La Juve coglie l'attimo. Sfrutta il turno favorevole, infila la settima e rimane al passo con le altre, che (in altrettanti turni agevoli) vincono tutte e aspettano l'Inter. Un pranzo domenicale prenatalizio, consumato non senza regalarsi, e regalare, un inizio e un finale da thrilling. Alla fine quel che conta è stato vincere ma chissà quanto digestivo sarebbe servito per mandar giù un pareggio dopo una partita stradominata. Quando la braciola, fumante e appena servita in tavola, poteva davvero rimanerci sullo stomaco.
A Natale siamo tutti più buoni (frase di cui l'umanità abusa) ma sappiamo che questo non vale quasi mai per i giornali nei nostri confronti. Neppure quest'anno. Spaventati dal nostro ritorno, dopo aver data per morta la zebra, tornano a scagliarci contro personaggi che puzzano di naftalina, come Bergomi o Zeman. Parlano dei mancati rinnovi rispolverano calciopoli e i suoi risarcimenti... Insomma una vera e propria macchina del fango messa su in fretta e furia. Di solito capita prima dei Big Match, ma vista la strizza stavolta si è dovuto spostare avanti il carrozzone per uno spettacolo pre-natalizio.
E' domenica e in casa di Lasagna passiamo sotto per l'ennesimo gol dell'ex. Quest'anno la sagra sta avendo successo, a volte gli stand (come quello di Llorente) ci costano davvero caro (o comunque potrebbero costarci caro). Di nuovo sotto con una piccola al primo tiro in porta. Ma pare che finalmente gli anticorpi tornino a fare il loro dovere. La Juve non si scompone e rimonta con una doppietta di Mandzukic. Quello che "è pippa". Quello che "è meglio Dzeko". Adesso sono in pochi a considerarlo non tra indispensabili. Di nuovo Allegri sembra averci visto lungo anche quest'anno. A suggello di tutto questo un altro gran gol di Pogba, che pare aver ripreso famigliarità con la rete. Una rete che alla fine della fiera risulta addirittura decisiva per la vittoria. C'è stata gloria (e riconoscenza) anche per Rugani, a cui un fuorigioco ha tolto la gioia del primo gol bianconero.
Giornata nera invece per Bonucci, che poteva trascinarci nel baratro. Proprio lui che in settimana aveva rilasciato dichiarazioni, secondo le quali Allegri non sia solito usare il bastone ma la carota. Sue le colpe sul primo gol, suo l'autogol che apre il drammatico finale. Come il cattivo, in quei film in cui sembra morto e si rialza, il Carpi conserva il suo colpo di coda finale e per poco non raccoglie più di quel che merita. Uno scampato pericolo che manda su tutte le furie il Mister, che si trasforma in Hulk. Bonucci in un attimo capisce che anche Allegri si incazza e nel contempo vede cosa intende la bibbia quando parla di qualcuno che "si straccia le vesti". Una gif che in settimana rischia di diventare più condivisa di quella di John Travolta.
Una nuova Verona-Juve e scampata. Una vittoria che fa tirare a tutti noi un sospiro di sollievo e ci fa vivere un Natale sereno. Nel nuovo anno torneremo ad essere antipatici. Siamo gia' tornati ad esserlo. Poiché gli anni passano ma noi ci siamo ancora e venderemo cara la pelle.
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