mercoledì 15 giugno 2016

#euro2016 GIORNATA 5 (#AUT-#HUN #ISL-#POR) - CR7 sbatte contro Iceberg

derby austo-ungharico
La quinta giornata dell'europeo ci ha regalato soltanto due partite, tra l'altro in quello che a tutti gli effetti può considerarsi il girone dei pezzenti. Non sono mancate le sorprese però.

Austria-Ungheria 0-2

La quotatissima Austria (non si sa perchè) affrontava la storica Ungheria con i favori del pronostico: 10 posto nel ranking (per dire l'Italia è 12a e la Francia 17a.) contro una nazionale considerata materasso. Una partita dal sapore antico, d'altri tempi, così Kiraly (il portiere ungherese) pensa bene di presentarsi in pigiama, o meglio con la tuta, come si faceva una volta, come faceva lui una volta. Quello di Kiraly infatti non è un semplice omaggio ma un'autocelebrazione: ieri è diventato ufficialmente il più vecchio calciatore della storia degli europei, ai prossimi probabile che si presenti con bastone.

Si diceva della quotatissima Austria, con il fenomeno Alaba nelle sue fila era pronta a far di un solo boccone dei salamini ungheresi, ma in questi europei ai fenomeni non va bene e si trasformano inaspettatamente in pipponi. Complici pali e errori arbitrali l'Ungheria non solo è in partita ma va pure in vantaggio. La simpaticissima e tollerantissima Austria allora non ci sta, la mette sul personale, una nazione con giocatori del calibro di Fuchs, Interegger, Dragovic non può farsi battere da una che schiera Fiola, Gera, Bibi, Bubi, Babi, ma che è, no dico qua abbiamo Dragovic cacchiooo. L'arbitro franzoso però coglie in questa precisazione una punta di razzismo ad espelle proprio Dragovic (si, perchè non aveva fatto falli da espulsione, il motivo doveva essere quello). L'Austria in 10 ci prova ma crolla e subisce pure il goal de raddoppio. I salamini festeggiano col suo portiere pigiamato mentre gli austriaci perdono la guerra, si consoleranno facendo qualche legge che impedisca agli ungheresi di accedere in territorio austriaco.

Gol-SON
Portogallo-Islanda 1-1

Scendeva in campo una delle favorite (ma quando mai) del torneo contro una delle debuttanti più debuttanti (prima partecipazione ad una fase finale di qualunque cosa), una nazionale che schierava fenomeni come Ronaldo e Andrè Gomes contro una che poteva vantare un ex del Pescara, un panchinaro dell'Udinese e udite udite, Guðjohnsen (eh si, gioca ancora, vecchia gloria di nobili origini e recordman: fu infatti l'unico calciatore a sostituire il proprio padre in una partita della nazionale).  Da una parte il calore dei tanti lusitani, dall'altra 7000 freddi ghiaccioli (in pratica tutta la nazione era presente allo stadio). Non c'era partita, inutile discutere e quando non c'è partita il Portogallo...rimedia figuracce. Si, parliamo della nazionale simbolo delle figuremmè, l'indimenticata e ormai leggendaria sconfitta in finale, in casa, contro la Grecia è solo uno dei tanti trionfi in negativo che i portoghesi possono vantare. Si diceva di Cristiano Ronaldo, che dopo Ibra doveva dimostrare di far ancora peggio e ci è riuscito in effetti. L'unico decente si dimostrava Nani, per l'occasione attaccante e goleador, ma era un fuoco di paglia in una serata fatta apposta per deridere, come di consueto, i lusitani. All'improvviso la follia: la vittoria ormai in cassaforte, il caldo, la stanchezza...così l'intelligentissimo Pepe decide di abbandonare la difesa e andarsi a mangiare un ghiacciolo:" Mi dia un Qualunquesson (tanto sti nomi so' tutti uguali) che ho fretta", "le va bene un Bjarnason?", "quello che vuole lei, fa lo stesso" e l'Islanda pareggia. Pepe capisce di essere stato buggerato e ci resta male, per tutta la partita continuerà ad essere fischiato e deriso. Nel frattempo Ronaldo è impegnato nella sua consueta sfida con Ibra per il podio delle delusioni. L'arbitro accorda 3 minuti ma al 94' regala una punizione ai portoghesi. Ronaldo sbaglia. Çakir (quello di Juve-Barcellona) allora gliene regala un'altra e arriviamo al 95'. Ronaldo sbaglia ancora. Non se ne può più, l'arbitro fischia per disperazione e Ronaldo si porta a casa la palma del peggiore tra i campioni di questo europeo.

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