giovedì 25 febbraio 2016

DEADPOOL - Tim Miller

 Non ho chiesto di essere super e non sono un eroe 


Partiamo da questa locandina perché ci dà già tutti gli spunti necessari per spiegare chi è Deadpool e cos'è questo film. Ultimo personaggio Marvel sbarcato nel mondo del cinema da quello dei fumetti, Deadpool è tecnicamente un super-antieroe, cioè un anti-eroe con i super poteri... C'è davvero bisogno che vi rispieghi chi è un anti-eroe? vabbè, per quelli che non si sono ancora mai sintonizzati su questi schermi o non sanno di cosa stia parlando, un Anti-eroe è qualcuno che si trova suo malgrado in una situazione che richiede un atto di eroismo per uscirne. Faccio sempre questo esempio: prendete Iena Plissken in Fuga da New York, costretto a salvare il Presidente ("di cosa"). Non è lui che l'ha chiesto o voluto, ma per poterne uscire vivo dovrà compiere un atto eroico.

Trama 

Ebbene Deadpool... o meglio Wade Wilson, è un mercenario senza scrupoli morali o linguistici che un giorno scopre di avere un cancro in fase terminale. Proprio ora che aveva trovato l'amore di una prostituta. Con entrambi i piedi nella fossa il nostro amico viene avvicinato da uno strano tizio, freddo e losco, in giacca e cravatta, che non tarda a soprannominare agente Smith. Questo gli promette una cura "super" sperimentale. Sorvolando sulla normale titubanza iniziale, Wade accetta, ma una volta entrato in questa sorta di clinica clandestina, scopre di essere diventato vittima di un esperimento genetico per creare super-cattivi (anche se Villains fa più figo).

 Spin-off o parodia? 

Come vedete non è lui che ha chiesto di diventare super e come se non bastasse per diventarlo ha dovuto subire una serie di torture fisiche da parte di un super-cattivo inglese, che "prende il nome da un detersivo" e che si incazza se lo chiami Francis. Una volta fuori Wane cercherà vendetta. Chi non si sarebbe incazzato? Chi non avrebbe spaccato qualche testa? Forse gli X-Men, quel club di fighetti che se la tirano, cui lui non vuole assolutamente far parte, neppure come spin-off. Deadpool infatti, pur restando un prodotto marvel (giocherete anche qui a individuare Stan Lee) che si lega collateralmente al mondo degli X-Men, non è un semplice spin-off della saga ma ne è quasi una parodia.

Innanzitutto nasce come parodia, non troppo velata, di Deathstroke, super-cattivo cella DC Comic che senza maschera prende il nome di  (toh!) "Slade Wilson". Il più classico degli sfotto' tra case editrici concorrenti. In rete va persino in giro ad imbrattare i manifesti della concorrenza. Essendo un cane sciolto Deadpool non manca di ironizzare sui personaggi del suo "mondo" e persino sul suo "mondo". Sugli X-Men che dipinge come un branco di chierichetti che non ammettono neppure le parolacce. Troppo zuccherosi e superbuoni. Irriverente, sboccato e chicchierone Deadpool è una fucina sempre aperta di battute al vetriolo, citazioni e parodie di film. Ne ha per tutti, anche per gruppi come i Limp Bizkit, rei di aver "torturato" la musica anni 90.

Non risparmia neppure se stesso e il proprio universo. L'unico supereroe che ha coscienza di essere un fumetto e si rivolge alla telecamera parlandoci. Quanto si incazzano i registi se guardi in macchina per sbaglio, qui, come se non volesse avere rispetto neppure del film che si sta girando, Deadpool ci parla con la macchina da presa, rivolgendosi allo spettatore. Togliendo cioè ogni parvenza di seriosità o realità (cioè della realtà in funzione del proprio sistema di riferimento/super-mondo parallelo) al tutto. Come quando Wane-Reynolds entra nella clinica legato al letto e prega Francis (Scusa se nno ti chiamo Ajax) di non dargli un costume verde, memore di quella cagata di trasposizione cinematografica di Lanterna Verde, interpretata proprio dallo stesso attore. Lui orgoglioso canadese torna al mondo dei super-eroi dopo essere stato denigrato per quel film e lo fa con un fumetto canadese (anche lui orgoglioso di esserlo) con un approccio completamente opposto. O come quando lo stesso attore si autocita dicendo: "Pensi che Ryan Reynolds sia arrivato fin qui per le sue doti recitative?".

E così via, in un continuo diluvio di citazioni e battute, che a citarle tutte ci vorrebbe un'unica recensione spoiler. Persino nella scena dopo i titoli di coda (non mi dite che c'è bisogno che vi dica che ci sono dopo ogni film marvel) c'è una citazione cinematografica e una presa per i fondelli al pubblico. In rete un tizio ne ha contati più di centro di questi momenti e ha messo su un video di otto minuti e mezzo. Un film che quindi è già un cult.

 Il supereroe per adulti 

La solita storia, nemmeno a leggere la locandina! Non si è ancora capito che i film dei supereroi sono in realtà un trastullo da grandi. Creato da grandi che vogliono rimanere piccoli ad ogni costo. Non a caso le citazioni sono per quelli sulla o verso la trentina. Deadpool indossa un costume rosso per non far vedere le macchie di sangue dei nemici, che sbudella con gusto. Come detto non ha freni sulla lingua. E' quindi inutile che tu, mamma, (episodio a cui ho assistito) porti tuo figlio di 10 anni a vederlo (la sala ne era piena) e poi gli chiedi di coprirsi gli occhi durante le scene di sesso con la Baccarin. Già solo il fatto che ci sia la Baccarin doveva farti scattare la molla, Baccarin significa sesso (oh yes). 

Cosa ci fa un posto come questo in una ragazza come te? (e non è un lapsus)
Già in Italia si è stati abbastanza aperti e liberi in tal senso, visto che in altri paesi europei si è posto un limite. Cavolo di tanto in tanto informatevi su quello che andate a vedere. Dopo 20 anni di Simpson e Griffin vi dobbiamo ancora dire ste cose?

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