Veniamo subito al dunque. Qualsiasi sia la tua scusa, fisica, metafisica o astrale, non puoi pareggiare in casa contro i più scarsi della serie A. Se lo fai è grave, molto grave. Perché "senza" il dovuto rispetto questo Frosinone è davvero scarso. Non per dar ragione a Lotito (o forse sì) questa è una squadra il cui unico punto strappatoci allo JStadium (pensate un po', allo JStadium!) resterà figlio unico per molto tempo. Mi sto "cuocendo"? No, e vedrete se non è cosi, l'abbiamo visto ieri. Ma l'abbiamo visto anche contro l'Udinese e abbiamo visto l'Udinese fin ora che ha fatto. Se l'antipopolo (ed alcuni del popolo) avessero un pizzico di onestà intellettuale lo ammetterebbero. Anche nel silenzio di un confessionale, ma lo ammetterebbero. Che in questa e quella partita abbiamo buttato nel cesso 4 punti, di nostra sciagurata iniziativa, tirando lo sciacquone con agghiacciante nonchalance.
Lo dice uno che fin ora aveva predicato calma. Non mi frega infatti se abbiamo perso lo scudetto ieri (simbolicamente ma non troppo) ne se sarà un altro anno alla Del Neri (lo stesso troppo presto ma certi inizi li riconosci subito). Per come concepisco il calcio, non mi frega di perdere con la Roma a Roma o con chicchessia giocando male, ne di perdere la prima in casa con una scarsa Udinese, perché ad Agosto ci può stare. Non mi dà tanto fastidio una sconfitta quanto una pareggio del genere. Uno di quelli in cui fai centoventicinquemilaseicentoquarantatre tiri in porta, pali, traverse e riesci a fare un solo gol su deviazione con Zaza. E non veniamocene fuori con la storia dell'inesperienza o con le assenze, perché ieri c'era il Frosinone non il Barcellona. Certo Allegri ha giocato a sperimentare, facendo di necessità virtù e allestendo la formazione che poteva. Ma cacchio di fronte avevi il Frosinone! La responsabilità questi giocatori devono prendersela tutta. Avesse giocato chiunque contro questi, ieri, ne avrebbe fatti 5. Forse pure la primavera sarebbe riuscita a strappare i tre punti.
Qui non si tratta "solo" di inesperienza, ne "solo" di sfortuna. Se non centri la porta da inizio campionato, sparando fuori sempre, o quel che è peggio avendo spesso paura di provarci, la colpa è anche (se non solo) tua. Negli ultimi tre anni Pogba tirava in porta senza pensarci e segnava. Ora ci pensa e, o viene sbarrato e non può tirare, o tira fuori. Ma come lui anche gli altri hanno sui piedi questa paura e questo mal di gol. Frenesia approssimazione ma soprattuto cinismo zero. Roba che adesso si fanno chiamare Quei buoni ragazzi. Invece tu non dovresti avere pietà neppure della Beretti se ci giochi contro.
Poi è logico che Allegri si incazza quando ingiustamente accusano questa squadra di non avere gioco (mi riferisco al solito Pistocchi, uno che la partita non la vede). Non è la mancanza di gioco il problema di questa squadra. C'è Cuadrado che sta facendo cose splendide sulla fascia. Lemina, Alex Sandro... Stanno facendo giro palla, gioco veloce, recupero di palloni impossibili... Ma se poi non porti a termine il lavoro che ti sei costruito, non serve a nulla. Il "giornalista" alla TV non guarda solo la tua partita. Un occhio ad un monitor, l'altro a quello vicino. In certi casi conosce solo il risultato finale.
La cosa che mi fa incazzare di questa situazione è la prospettiva che getta nel futuro. Con queste premesse, ogni ignobile squadretta che verrà allo JStadium otterrà punti solo barricandosi in porta, come Frosinone e Udinese. Non a caso in casa non abbiamo ancora vinto. Ieri sera abbiamo pareggiato al 92º, non con un sacrosanto contropiede ottenuto nel tentativo disperato di raddoppiare una partita che dovevi stravincere, grave ma comprensibile. No, tu prendi gol da un fottuto calcio d'angolo a partita finita. Ah certo, a loro non servirà per salvarsi, che si pensano! Ma potranno comunque "farsi la bocca", di essere andati a Torino a banchettare. E io bestemmio. Perché ancora una volta "dobbiamo far ridere i fessi".
Pian piano ci accorgiamo che chi è andato via ha lasciato un vuoto non quantificabile solo in numero di gol nati dal nulla (Tevez) o su punizione (Pirlo) ma anche in termini di guida di spogliatoio. Questa partita resta un simbolo forte e negativo oltre il risultato ottenuto. Anche se avessimo vinto e fatto salvo che era meglio comunque vincere. La cosa più facile per una grande squadra dovrebbe essere segnare, anche se giochi male. Se sei grande vinci anche con una punizione o un rigore. Se invece fai una fatica dell'anima a segnare non fai molta strada. Di questo passo la strada per il miglioramento è lunga e i punti che rischi di lasciare, lungo il suo percorso dissestato, saranno parecchi. Prepariamoci.
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