Tredicesima vittoria interna consecutiva e quattordicesima rete di Carlitos Tevez, che in attesa dello sfortunato Rossi, agguanta momentaneamente anche la testa della classifica marcatori. Un altro derby è bianconero. Come all'andata, col minimo scarto e con nessuna rete subita. Di nuovo contro un Torino per lo piú sulla difensiva tranne che sull'ormai famoso finale di partita. E dire che era stato presentato come il derby in cui il Torino se la sarebbe giocata, di più dei precedenti. Invece ha basato (per stessa ammissione di Ventura nel post partita) la sua tattica di gioco su un difensivismo marcato per 70 minuti, prima di iniziare ad approfittare del nostro solito periodo di appannamento.
Come chi ha uno smartphone di fascia alta e sa che con il proprio uso assiduo difficilmente arriva a fine giornata, questa squadra sa che dovrá fare i conti con i propri minuti finali. Ad un cero punto della gara, visto che loro continuavano a rimanere nella loro "stalla", abbiamo persino cercato di gestire le energie ma non siamo piú riusciti ad imbastire un serio contropiede. Tanto che sul finale Conte lascia in campo un solo attaccante e da piú respiro alla difesa piazzandola a 4.
Il gol di Tevez e un capolavoro stilistico. Su assist di Asamoah, con una piroetta si gira su se stesso, la piazza tra palo e portiere da fuori area e suona il piffero. Llorente invece fa il solito "lavoro sporco": Con le sue sponde fa salire la squadra, anche se non brilla dal punto di vista offensivo. Vidal si fa ammonire e salta il Milan. Graziato poi dal secondo giallo fa incazzare il mister che lo toglie per Marchisio. Anche se, anche qui, tutti questi bravi ragazzi della tv, son diventati golosi di gialli per qualsiasi fallo. Il pallone infatti tocca prima la gamba e poi il braccio largo, in una frazione di secondo. Intervento scomposto ma Cerci (vicino a lui) era spalle alla porta e non in azione verso la stessa, come dicono. La punizione peró è stata assegnata, quindi l'arbitro stesso non l'ha valutata giallo, come l'arbitro di Inter-Chievo, che da il rigore ma non ammonisce il giá ammonito giocatore interista. Guarda caso li non c'è stata alcuna parvenza di clamore post partita, da parte dei media.
Ma la perla della giornata la spende Paparesta alla sua moviola, cartina tornasole di tutto l'antijuventinismo italico: solo dopo aver commentato con estrema calma e dovizia di particolari, il rigore non assegnato ad El Kaddouri nel finale, a margine dell'intera trasmissione, mostra un rigore non concesso a Llorente su tattenuta in area di Glik e lo liquida con un lapidario: "per completezza mostriamo anche questo ma abbiamo dovuto mostrare prima gli episodi principali". Capite? Come a dire: "polemica è solo se essere a favore di Juve".
Come Piccinini, sempre più indispettito nelle telecronache, che ha avuto bisogno di rivedere il fallo alla moviola "2 volte" prima di ritirare il suo "si butta!". Ma l'arbitro che l'ha vista una sola volta e non alla moviola? occhi di falco che vedono solo da un occhio vendesi!
Due pesi e due misure, come sempre, nella polemica. La realtà invece parla di una partita dominata per 70 minuti (e più). Un Torino perennemente arroccato nella propria area e un tardivo risveglio che non paga. Ma tanto, a loro, basta la polemica, e giá una vittoria. Come basta ai romanisti che in fondo del Torino se ne fregano. Basta al corriere di trigoria per vendere le sue copie feticcio per il popolino. Ma sappiate che indurisce noi, ci rende più forti e meno propensi al dialogo. Non si dialoga con chi ti manda in B e alla fine non risolve il problema. Non si dialoga con chi deleggittima e applica la memoria selettiva. Si risponde con un più immediato: NON ROSICATE!
Nessun commento:
Posta un commento