martedì 14 giugno 2016

#euro2016 GIORNATA 4 (#ESP vs #CZE #IRL vs #SWE #BEL vs #ITA) - Due sberle "con le mani"

La quarta giornata di questi entusiasmanti (si, come no) europei era attesa da molti, scendeva infatti in campo Ibrahimovic...si vabbè pure l'Italia, che sicuramente avrà perso di brutto contro i fenomeni del Belgio... vero? Mentre nel primo pomeriggio la Spagna affrontava la Repubblica Ceca

Spagna-Repubblica Ceca 1-0

Dopo i disastrosi mondiali di 2 anni fa la Spagna era chiamata a riscattarsi, la Repubblica Ceca invece era chiamata..."dove vogliono andare". Se le furie rosse sono guidate dal calciatore della Juv...del Real M...del Chelsea...vabbè fate voi, da Morata, la Repubblica Ceca come al solito si affidava a Nedved: nel senso che ora che si è ritirato è diventato il santino al quale affidare le loro preghiere. Si insomma catenaccio ad oltranza e che Pavel ce la mandi buona. Strategia piuttosto patetica ma che funziona...quasi. La Spagna fatica a segnare, la Repubblica Ceca si difende solo, ma bene, a parte un estemporanea occasione di Hubnik che gioca a fare il novello Hubner, prima che Cech gli faccia presente che stava segnando nella porta sbagliata. Da lì in poi ricomincia l'assedio spagnolo contro il muro Ceco, fino a 3 minuti dalla fine: i nedvedesi già pregustano il prezioso pareggio quando all'improvviso spunta il capoccione di Piquè e la Spagna va in vantaggio. Cech, portiere della Repubblica Cech se lo perde e Shakiro regala alla Spagna una vittoria quasi insperata.

Svezia-Eire 1-1

Un'altra Irlanda? Ma quante ce ne sono? Ma che è, l'europeo dei britannici? Povera Scozia, deve schierare dei pipponi degni di San Marino per essere l'unica rimasta a casa. Più che altro però era l'esordio agli Europei di sua maestà Zlatan Ibrahimovic...o almeno gli piacerebbe essere sua maestà, la nazione non importa. Lui gioca per se, si bulla nei confronti dei compagni, non ne imbrocca una però se cerchi di farglielo presente ti guarda storto allora gli dici che volevi andare lì a fargli i complimenti. L'Eire fa la partita, crea occasioni, spreca, mentre la difesa della Svezia fa acqua da tutte le parti come una sceneggiatura di Lindelof e appunto, ma tu guarda, la Svezia schiera in difesa un certo Lindelof. Il karma.
Il problema dell'Irlanda famosa è che non sono capaci di segnare: al 17' O Shea spreca a porta vuota, da quel momento i compagni cominciano a chiamarlo O'Scem, ma lui non ne comprende il motivo. Il goal però arriva, Hoolahan (più che un cognome una specie di hurrà irlandese), giubilo, festa. La Svezia è incapace di costruire alcunchè, ci prova, invano, ci prova Ibra, non ci riesce nessuno. All'improvviso però, dopo un cross banale di Ibra, spunta un Clark qualunque (avessi detto uno William Clark o al limite uno Steve Clark) e butta la palla nella propria porta. Verrà ora probabilmente ricordato  per sempre per questo autogoal, quindi da ieri non è più un Clark qualunque ma "quel Clark che fece quell'autogoal clamoroso che condannò la sua nazionale". Sono soddisfazioni. E niente, finisce lì, l'Irlanda non ne ha più, Ibra passa il resto del tempo a bullarsi con i compagni al grido di "se non ci fossi io", ripetendogli ossessivamente che il cross dal quale è scaturito il clamoroso autogoal lo ha fatto lui. Gli altri zitti e a cuccia.

BELGIO-ITALIA 0-2

E noi che la volevamo buttare, questa nazionale, e che adesso, come da nostra tradizione, passiamo con nonchalance dal catastrofismo alla presunzione. Però, oh, il campo ci ha smentiti! Loro che passavano per questi fenomeni interplanetari, la squadra imbattibile che fino all'altro ieri era una mezza schiappa storica con una manciata di comparse nelle manifestazioni internazionali e qualche cameo in vari film. Legati ancora alla bandiera Vincenzo Scifo... come chi!? Hai meno di trent'anni vero? Per intenderci un Tiago Motta leggermente più talentuoso col pallone legato al piede... nel senso che i compagni di squadra dovevano picchiarlo per farselo passare. Belgi talmente impettiti e convinti da stampare immagini con la scritta: "gli Italiani parlano con le mani, noi parliamo con i piedi". Bene ieri son rimasti con l'alito che puzzava di piedi e due pallette da portare a casa. Naturalmente tra i nostri spicca la BBC in difesa con un Bonucci travestito da Pirlo a fare assist al pennello. Ed è proprio da "Pirlucci" che parte l'assist che Giaccherini butta nel sacco. Conte l'aveva detto, per vincere bisognava buttare sangue. Così nell'esultanza per il gol Zaza, lasciato in panchina anche in nazionale, unisce l'utile al dilettevole prendendolo alla lettera tanto che quasi gli rompe il naso. Il sangue gli si coagula sotto il naso conferendogli le sembianze di Adolfo Conte. Dopo di che il Belgio ha potuto ben poco, tranne un'occasione clamorosa sciupata, quelli che hanno usato meglio i piedi sono stati i nostri, loro hanno usato a volte la testa (per "pittarsela" in maniera ridicola più che altro, vedi un Fellaini che sembrava uscito da qualche circo dimenticando il naso rosso: più fenomeno da baraccone che fenomeno in campo) Vabbè, poi Pellè segna un gol sul finale a porta libera dopo aver fatto leggermente cagare per tutta la partita, ma che si dia una fetta di gloria anche a lui. Tutto è bene quel che finisce bene: il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno, ora abbiamo uno squadrone, fino alla prossima sconfitta bene inteso.

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