La frase più abusata in questi casi è sempre la stessa: "il campionato si vince su questi campi" e mai "abuso di frase" è tanto descrittivo come stasera. E proprio nei bassifondi che ci son quelli che vorrebbero farti la festa, per antipatia e necessita. Il clima creato dai beceri complottisti, che non azzardo a definire terroristi dell'informazione, ha portato ancora una volta a un prepartita vergognoso fuori dal campo, con il pullman della Juventus ancora una volta bersagliato da pietre, mazze e bombe carta. Il clima da testa coda non ha favorito la distensione dei toni, da parte di una società che anche in quanto a stile di dirigenza sta meritando ampiamente la serie B.
Come fuori così in campo. L'unico modo per contrastare questa corazzata, anche se appannata dalle fatiche ravvicinate, era quello di buttarla in rissa. Il collezionista di magliette nerazzurre Doveri perde sin da subito il dominio della partita, come quando lascia in campo Bergessio che meritava, non uno, ma tre cartellini rossi o come quando annulla un gol alla Juventus per una trattenuta che in realtà subisce Bonucci. L'unica cosa che è capace di fare è quella di cacciar fuori salomonicamente i due allenatori. In panchina allora rimane Alessio, proprio come l'anno scorso.
In questa corrida con poche regole, Pirlo non riesce a metter dentro la sua terza punizione di fila, ma lo stesso ci si prova per due volte. Ma una squadra come la nostra ha sempre un jolly da pescare. Questa sera è ritoccato a Tevez, stuzzicato dalla tripletta di Immobile di ieri, segna il gol decisivo che lo riacciuffa. Dopo che finalmente Bergessio viene messo alla porta abbiamo anche la possibilità di gestirla meglio, ma ancora una volta le bestemmie si sprecano, per le occasioni d'oro che buttiamo pur di non chiuderla. Come quanto Tevez scippa un pallone alla difesa Catania e poi perde il fiato nella corsa spedendolo sull'esterno della rete. O come quando Llorente, servito da Pirlo, non li punisce a porta vuota con il loro portiere uscito per un arrembaggio finale.
Il turnover ha riportato in porta Storari, che rimane inoperoso e Osvaldo che rispolvera una delle sue snervanti prestazioni da romanista, quando sprecava lo sprecabile. Cerca sempre il colpo spettacolare ma sbaglia sempre inesorabilmente facendo figuracce.
78 punti, la roma rimane a distanza immutata, il record di gol consecutivi continua. La vittoria di stasera è davvero tanta roba, per psicologia e fieno in cascina, visto che ora abbiamo il Parma in casa, una di quelle che meglio sta e più ci ha fatto penare all'andata. Il turno infrasettimanale giunge allora come il prezzemolo fra i denti, per una squadra che forse non vede l'ora che finalmente questo traguardo arrivi il prima possibile.
[All'andata era andata...]
[All'andata era andata...]
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