domenica 1 settembre 2013

Serie A 2> Juventus vs Lazio 4-1 – A chi l’incasso, a chi la gloria

Fatta una necessaria prefazione (leggi qui)… Mi meraviglio che questa partita si sia giocata a Torino! Sai, con Lotito ti puoi aspettare di tutto. Ma in fondo tra noi c'era un tacito accordo, a lui l'incasso e a noi l’onore e la gloria. Altro pokerino per il feticista delle lingue morte, dunque, alla faccia di chi diceva che questa sarebbe stata una partita diversa e che quella di Supercoppa non faceva testo. Peccato per Petkovic, che alla vigilia si era illuso di “aver trovato delle idee che avrebbe potuto usare” (parole sue). In realtà la sua idea era in sostanza una, tirare sempre e comunque da fuori. Su 11 tiri in porta della Lazio, 12 erano dalla lunga distanza. L'intento era cogliere in castagna Buffon sulle respinte, dato che con la nostra difesa l'impresa di passare in area era ardua, e in fondo sul gol ci sono pure riusciti, sfruttando un’altra indecisione del portierone che sino ad allora era stato impeccabile.
La loro monotonia tattica nulla a potuto però di fronte a questa Juve, che archivia il gol di Klose sotto la voce "legge dei grandi numeri" (non ci aveva mai segnato) e va avanti. Vidal in un’altra vita deve esser stato romanista perché contro la Lazio segna sempre, implacabile di fronte a Marchetti non si lascia ipnotizzare e lo supera due volte in duello. Bonucci dice a Pirlo: “riposati un po’”, e confeziona un paio di lanci fantastici, che scardinano la difesa biancoceleste come una catapulta. Vucinic detto meteora, ormai ci abitua a passaggi sfavillanti in mezzo a cieli scuri, ma ieri forse qualcosa in più la fatta, soprattutto nei movimenti. E alla fine arriva Tevez, il bidone, colui che se non ci arrivi è acerbo, colui che non cambia le sorti perché non è un fuoriclasse. Non sarà Ronaldo o Messi ma chi capisce un po’ di calcio, o semplicemente guarda le partite, forse si sarà accorto della sua presenza ieri.

Alla fine la Lazio si dimena un po’ solo per l’inerzia dovuta al gol fatto e perché, anche se vestita di giallo, in fondo non è il Chievo. Ma per i “Simpaticissimi” sono quisquilie, il loro milione di tifosi impone telecronache mirate da parte dei media, che intendono accattivarsi le simpatie di un mercato tornato redditizio e che in altri ambiti lo è sempre stato. Intanto, tomo tomo, cacchio cacchio, nel grande circo ci manca un silenzioso rigore. No tranquilli era solo per dire, metti che qualcuno si offende, ma se fosse capitato a parti invertite… ma lasciamo stare, sarebbe un tedioso ripetersi. Siamo solo all’inizio e son sicuro che vedremo cose che noi tifosi non possiamo neppure immaginarci, nelle tv di quest’inverno.

To be continued…

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