Juve-Lazio comincia ben prima del suo calcio d'inizio e richiede un'apposita prefazione. Inizia in sala stampa col "mal di pancia" di Conte, che sbotta clamorosamente contro le cessioni. Matri al Milan non gli è proprio andata giù e lui non le ha mandate a dire, come da suo stile, e dire che dopo la cessione di Giaccherini a stento si era trattenuto. Per alcuni la sua è stata forse una reazione eccessiva, quasi ingrata, che si sarebbe potuto risparmiare almeno in pubblico, aspettando il momento adatto per farla con la società in separata sede, perché ha avuto l'effetto di gettare l'osso al cane (stampa e avversari) che naturalmente c'è andato a nozze coi titoloni da "rivolta nella Juve". Come dagli torto, però, se il nocciolo della questione è che a conti fatti la Juve (intesa come proprietà economica) non ha investito un euro per questo mercato?
Al di là della bravura o l'inettitudine di Marotta il salto di qualità per la Champions (perché è a quella dobbiamo puntare nel breve tempo) non lo fai con l'acqua stagnante delle cessioni. Non senza vendere prezzi da novanta come Vidal e Pogba, cosa che davvero non ti conviene e che giustamente non è stata fatta. Dopo due anni di vittorie e Stadium c'era stato detto, o fatto credere, di essere la società italiana che stava meglio economicamente. Venerdì ci han fatto capire che in realtà non è così che vanno le cose è che siamo come un Milan qualsiasi, che deve vendere per comprare. Come dargli torto, poi, se un direttore sportivo ti vende Matri al Milan (una diretta concorrente) un minuto di orologio dopo la qualificazione dei rossoneri in Champions? Senza che per altro ti sei tirato un po'il prezzo. Sa di accordo prestampato. Ecco dove anche noi sbottiamo. Conte ha parlato esplicitamente di cessioni non previste (eufemismo per non gradire) dal punto di vista tecnico. L'errore di fatto è stato aver venduto un buon esterno e una punta pura, per un difensore e una mezza punta, cosa di cui abbondavamo già, e non aver portato (ancora) nessun sostituito di ruolo, restando col solo Lloriente davanti, che ieri è rimasto di nuovo in panchina. Pretattica? Pressione? Sta di fatto che le sue parole una logica ce l'hanno è che la società non può ignorare.
Per quanto riguarda la partita vi rimando a più tardi col mio post su quest'altra vittoria...
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