lunedì 2 dicembre 2013

Nemici di culla. [le riflessioni del lunedì]

La nuova frontiera dell’antijuventinismo italico? prendersela con i bambini delle elementari. In una domenica che doveva essere solo di festa, senza ultras e “coristi violenti”, senza elementi da moviola pro-Juve non sono mancate le critiche, pretestuose e becere, di alcuni giornalai e telegiornalai. Della serie, se tutto va bene e la partita è brutta, qualcosa bisogna inventarsi per domani.

Il sito TuttoJuve in modo molto esplicativo, in un suo editoriale, ha titolato Quando i bambini fanno "oh merda!" non insultano nessuno. Basta con l'ipocrisia e il finto perbenismo. E davvero di Ipocrisia e finto perbenismo si tratta, in un paese in cui gli stessi critici, di cui sopra, hanno messo questa notizia prima dei fatti di Bergamo, per fare esempio esplicativo.

Qualcuno ha parlato di cattivo esempio datogli dagli adulti. Di sicuro sono anche gli stessi che nei loro titoli a nove colonne parlano ogni giorno di complotti (Corsport) anti Roma o anti Napoli, insinuando continuamente nella mente dei lettori (anche dei più giovani) la serpe del complottismo. C’è sempre chi ruba e chi viene derubato, e quasi sempre i ruoli sono gli stessi. Si tacciono, o si accennano soltanto, i favori invece ricevuti. Come i rigori regalati al Napoli contro il Torino o di quelli della Roma contro l’Inter (tanto per pescare nel mucchio). In tali situazioni ogni animo giustizialista si accende e si polarizza.

Come la Gazzetta, col suo classico “non così”, rivolto stavolta ai più piccoli. Risentita persino del coro “chi non salta interista è”, come se non significasse nulla il primo discorso ufficiale di un neo-presidente che esordisce, in modo serio e istituzionale, con un bel “chi non salta lossonelo è”. Capite? Nell’ordine del giorno della prima conferenza stampa di un neo presidente di Serie A. Il bello è che non siamo mica stati noi a dire che lo sfotto nel calcio non può esserci, ma coloro che “moralizzano” il mondo. Gli stessi che non hanno speso una sola parola per quella frase. Viva la fiera della coerenza dunque.

E poi ci son quelli del “Crepuscolo” di Napoli (il Mattino), sempre più in guerra santa, paladini e moralizzatori da quattro soldi. Accusano esplicitamente la Juve di aver aggirato l’ostacolo delle curve chiuse, come se in curva ieri ci fosse il raduno di tutte le baby gang di Torino e dintorni. Coloro che giudicavano quasi irrazionali le lamentele della società bianconera verso i teppisti che distruggono e spaventano. Cosa parlate a fare voi che siete razzisti? Intanto chi gira l’Europa e l’Italia, distruggendo pub, stadi e seminando violenza fisica, rimane praticamente impunito, qualsiasi colore di sciarpa indossi.

Per loro se sei di Napoli non puoi tifare Juve, perché noi siamo noi e loro sono loro. Ergono muri tra “noi e loro” e poi si lamentano del razzismo territoriale. Questi signori fanno finta di ignorare che siamo in 14 milioni, quindi una grandissima maggioranza non è di Torino, con una foltissima e calorosissima parte di tifosi del sud. Come possiamo essere razzisti di tutti i nostri territori? Siamo noi che non abbiamo frontiere non certo voi che ci volete restare dentro, tifando una squadra come se si trattasse di una patria in guerra col mondo esterno.

Insomma, per un antijuventino uno juventino è un nemico sin dalla culla. Perché appartiene ad un mondo sbagliato e da combattere. Dovessimo arrivare persino alla chiusura delle scuole per parolacce.

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