mercoledì 28 settembre 2016

UCL H2> Dinamo Zagabria vs Juventus 0-4 – Ricarica da dinamo

Dopo la spenta prestazione di Palermo, che comunque ha portato i tre punti (spesso dobbiamo ricordarcelo) la Juve ricarica le batterie con la Dinamo, riscattando l'immeritato 0-0 interno col Siviglia, talmente immeritato che persino la Dinamo ieri ha avuto occasioni più nitide degli spagnoli. Una vittoria roboante che a tratti poteva assumere toni imbarazzanti per i giovani croati, partiti barricati in difesa nel tentativo, forse di ripetere miracoli danesi di anni addietro. Invece non c'è stata storia. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre. È servito giusto un po' di tempo per scavare con pazienza un pertugio, per poi allargarlo. Adesso guidiamo la classifica proprio per differenza reti. 

Apre Pjanic, e Piccinini in diretta quasi stenta ad accorgersene. Il core ingrato romano risulta decisivo anche come assist-man, serve un pallone d'oro sui piedi dell'altro traditore, Higuain, per il raddoppio. Gonzalo stoppa di panza e trafigge il portiere in uscita alla sua destra. Il battesimo del gol bianconero in Champions per il Pipita avviene al momento giusto, poco dopo una traversa dalla Dinamo che rischia di riaprire i giochi. La sua rete è stata come aver preso le distanze dell'avversario affermando con forza che non era serata di regali. Quel cinismo e quel potenziale offensivo che mancava nelle serate di Copenaghen. 

Nella ripresa si sblocca anche la Joya Dybala, con una rasoiata da fuori area. Uno splendido gol che speriamo possa averlo tirato un po' su di morale dopo questa astinenza realizzava. Il sigillo finale è di Dani Alves detto flipper. Dopo i due gol su deviazione in campionato, rifilati agli isolani di Cagliari e Palermo, stasera ne colleziona addirittura uno su doppia carambola con la collaborazione di difensore e portiere diciottenne, il quale smanaccia nella propria porta la palla impazzita. Ormai ci sta prendendo gusto, si diverte come un matto, la sua faccia dopo il gol è come il ghigno alla Joker. 

Anche Allegri entra nel mood del match e inizia a sperimentare. Toglie Barzagli e mette Pjaca, l'ex di turno, applaudito da tutto lo stadio (come sappiamo di sicuro accadrà anche al San Paolo con Higuain) uno
stadio che incita la propria squadra anche dopo una goleada e che si concede giusto il vezzo di un lancio di un fumogeno, che sa più di marchio di tipi duri e casinisti ma in serata di tregua. Da quelle parti in fumogeno lanciato in campo, fidatevi, è un segno di pace come una scazzottata tra amici. 

Lo stesso Pipita lascia il suo posto al Manzo, quest'ultimo apparso un po' arrugginito o forse depresso dalla panchina. Arriva in ritardo su un paio di azioni potenzialmente pericolose, sa che con Higuain alla Juve sarà la seconda scelta anche dei tifosi. Io invece dico che recuperarlo anche dal punto di vista mentale è altrettanto importante per gestire i tanti impegni. 

Chissà che invece questa partita abbia fatto prendere un po' di animo ai disfattisti. Anche se forse per loro rimarrà una vittoria coi morti, una di quelle che non si sentono, come se non servissero a far punti. Sarebbe stato meglio vincere con l'altra Dinamo, la temibilissima Kiev, quella rimasta in 10. Il campo del vicino è sempre più verde. Quanto meno se ne staranno buoni sino alla prossima. Abbiamo già altri problemi cui pensare. Sul versante infortuni infatti è un periodo un po' delicato. Ogni giocatore che rimane a terra ci fa trattenere inevitabilmente il fiato. Parlo di Pjanic e Barzagli, usciti rispettivamente zoppicando e con un fastidio ma che sembrano entrambi già ristabiliti… così speriamo. A centrocampo invece doppiamo sopportare Hernanes e non è una preoccupazione da poco. 

La vera sfida sarà affrontare l'Empoli domenica e sappiamo che non è una battuta, dato l'altalenante momento vissuto in queste giornate. A mio parere sarà un'altra partita vissuta sul gioco a dosare le energie, magari con un inevitabile turnover che farà arrabbiare i soliti noti. Intanto mi godo le vittorie, perché so che non posso chiedere di ottenerle sempre facilmente, a differenza di quelli plagiati ormai dall'antipopolo. È vero il gioco è forse più importante del risultato perché è a lungo termine, ma la condizione fisica attuale (e mi ripeto) è ancora quella di inizio stagione e non permette di ottenerlo ad ogni partita, soprattutto se giocata ogni tre giorni. 

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