il richiamo del titolo alla guerra, doveva divenire un action movie. Il risultato è un buon ibrido dei due generi. Non mancano quindi anche scene di interni alla Resident Evil  e lotte corpo a corpo.

La “guerra” già iniziata coglie la famiglia Lane nel bel mezzo del traffico e della routine cittadina. Eventi inspiegabili causano una crescente isteria di massa tra la gente che porta a forme di cannibalismo. Non ci vorrà molto per capire che il fenomeno è molto più esteso e che abbraccia l’intero globo terrestre e che si sta parlando di Zombi. Ben presto è istituita la legge marziale e Gerry Lane viene richiamato al suo vecchio mestiere, ispettore delle Nazioni Unite, per trovare il bandolo della matassa della questione. tutti elementi già triti e ritriti ma che vengono ben mescolati per offrire un prodotto tutto sommato gradevole e con un finale non totalmente scontato.

Nel cast, oltre oltre al già citato Pitt, troviamo la brava Mireille Enos nella parte di sua moglie, già apprezzata nella seri tv The Killing, e il noto Matthew Fox, dottore e naufrago in Lost. La prova può dunque dirsi riuscita, con buona pace dei puristi. War War Z, non è un film che ha la pretesa di porsi le tipiche domande e riflessioni che imporrebbe tale questione (come ben sta facendo The walking dead ad esempio) offre azione e suspense in confezione pocket senza dimenticarsi che in fondo la logica di marketing estiva impone di scartare tutto questo. Ma alla fine il prodotto può considerarsi ben confezionato.

voto 7

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