Dopo 15 giorni di estenuanti lamentele, che in più di un occasione hanno lasciato il bambinesco per sfociare nel ridicolo, si è tornati in campo e il pareggio alla fine è parso scontato come il copione di un film di Natale.
Volemose bene, non è successo niente, Dio è tornato dalle vacanze. Intesi, questo non per i tifosi romanari (quelli si lamentano pure che temperatura ai poli possa essere decisa dalla Juve) ma per i giornali che possono iniziare ad accumulare benzina per l'inverno, perché la storia del complotto avrebbe prima o poi stancato i tifosi delle altre squadre, accomunate ai lupacchiotti solo dall'odio verso di noi, non per altro (per esempio vedere Roma e Napoli o Roma e Inter).
E' in partite come queste che sarebbe servito un allenatore col pugno di ferro capace di tenere tutti sulla corda, perché era importante, dopo le calunnie impunite dei giorni scorsi (tanto peggiori perché impunite), dare un segno di forza. Invece il pareggio di ieri è proprio "quel piccolo mal di cui uno è causa" (piccolo perchè un pareggio fuori casa può starci, non si può vincerle tutte). Parlo dell'atteggiamento da amichevole che si è respirato ieri. Sorrisi tra nazionali, complimenti dei giocatori alle parate del portiere, giocatori in orbita Juve non criticati per i loro atteggiamenti (Zaza) ecc. robe che in un'altra partita te le sogni. Quel tipico clima che ti porta poi a sbagliare quei facili gol sotto porta, quegli errori di mira ripetuti e equamente ridistribuiti da parte di tutti i giocatori che hanno dell'incredibile.
Alla fine la Juve è superiore al Sassuolo nel tabellino, come è logico ci si aspetti, ma se sprechi quello che hai sprecato la partita non la vinci. Prendi l'anno scorso, ad esempio, quando alla fine il Sassuolo giocò persino meglio (e ieri il suo atteggiamento in campo è stato tutto tranne che rinunciatario), dopo lo svantaggio rischiammo addirittura di prendere il secondo in contropiede, ma alla fine prevalse la voglia di vincere di una squadra che si cucì lo scudetto sul petto proprio grazie a quella partita. Ieri invece il morale era opposto: convinzione di essere più forti del Sassuolo, consapevolezza di essere ancora alla settima e forse persino condizionamento implicito da due settimane di lagne.
Difatto a Sassuolo ad Allegri non va granchè bene, di nuovo, sullo stesso palcoscenico da cui fu cacciato dal Milan un anno fa. Appaiono evidenti i suoi attimi di confusione una volta capito che la partita poteva anche non vincerla, allorquando iniziava a variare uomini e moduli senza un senso apparente. Ed ecco che allora tutto va storto, anche l'arbitro si fa tirare dentro il buonismo e non espelle Vrsaljko per un entrataccia in gomitata su Tevez e non ammonisce Zaza per un fallo tattico su Marchisio. In fondo Banti sapeva che non si sarebbe lamentato nessuno.
Lasciate allora che anche loro si montino la testa come se la montarono lo scorso anno, dopo il filotto di dieci vittorie iniziali, ma con una sostanziale differenza rispetto a un anno fa, stavolta si sono esposti pesantemente: "vinceremo lo scudetto" dice colui che viene soprannominato Sergente Garcia come se fosse un vanto, quando invece il suo personaggio era quello che si faceva prendere a schiaffi da Zorro. Per rabbia o per superbia si sono esposti. Se alla fine non dovessero vincere lo scudetto sarebbe una sconfitta pesantissima, se invece non dovessimo vincerlo noi... diciamoci la verita tra noi juventini... non è che poi, dopo 3 consecutivi, caschi il mondo.
Ma non diciamolo troppo, non si butta mai via una vittoria.
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