L'eliminazione di ieri è stato un colpo duro per tutti, uno di quei colpi che richiedono almeno un giorno di incubazione per essere assorbiti. Quest'analisi l'ho voluta quindi fare a freddo, anche se in definitiva le cose che pensavo a caldo, non solo son rimaste ma si son palesate più chiaramente.
Un duro colpo perché questa coppa era ampiamente alla nostra portata e la finale a Torino sembrava essere stata messa li dal destino. Già da quando, qualche anno fa, fu scelta questa sede la mente di qualcuno di noi ipotizzo uno scenario di eliminazione dalla Champions e una discesa all'Europa League, in funzione di una finale casalinga. Visto che siamo ancora distanti dalle big europee, per poter sperare di alzare la coppa dalle grandi orecchie (e lo sapevamo tutti dall'inizio dell'anno) questa coppa potevamo benissimamente vincerla, considerato il valore delle squadre che erano rimaste.
Si perché, se anche il calcio è fatto di questo, al netto delle due partite il Benfica si è dimostrato tutt'altro che meritevole di andarsi a giocare la finale col Siviglia (altra squadra che si qualifica solo al 94' contro il Valencia). L'unica merito che infatti gli si può riconoscere è quello di esser stata cinica: 3 tiri in porta, 2 gol ma tutti nell'andata. Nel ritorno invece abbiamo visto ancora meno Benfica che in Portogallo. E meno male che la UEFA ci voleva in finale (stando al loro lamentoso pianto, che ci dimostra quanto il pianeta italiota non sia solo nell'universo delle idiozie) alla fine avremmo anche un po' da recriminare, per quel rigore non datoci, per fallo di mano nella loro area. Insomma tra andata e ritorno abbiamo assistito ad un paio di sfuriate offensive portoghesi, tutte in contropiede, e 160' di arroccamento difensivo da manuale. Senza contare la solita stucchevole pantomima della perdita di tempo, che ormai è diventata più che normale nella mentalità calcistica e alla quale l'arbitro poco a posto rimedio.
Noi invece abbiamo avuto la pecca di risultare troppo timidi in attacco. Il sipario sulle nostre due partite è calato rispettivamente, sul gol mangiato di Marchisio all'andata e sul gol annullato a Osvaldo (per fuorigioco di Pogba) al ritorno. Non siamo riusciti a mettere quella rabbia agonistica da "sangue agli occhi" che ti fa dire: "o tu o io!". Detto così però potrebbe sembrare semplice. Come quando mi parlano di superiorità numerica non sfruttata. Lasciamo perdere l'11 contro 9 che se si è giocato un paio di minuti era già molto, ma quando siamo rimasti in 11 contro 10 cosa sarebbe dovuto cambiare, se loro in porta erano e in porta son rimasti? Perché se prima han lasciato uno o due avanti, poi si son messi tutti a fare i portieri.
Ma questa purtroppo non è mai una giustificazione, a certi livelli. Quel che invece non capisce certa gente (soprattutto alcuni Juventini col grasso alla gola) è il fatto che, se noi non siamo da Europa, questo Benfica? Poi alla fine vincerà di sicuro contro il più scarso Siviglia, ma sotto il profilo del gioco espresso non ha certo meritato di esserci il 14 Maggio più di noi.
"La Juve non è da Europa" detto da uno juventino un po' stride, visto che dovrebbe ricordarsi che in due anni (quelli del ritorno a certi livelli) siamo usciti ai quarti di Champions e in semifinale di Europa League. Quelli che tifano solo dopo le vittorie e poi chiedono la testa di Conte per questa partita, li invito caldamente ad abbandonare il carro e iscriversi a quello di carnevale degli antijuventini. Il giorno che Conte se ne andrà ve ne accorgerete, ciechi e ingrati che non siete altro! Fate una cosa, se il 5 Maggio sarà scudetto, risparmiate i coriandoli per la prossima Champions, tanto per voi non vale niente perché non si vince in Europa. Proprio come gli antijuventini che ignorano e glissano su 2 Coppe Campioni, 2 Intercontinentali, 2 Supercoppe Europee, 3 Coppe Uefa e 1 Coppa Coppe. Azz! La Juve in Europa non ha mai vinto nulla. E secondo quale legge scientifica (e dico a voi juventini che non vi appellate al pregiudizio) questo non accade mai?
Per gli altri nutro solo pena. Perché ormai gli rimane solo questo. I milanisti, con sette Coppe Campioni si son ridotti davvero male: gufare una semifinale UEL non essendo neppure sicuri i qualificarsi ai preliminari. I napoletani s'attaccano a Maradona in tribuna, ma dopo aver detto di esser stati eliminati immeritatamente dalla Champions le prendono andata e ritorno dal Porto, che di certo è più scarso del Benfica, e che poi è stato sbattuto fuori a sua volta. I romanisti senza nemmeno un trofeo internazionale son li che sottolineano quando questa Juve dimostri di vincere in un campionato di basso livello... ma loro che in un campionato del genere arrivano secondi? Quanto valgono i loro record personali e le loro vittorie morali in una simile competizione? Gli interisti... vabbè gli interisti che te lo dico a fare. Vincono dopo 40, grazie alla ricostruzione che gli regala farsopoli e già si sentono appagati per altri 50 anni. Vogliono persino organizzare una partita celebrativa, roba che neppure il Verona o la Samp col il loro unico scudetto, dopo soli 4 anni avevano avuto l'ardire di pensare.
Meschina è la vita di chi gode delle sventure altrui, per fingere che la propria abbia un minimo significato. Felice allora sono (nel dolore) di aver contribuito ad affossare questa nostra Italia nel Ranking. Un Ranking che da due anni si reggeva solo con noi e che ora ci vede scivolare al quinto posto, proprio ai danni del Portogallo. Quando i sorteggi che si faranno più duri e beccherete Barca, Real, PSG e piangerete (prima e dopo) allora godrò nel ricordarvi li a tirare i piedi. Muoia Sansone con tutti i Filistei? A me sta bene! Basta con questa falsa ipocrisia sul "tifiamo le squadre italiane" solo allorquando a giocare è la vostra squadra. Peccato solo che il sesto posto (quello che ci farebbe perdere anche la terza squadra in Champions) è lontano. Ma il tempo è dalla nostra parte.
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