lunedì 14 luglio 2014

Germania vs Argentina 1-0 d.t.s. - Come in cielo così in campo [Brasile14 Finalissima]

La terra si ferma per una notte, di scena va la finale dei campionati del mondo di calcio. Una bella attesa ventiquattro anni. Il Nord Europa contro il Sud America. Germania-Argentina. Ci sono tutti. La Merkel ha messo su la giacca rossa e il pantalone bianco, si stringe nelle spalle sino a diventar quadra e intanto inizia a pensare alla conquista del mondo. Il tizio con la lavagnetta, di Adios España e Adios Colombia é ancora lì, ma stavolta ha poco da ridere. Sulla spiaggia di Copacabana si ammassa una moltitudine di genti davanti ai maxischermi.

Dal monte Il Cristo osserva, tenendo in mano il sole come una palla gigante, quasi fosse in procinto di tuffarsi in quella piscina che sembra il Maracaná, mentre dall'altra parte del mondo, in un uno staterello piccolo ma ricco, i sui due generali guardano la partita sullo stesso divano:

«Quest'anno non ce n'è per nessuno caro Berg. Sará la mia rivincita contro la tua» dice Ratzinger col suo solito sorrisino corrucciato. 
«Cosa pensi che siamo il Brasile? Stasera non avete dove andare» gli risponde Bergoglio col suo solito sorriso carismatico. 
«Allora perché non mettiamo qualcosa sul tavolo?» propone Ratz col suo sguardo da volpe. 
«Ci sto! Cosa offri?» risponde Berg sicuro di se come sempre. 
«Facciamo così... Se vince Messi io servo messa. Ogni domenica vengo a fare il chierichetto all'Angelus. Se invece vinco io, tu rimetti a me il tuo papato, assieme al libretto della Papamobile». 
A quel punto Berg scoppia in una fragorosa risata che sveglia le suore del piano di sotto e accetta la sfida. Ratz allora si gira verso la telecamera fregandosi le mani mentre questa zoomma sul suo ghigno malefico.

E' tutto pronto, che il gioco abbia inizio! I brasiliani, manco a dirlo, tifano Germania. Vedere trionfare in Brasile l'Argentina sarebbe davvero troppo per loro ed ormai han finito le lacrime. Zia Sabella schiera la solita formazione, quella con Tevez in spiaggia, Higuain in campo e Palacio in panchina. L'Argentina gioca di contropiede ma alla fine è lei che si rende più pericolosa. Il vero argentino, quello nato in Francia, si mangia un gol che nessuno avrebbe osato sbagliare, su assist della difesa tedesca spara fuori a tu per tu con Neuer e Tevez lo manda a zappare la terra dal chiosco delle bibite. La Germania colleziona giusto un palo in fuorigioco, sullo scadere del primo tempo. Messi si danna ma non quaglia sotto porta. Ma ecco che per Gonzalo il gol arriva e Bergoglio salta sul divano mimando il suono della campanella. Ratz però lo riporta sulla terra ferma delle mattonelle della stanza: «non vedi che la sirena degli scogli era in fuorigioco?» Così Berg si cheta e Ratz sogghigna.

Con gran sorpresa di tutti si arriva ai supplementari, poche volte era successo in questa edizione, e la partita stagna su un sostanziale equilibrio. A questo punto i due allenatori mettono in campo le loro mosse finali con lo spettro dei rigori che incombe. Sabella mette Palacio, Low mette Gotze... secondo voi chi ha azzeccato la mossa? Palacio si mangia un gol alla Balotelli, tentando un pallonetto davanti a Neuer, Gotze invece insacca uno splendido gol in stop e giro che chiude i conti. A quel punto Bizzotten non sta più nella pelle e sembra Zuliani ad un gol della Juve. Ratz invece inizia la sua risata malefica girandosi per schernire Berg. Berg non può far altro che lasciarsi andare ad un papale facepalm ed abbozzare un: «non me lo puedo creer!».

A quel punto siamo già a pochi minuti dalla fine e i giochi sono già fatti. Ratz prende le chiavi della Papamobile sul tavolo e scende a sgommare in piazza San Pietro. La Merkel pensa che sia il caso che un'occasione del genere sia irripetibile e inizia davvero a concepire nella sua teutonica testolina uno spogliarello sotto la porta di Brandeburgo. Aspettiamoci già il conto dei festeggiamenti nel prossimo consiglio europeo. Ma l'unica telecamera che per consolazione avremmo voluto avere, sarebbe stata quella puntata sulla faccia di Maradona... peccato!

La Germania è campione del mondo per la quarta volta, ci viene ad acchiappare nel palmares e si laurea prima europea ad aver espugnato il Sud America. Intanto tutte le agenzie han già battuto un'ultimora: "Rihabemus Papam, Benedetto 16/bis..." yaaaa hihihihi

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