lunedì 31 agosto 2015

Serie A 2> Roma vs Juventus 2-1 - Peccati Capitali

E' partito da un paio di settimane il campionato di Serie A più corto della storia, quello 2015/2016, avete presente? Nella giornata di ieri ha già dato i suoi verdetti definitivi: Juventus in B con 0 punti, inter capolista a punteggio pieno e Roma col ruolo di anti-inter per lo scudetto. Più corto del già cortissimo 2014/2015 quello di "campionato falsato" e "questa partita mi ha fatto capire che vinceremo lo scudetto" alla sesta giornata. Durato solo 2 domeniche d'Agosto ha fatto registrare il lamento più veloce della storia, quello di un rigore negato alla Roma dopo appena 30 secondi di gioco. Bene, io direi che ci sono tutte le premesse per entrare nel Guinness World's Record.

Due sconfitte nelle prime due giornate non si erano mai viste in Corso Galileo Ferraris. Nel giorno in cui l'accoppiata Draxler-Shalke si comportano da seri professionisti, quelli dal portafoglio pieno ma con una "parola" da due soldi, la Roma ottiene la sua coppa più bella. Non lo scudetto, ma battere la Juve. Una cosa che gli era rimasta "qui" per anni. Anni di polemiche e pianti. Auguri per questo scudetto e in bocca a lupo per la Supercoppa Italia.

Magari (per loro) la Juve è davvero quella di ieri e tale rimarrà. Magari (per loro) le scelte fatte in questa rivoluzione bianconera si sono dimostrate un disastro e dobbiamo aspettarci l'Allegri del Milan disastroso e altri anni di magra a cercare il nuovo Conte. Magari (per loro)... O magari (per noi) diciamo che dobbiamo aspettare molto più che due sole giornate per giudizi definitivi. Attenzione non falsate questo concetto: Si è vero il ciclo è finito e lo si sapeva, quello portato avanti con uno zoccolo duro di giocatori che han preferito andar via, e noi non teniamo nessuno in ostaggio o senza motivazioni. Nessun ciclo è eterno, è una cosa scientifica, ma il peccato capitale che si può fare, oltre a quello di non rendersene conto (Vedi inter post-10), è quello di non programmare il rinnovamento e l'inizio a breve termine di uno nuovo (vedi inter post-10). Si perché se questa squadra ha cambiato tanto ed è piena zeppa di giovani un motivo c'è e si chiama rinnovamento e programmazione. Inutile rimanere con giocatori appagati e senza stimoli (e rivedi inter post-10)

Il calcio oggi è un modo così veloce che ai giornalisti non basterebbero campionati che durano sole 3 giornate, figurarsi che inutile rivoluzione (invece giusta) può essere tornare a 34 (con 18 squadre). La programmazione nello sport va invece fatta a lungo termine e il campionato "non è una corsa dei 100 metri ma una maratona (cit. Allegri). Anche a me sarebbe piaciuto partire già forte con tutti i nuovi, senza il periodo di rodaggio, ma ci vuole pazienza. Pazienza anche nel prendere posizione e criticare. Lasciamo stare l'antipopolo, che ci criticava e ci criticherà sempre (è il loro sporco mestiere) ma la mia sensazione è che in giro ci siano, oltre a molte vedove di Conte, anche tante "vedove di Del Neri". Quelli cioè che non vedono l'ora di fare video inviperiti o scrivere post al veleno nei loro blog, assetati di click e visualizzazioni. Visibilità che le vittorie non gli danno, perchè non attirano le prese per il culo dell'antipopolo.

E' innegabile che la brutta prestazione di ieri sia preoccupante, accompagnata da un risultato negativo che pareva già scritto. E magari il rigore contro, in avvio gara, non sarebbe "servito" affatto a svegliarci, contrariamente a quanto detto dal mister. Una sconfitta con la Roma, a Roma, può pure starci. Quello che ci sta meno invece è perdere in casa con l'Udinese, giocando bene ma non finalizzando, per poi beccare il gol al primo tiro in porta. Quello che non sta bene è il ritardo di condizione, in special modo del centrocampo, lontano parente di quello di questi ultimi quattro anni. Ma come detto bisogna aver pazienza anche nel criticare e aspettare di poter vedere i cancelli ci Vinovo chiusi, con tutti gli arrivi e le partenze incasellate, gli infortunati rientrati e gli schemi digeriti. Poi possiamo criticare, scagliarci contro Marotta per il mercato, Allegri per i moduli, Agnelli per la programmazione, Elkann per i soldi che si è intascato invece di inverstire. Da qui ad allora (il populista direbbe) saranno 36 finali.

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